Serenella Bettin per “Libero quotidiano”
La crisi attuale ha fatto schizzare alle stelle i costi per il vino, ma anche quello di tappi, bottiglie, carta, imballaggi. E tra aumento dei prezzi, rincari delle materie prime, caldo e siccità, una vendemmia così da incubo non si era mai vista. I listini cambiano di settimana in settimana, rendendo impossibile qualsiasi programmazione.
Una bottiglia di vetro, oltre al fatto che già da prima del conflitto ucraino sembrava introvabile, costa più del 20% rispetto all'anno scorso, il vetro è aumentato del 40%, e se prima le vetrerie rifornivano i produttori di vino ogni settimana, ora la media è di 28 giorni.
Il costo dello zucchero è arrivato al suo livello più alto dal 2016, il tappo di sughero è lievitato anche quello, non nella sua grandezza si intende, perfino il prezzo dell'etichetta da applicare è cresciuto, e di fatto una bottiglia che prima arrivava a costare 4 euro, oggi ne costa 5 e più.
Anche il personale diminuisce nelle unità ma aumenta di prezzo. Ancora ci sono le quarantene da Covid, e se qualcuno si ammala sono guai amari.
Ne sa qualcosa Sandro Bottega, l'amministratore delegato della Bottega Spa, storica famiglia che da quattro secoli pratica la viticoltura. «Il costo del personale - dice a Libero - per noi è aumentato di un milione di euro al 31 luglio. Se qualcuno si ammala lo devo sostituire; si fa fatica a trovare professionisti, un macello e tanta gente che avevamo è andata a vivere all'estero o ha deciso di rimanere a casa».
Il problema è sempre quello: non si trova manodopera, nessuno vuole più raccogliere l'uva, dove li trovi quelli che pigiano e si fanno il mazzo per produrre vino buono e portare a casa la pagnotta? Da quando è arrivata la pandemia (e da quando è stato introdotto il reddito di cittadinanza come panacea di tutti i mali del mondo), c'è stato un veloce decadimento del lavoro come prospettiva di vita.
video vendemmia canal il canal e Matteo Del Puppo
«Noi abbiamo iniziato a vendemmiare il Pinot nero - dice Bottega - il grado alcolico è buono, gli acini sono piccoli ma si stanno ingrossando per le piogge degli ultimi due giorni. La situazione è drammatica per i costi dell'energia aumentati a dismisura: a fine anno arriverà a oltre un milione di euro circa, tre volte e mezzo il 2020. Per la mancanza di bottiglie vuote ne abbiamo perse circa 500 mila.
IMMAGINI DELLA SETTIMANA DAL AL SETTEMBRE DAL TIME VENDEMMIA IN FRANCIA
Per queste già ad aprile era arrivato un aumento del 15%, e un altro sempre del 15 % è giunto i primi di luglio e ora un altro dovuto al caro energia». Bottiglie che costavano 80 centesimi oggi costano 1 euro e 30.
Vendemmia in anticipo anche a Villa Sandi, a Crocetta del Montello, nel Trevigiano. «Stiamo vivendo un momento drammatico dal punto di vista internazionale - ci dice il presidente Giancarlo Moretti Polegato - oltre ai rincari di tappi e bottiglie, quello che non si arresta è il continuo aumento del gas. Avevamo già avuto un rincaro del listino a inizio anno e ora un altro del 15%. L'uva è sanissima».
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Il problema è in collina dove devono solo sperare nella pioggia. Stando alle previsioni diffuse da Veneto Agricoltura infatti, caldo e siccità faranno calare la produzione di circa il 20 % nelle zone collinari, del 30 % in quelle Bellunesi, e del 10% in pianura. Così come in Friuli Venezia Giulia. Vendemmia in anticipo anche in Lombardia con il distacco del primo grappolo a inizio agosto. E poi a ruota nelle Marche, in Abruzzo. Mai così presto anche in Maremma, dove anche qui siccità e caldo oltre i 40 gradi ridurranno la produzione del 10-15%. La Coldiretti aveva stimato un calo del 10% a livello nazionale per circa 45,5 milioni di ettolitri. Insomma, non ci resta che dire: "Botte piccola fa buon vino". Salute.
VENDEMMIA vendemmia in macedonia