LA VIGNA DEI PARACULI – AVVISATE IL ‘’CORRIERE DELLA SERA’’ CHE LA CASA DEGLI ATELLANI, UNO DEI GIOIELLI RINASCIMENTALI DI MILANO CON ANNESSA VIGNA DI LEONARDO DA VINCI, NON È ANCORA STATA VENDUTA A BERNARD ARNAULT - PER CIÒ CHE RIGUARDA IL GRIDO DI DOLORE DELLA BORGHESIA MENEGHINA NEL VEDERSI SCIPPARE DA UNO STRANIERO UNO DEI RARI GIOIELLI DEL RINASCIMENTO LOMBARDO, POSSONO ANCHE RISPARMIARSELO. A MILANO GIRANO TANTISSIMI SOLDI, È ZEPPA DI IMPRENDITORI E BANCHIERI, MA DAVANTI A UN’ACQUISIZIONE FILANTROPICA, NESSUNO TIRA FUORI IL PORTAFOGLIO PER LA PROPRIA CITTÀ. COME SOSTENEVA L’IMMORTALE STEFANO RICUCCI: “SO’ TUTTI BRAVI A FARE I FROCI CON IL CULO DEGLI ALTRI”

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DAGOREPORT

la casa degli atellani 4 la casa degli atellani 4

Avvisate il ‘’Corriere della sera’’ che la Casa degli Atellani, uno dei gioielli rinascimentali di Milano con annessa Vigna di Leonardo da Vinci, da oltre un secolo di proprietà delle famiglie Maranghi, Portaluppi e Castellini Baldissera, non è ancora stato venduto a Bernard Arnault. La trattativa va avanti da un pezzo anche perché l’immobile è sottoposto, dagli anni Cinquanta, ai vincoli della sovrintendenza lombarda, quindi l’eventuale acquirente, sia italico o francese, non può toccare nemmeno un gradino o una porta. L’unica destinazione è quella museale.

 

Emmanuel Macron Bernard Arnault Emmanuel Macron Bernard Arnault

Per ciò che riguarda il grido di dolore della borghesia meneghina nel vedersi scippare da uno straniero uno dei rari gioielli del Rinascimento lombardo (il duca Ludovico il Moro ne fece dono a Leonardo), possono anche risparmiarselo. A Milano girano tantissimi soldi, è zeppa di imprenditori e banchieri, ma davanti a un’acquisizione filantropica, nessuno tira fuori il portafoglio per la propria città. Come sosteneva l’immortale Stefano Ricucci: “so’ tutti bravi a fare i froci con il culo degli altri”.

 

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Davanti allo sbarco del miliardario Bernard Arnault in Corso Magenta, i Faraoni di Milano - Bracco, Caprotti, Del Vecchio, Rotelli, Borromeo, Tronchetti, Bazoli, Armani, Crespi, Rocca, Prada, Moratti, Bassetti, eccetera, per non parlare delle banche, da Intesa a Unicredit - sono bravi solo a piagnucolare e frignare: o tempora, o mores!

 

Volevano essere la "Grande Mela" d'Italia, la New York sui Navigli, la capitale della cultura europea e invece ecco avanzare il nuovo generone delle "sciacque" e delle "sciure" che scambiano la prima dell'"Ernani" con la prima di Armani, confondono il Parmigianino con il pecorino, e rifiutano l'Ultima Cena di Leonardo perché hanno già mangiato da Bice.  

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