Alberto Quarati per “La Stampa”
Per aver continuato a farla navigare, ci sono volute le spalle di Sir Richard Branson e del colosso finanziario Bain Capital, perché la storia di Virgin Voyages è stata veramente sfortunata. La compagnia ha firmato il contratto per le sue prime tre navi nel 2017, in pieno boom dell'industria crocieristica internazionale. L'obiettivo era fare soldi con un bacino di oltre 30 milioni di passeggeri l'anno, con prospettive di crescita pressoché infinite.
Dunque crociere per soli giovani adulti, fascia 18-40 anni, senza bambini al seguito e disposti a spendere soldi nei lussuosi bar, discoteche, negozi, persino tatuatori a bordo di navi innovative, progettate ad hoc dalla Fincantieri e costruite tutte a Genova. Ma la prima unità ha debuttato a San Valentino del 2020, quando l'industria crocieristica stava entrando nel tunnel del Covid.
richard branson fincantieri crociere
Prima sei mesi da incubo con la pandemia che correva incontrollata e l'arresto di tutte e 400 le navi della flotta globale, poi la faticosa ripartenza - apripista nel mondo proprio il porto di Genova, prima con Msc e poi con Costa - coi protocolli sanitari, la riconquista dei passeggeri, il fallimento delle compagnie più deboli o più esposte. La "Scarlet", di rinvio in rinvio, ha iniziato a lavorare ad agosto dello scorso anno e ora è ai Caraibi.
La gemella "Valiant" è entrata in servizio a marzo di quest' anno in Europa facendo numeri piuttosto bassi. Anche la terza, "Resilent", doveva operare da quest' estate, ma il debutto è stato posticipato al prossimo anno. La quarta, "Brilliant" è ancora in cantiere.
richard branson al cantiere fincantieri
Dopo Ferragosto, gli azionisti hanno annunciato un aumento di capitale da 550 milioni di dollari, cui hanno aderito, guidati da Blackrock, una serie di fondi che si sono affiancati ai due azionisti originari. A supportare la fiducia degli investitori, c'è la stagione crocieristica ai Caraibi (primo mercato mondiale del settore), con gli Usa che hanno mandato in soffitta i rigidi protocolli anti-Covid, tanto che i big del settore hanno abolito anche il tampone obbligatorio prima di salire a bordo: un colpo di frusta al mercato quasi istantaneo.
È successo anche per Virgin, che però rivedrà qualcosa anche nel prodotto. Prima di tutto, via il divieto di bambini a bordo, e luce verde ai pacchetti famigliari. Si vedrà in futuro se la compagnia vorrà riesaminare anche un altro fattore potenzialmente limitante, e cioè la vendita esclusiva solo su mercati anglosassoni (statunitense, inglese e australiano).
Nella sfortuna, spiegano fonti di settore, Virgin ha però una buona stella. Generalmente le navi vengono ordinate in coppia e con opzioni: questo perché la prima unità serve all'armatore per capire cosa funziona e cosa no, e se ci sono delle modifiche da fare, specie sul piano tecnico. La "Scarlet" - forse complice il lungo periodo di attesa a Genova prima di prendere servizio - ha avuto un debutto quasi liscio, così che per le sue gemelle non c'è stata la necessità di grandi interventi tecnici, e questo per la Virgin può aver rappresentato davvero un risparmio significativo.
Insomma, la compagnia adesso è pronta a prendere il largo, e già circolano voci di chi vorrebbe partecipare alla festa, magari con un ruolo da ospite d'eccezione: da mesi circola proprio il nome di Msc, che complice il boom dei noli container (la compagnia è il primo armatore mondiale in questo settore) dispone di una forte liquidità. È vero che all'interno del gruppo svizzero container e crociere sono famiglie ben diverse, ma molti osservatori scommettono che qualche zampata potrebbe arrivare, mentre gli altri ancora si stanno leccando le ferite.
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