IL VIRUS SALVA-POLTRONA - PER ENI, ENEL, LEONARDO, POSTE, TERNA, ENAV SI VA VERSO LA CONTINUITÀ, CON UNA CONFERMA IN BLOCCO PER GLI AD. SALVO MPS: MORELLI SI È TOLTO DAI GIOCHI E I 5 STELLE SCALDANO SELVETTI - EFFERVESCENZA PER ALCUNE PRESIDENZE - DESCALZI, CHE ERA PIÙ IN BILICO, HA AVUTO UN INCONTRO CON FRACCARO, PLENIPOTENZIARIO DI DI MAIO, CHE SI È CONCLUSO CON SORRISI E STRETTE DI MANO

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Fabio Martini per www.lastampa.it

 

roberto gualtieri e dario franceschini all'abbazia di contigliano roberto gualtieri e dario franceschini all'abbazia di contigliano

Nei piani alti del Palazzo per settimane e settimane la trattativa si è dipanata in un passaparola fatto di confidenze vere e di autentiche millanterie, ma negli ultimi giorni la partita delle nomine nelle grandi partecipate ha avuto una svolta, che fa perno su due affermazioni, pronunciate dietro le quinte dai due principali artefici della vicenda.

 

La prima è di Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia: «Tutte queste aziende hanno avuto risultati importanti». La seconda affermazione è del presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Nessuno è insostituibile ma per diverse ragioni e in linea di massima sarebbe logica una conferma per gli incarichi operativi».

 

MARCO MORELLI MARCO MORELLI

Questo significa che a pochi giorni dalle riunioni decisive per decidere come procedere nel rinnovo dei vertici delle sette grandi partecipate, la “notizia” è questa e a suo modo clamorosa: per Eni, Enel, Leonardo, Poste, Mps, Terna, Enav si va verso la continuità, con una conferma quasi in blocco per gli incarichi operativi, quelli da amministratore delegato. E il Coronavirus blinda la grande “pax” delle nomine: poiché in ballo ci sono tutte società quotate in Borsa, in questa fase delicata, ogni scossa – da nomine “sgradite” - potrebbe risultare esiziale.

Mauro Selvetti Mauro Selvetti

 

Vertici confermati, ma effervescenza tra i partiti di governo per le poltrone meno pesanti: quelle nei Cda e per alcune delle presidenze, posti per i quali c’è la “complicazione” delle quote rosa. Ma la sorpresa più spiazzante potrebbe produrla l’Ad del Monte dei Paschi di Siena, Marco Morelli, che ha chiesto di non essere confermato. Ecco la novità: i Cinque stelle - al loro “primo giro” di nomine (e qualche malevolo aggiunge «anche l’ultimo») - puntano a ottenere la guida di Mps, che negli ultimi 40 anni è stata vicina prima al Pci, poi della sinistra post-comunista.

 

luigi zanda con la moglie rita foto di bacco (2) luigi zanda con la moglie rita foto di bacco (2)

Il papabile si chiama Maurizio Selvetti, ex Credito Valtellinese: se l’operazione andrà in porto, avrà il sapore di una nemesi per un movimento che ha sempre considerato il mondo delle banche come il male assoluto. Nelle prossime settimane vanno in scadenza le più importanti società partecipate dal Tesoro, a cominciare dalle “sette sorelle”, che da sole sommano 160 miliardi di valore di ricavi.

 

roberto gualtieri dario franceschini roberto gualtieri dario franceschini

Le liste dei candidati devono essere ufficializzate almeno 25 giorni prima delle assemblee dei soci: partirà per primo il Monte dei Paschi entro il 12 marzo e poi seguiranno le altre. Dal punto di vista politico si tratta di una partita un po’ diversa da come viene descritta di solito dai media: i leader e i partiti non ricavano più dalle nomine – come era nel passato – un potere materiale, inteso come assunzioni clientelari di massa o, tangenti come ai tempi delle Partecipazioni statali. Una partita nella quale è in ballo un potere immateriale: relazioni, rapporti con le lobby, scambi di favori.

DESCALZI GRILLO DESCALZI GRILLO

 

Spiega Luigi Zanda, il personaggio dal cursus honorum più ricco di tutto il Parlamento (Iri, portavoce a Palazzo Chigi, presidente dei senatori Pd): «Oggi i partiti hanno un rapporto più distaccato rispetto al passato col mondo che fu delle partecipazioni statali, con le sue grandi luci e le sue ombre, ma ci sono anche elementi di continuità: anche oggi operano manager molto rispettati, anche all’estero».

 

CLAUDIO DESCALZI CLAUDIO DESCALZI

E proprio sul manager più rispettato all’estero, l’ad dell’Eni, Claudio Descalzi, si annidano gli ultimi dubbi. Pesano due indagini a suo carico, ma pesa anche un consuntivo potente (il primato acquisito nelle scoperte di giacimenti, lo storico sbarco nel Golfo, “numeri” a dispetto di uno scenario geopolitico e di prezzi del greggio sfavorevoli) e per il futuro un programma da «rivoluzione verde». È vero che è in atto una campagna anti-Descalzi del Fatto quotidiano, ma è altrettanto vero che il leader di Eni ha avuto un incontro con Riccardo Fraccaro, plenipotenziario di Luigi Di Maio, incontro che si è concluso con sorrisi e strette di mano.

 

riccardo fraccaro riccardo fraccaro

Una trattativa che coinvolge altri tre soggetti: il presidente del Consiglio, che in questa tornata punta a consolidarsi come punto di riferimento per i notabili di Stato; Matteo Renzi; e il Pd. Tre anni fa i Dem fecero en plein, indicando gli ad delle “sette”: Descalzi restò all’Eni con l’appoggio di Gentiloni e l’opposizione di Renzi, che invece ottenne la conferma di Starace al’Enel e di Del Fante alle Poste. Stavolta il Pd va in ordine sparso: la partita è in mano a Dario Franceschini e Roberto Gualtieri. Con Nicola Zingaretti che si tiene a distanza.

riccardo fraccaro luigi di maio 8 riccardo fraccaro luigi di maio 8

 

 

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