UNICREDIT NON CEDE SULLA CEDOLA – LA BANCA GUIDATA DA ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE NON CI SARANNO IMPATTI SUI DIVIDENDI, NONOSTANTE LA FORTE ESPOSIZIONE AI RISCHI DELLA GUERRA RUSSA, E I RAPPORTI TESI CON LA VIGILANZA – BANKITALIA LA MANTIENE NELLA PRIMA FASCIA DELLE ISTITUZIONI A RISCHIO SISTEMICO. IL CDA CONFERMERÀ COMUNQUE L’AUMENTO DEL COMPENSO DI ANDREA ORCEL (CHE GIÀ È IL PIÙ RICCO TRA I BANCHIERI ITALIANI?)

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Andrea Greco per “la Repubblica”

 

andrea orcel andrea orcel

UniCredit risale in Borsa (+1,4%), dopo il calo di venerdì nel timore che la banca dovesse limitare la remunerazione ai soci. La Bce, infatti, per tener conto dell'esposizione in Russia e degli effetti della recessione sta chiedendo più riserve di capitale nell'esercizio annuale di vigilanza "Srep".

 

Il modo in cui Unicredit ha confermato le voci, circoscrivendo l'entità degli aumenti di patrimonio Srep a fronte degli impieghi, sembra avere convinto gli investitori: i 3,8 miliardi di euro erogati nel 2022, una tranche dei 16 miliardi promessi dal piano 2021-2024 non saranno toccati.

 

Ma trapela un certo nervosismo, nei rapporti tra la banca e la vigilanza come dentro il cda Unicredit, dove il rilancio operato dall'ad Andrea Orcel da metà 2021 non mette d'accordo tutti; anche se finora la discordia resta a livello informale. […]

 

unicredit in russia unicredit in russia

Venerdì, dopo un articolo di Bloomberg , Unicredit ha confermato che la vigilanza «potrebbe aumentare in misura minima rispetto ai 175 punti base il requisito patrimoniale Pillar 2», e aggiunto che «non vi sarà alcun impatto sulle politiche distributive per il 2022 e per il futuro, sul piano di finanziamento né sugli obiettivi di capitale, che restano invariati».

Sembra che l'aggravio sarà di 25 punti base: lo si saprà a giorni, quando termina l'esercizio Srep.

 

[…] Unicredit resta comunque una delle banche più esposte ai rischi della guerra russa, e della recessione. Non a caso, sempre venerdì, la Banca d'Italia ha deciso di tenere, per il 2023 e il 2024, la banca nella prima fascia delle istituzioni sistemiche (G-Sii), forzate a sovrappiù di riserve pari all'1% degli impieghi di rischio. Nella terza trimestrale Unicredit ha alzato da 1 a 1,3 miliardi gli accantonamenti volontari aggiuntivi.

 

andrea orcel di unicredit andrea orcel di unicredit

La tenuta dei conti, e della remunerazione ai soci, da qui a fine marzo, sarà la base per valutare se il cda Unicredit proporrà ai soci in assemblea un aumento dei compensi di Orcel. Nel 2022 il banchiere ha avuto 6,7 milioni, un compenso che secondo i dati di Pwc è mediano tra i banchieri europei, ma in Italia non ha rivali e stacca i 4,68 milioni di Carlo Messina (Intesa Sanpaolo) e i 4,4 milioni di Alberto Nagel (Mediobanca). Sarà un passaggio delicato anche per la tenuta degli assetti di governance di Unicredit.

