VIAGGIARE È DIVENTATO UN LUSSO PER POCHI – I PREZZI DEI BIGLIETTI AEREI SONO DECOLLATI: UN VOLO ROMA-BUENOS AIRES È CRESCIUTO DEL 41%. PER ANDARE A ISTANBUL, DA FIUMICINO, BISOGNA PAGARE IL 60% IN PIÙ. L’UNICO PAESE VERSO CUI CONVIENE VIAGGIARE? LA CINA – IN MEDIA IL COSTO DI UN BIGLIETTO È AUMENTATO DEL 22%, LE COMPAGNIE AREE INCASSANO A PIÙ NON POSSO GIUSTIFICANDO I RINCARI CON L'INFLAZIONE (CHE È DIVENTATA UNA SCUSA PER ALZARE I PREZZI)

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Estratto dell’articolo di Francesco Bertolino per “la Stampa”

 

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Le compagnie aeree volano sopra l'inflazione. Il prezzo di un biglietto da Roma a Buenos Aires è cresciuto del 41% in un anno, escludendo tasse aeroportuali e altre spese accessorie.

 

La tratta dallo scalo di Fiumicino ad Atlanta è più cara del 41%, quella per Istanbul del 60%. I dati forniti a La Stampa dalla società di consulenza Cirium confermano le prime impressioni: le tariffe aeree sono salite più dell'inflazione.

 

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I biglietti dei voli intercontinentali da Roma sono aumentati in media del 18% nell'anno compreso fra febbraio 2022 e febbraio 2023, il più recente periodo di analisi. Gli incrementi maggiori riguardano le destinazioni statunitensi, mentre modesti cali si registrano soltanto per le tratte verso la Cina. […]

 

[…] Lo squilibrio fra domanda e offerta sta portando i prezzi dei biglietti intercontinentali in orbita. A marzo l'aumento medio delle tariffe per le destinazioni extra-europee si attesta al 22% rispetto al 2019. American Airlines, Air France, Lufthansa e British Airways sono perciò concordi nel prevedere un'estate eccezionale per i loro bilanci.

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Ciononostante, le compagnie aeree respingono ogni accusa di speculazione. Pur sceso drasticamente rispetto al picco di giugno 2022, secondo la Iata, il prezzo del carburante resta di gran lunga maggiore rispetto al 2019. Poiché il combustibile vale un terzo dei costi operativi di un volo, è al momento impossibile che i biglietti tornino sui livelli pre-Covid.

 

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[…] «L'inflazione colpisce tutti i settori e i viaggi e il turismo non fanno eccezione», spiega un portavoce di EasyJet, compagnia britannica che opera prevalentemente all'interno dei confini europei. «L'aumento del prezzo del carburante da solo provoca un aumento di circa 10 euro del costo per passeggero; ciononostante, oltre il 40% delle nostre tariffe attualmente in vendita è inferiore a 60 euro». […]

 

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