ANDREA ORCEL ANDREA ORCEL Andrea Orcel Andrea Orcel Andrea Orcel Andrea Orcel

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – QUANDO IL BRACCIO DESTRO IN ITALIA DI ELON MUSK, ANDREA STROPPA, EVOCA IL COMPLOTTONE SULLE MAZZETTE-SOGEI, NON HA TUTTI I TORTI - L'ARRIVO DEI SATELLITI DI MUSK, ALTERNATIVA ALLA COSTOSISSIMA FIBRA, HA FATTO SALTARE GLI OTOLITI A KKR-FIBERCOP E OPENFIBER: LA DIGITALIZZAZIONE BALLA SUI MILIARDI DEL PNRR - NON SOLO: È IN ATTO UNA GUERRA APERTA DI STARLINK A TIM PER OTTENERE L'ACCESSO ALLE FREQUENZE NECESSARIE PER CONNETTERE LE STAZIONI DI RICEZIONE SATELLITARE AI TELEFONINI - NON E' FINITA: INFURIA LA  BATTAGLIA TRA KKR E PALAZZO CHIGI SU OPEN FIBER..

DAGOREPORT - AL CUOR DI GIULI NON SI COMANDA! ACCECATO DAL FASCINO DARDEGGIANTE DI FRANCESCO SPANO, IL MINISTRO BASETTONI L’HA DESIGNATO SUO CAPO DI GABINETTO. MAI NOMINA FU TANTO SCIAGURATA: COLLABORATORE DI GIULIANO AMATO E DI MARIA ELENA BOSCHI, SEGRETARIO GENERALE AL MUSEO MAXXI EPOCA MELANDRI, IL TENEBROSO SPANO FU TRAVOLTO NEL 2017 DA UNO SCANDALETTO CHE LO COSTRINSE, TRA L'ALTRO, A DICHIARARE LA SUA OMOSESSUALITÀ - UN PEDIGREE LONTANO UN VENTENNIO DAI VALORI DI “IO SONO GIORGIA: SONO UNA DONNA, SONO UNA MADRE, SONO CRISTIANA” - AGGIUNGERE L’ARROGANZA IN GILET DAMASCATO DI GIULI-RIDENS CHE SE N’È ALTAMENTE FREGATO DI COMUNICARE AI SOTTOSEGRETARI MANTOVANO (ULTRA-CATTOLICO) E FAZZOLARI (ULTRA-TUTTO), DELLA SUA VOLONTÀ DI NOMINARE IL SUO COCCO GAIO E DE SINISTRA - L’INCAZZATURA DELLA FIAMMA TRAGICA DEFLAGRA AL PENSIERO CHE SPANO PARTECIPERÀ AI PRE-CONSIGLI DEI CDM. METTERÀ PIEDE NEL SANCTA SANCTORUM DEL GOVERNO, OCCHI E MANI E ORECCHIE SUI DOSSIER IMPORTANTI, E PER UNA SQUADRA DI GOVERNO OSSESSIONATA DAI COMPLOTTI, ESASPERATA DAI TRADIMENTI E INFILTRATA DAGLI “INFAMI” LA SUA PRESENZA SARÀ COME GETTARE BENZINA SUL FUOCO

DAGOREPORT - A METÀ NOVEMBRE SI CONOSCERÀ IL DESTINO DELL’ARMATA BRANCAMELONI: RIMPASTO SÌ, RIMPASTO NO? - LA MELONI VORREBBE LIBERARSI DI MINISTRI INCAPACI O IMPALPABILI E TAJANI SAREBBE BEN FELICE DI SOSTITUIRE LO ZOPPICANTE ZANGRILLO (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE), L’INESISTENTE BERNINI (UNIVERSITÀ), L’INCONCLUDENTE PICHETTO FRATIN (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA), EREDITATI DALLA GESTIONE BERLUSCONI-FASCINA-RONZULLI - IL MINISTRO DELLA SALUTE SCHILLACI NON VEDE L’ORA DI GIRARE I TACCHI VISTO COME È RIDOTTO IL SISTEMA SANITARIO ITALIANO - TRABALLA DANIELA SANTANCHE’ (IN POLE C’E’ FOTI), PER IL DOPO-FITTO SCALPITA CIRIELLI, MELONI VORREBBE SILURARE URSO E "RICOMPENSARE" RAMPELLI - SALVINI E LE SMANIE DI VANNACCI: SOGNA DI FARE IL MINISTRO…