Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria per “la Stampa”
Anche Wall Street fa "mea culpa". In questo caso è Citi la protagonista. «Abbiamo puntato contro l'Italia, ma ci siamo sbagliati», scrive Jim McCormick, capo della ricerca macroeconomica del colosso bancario Usa, in un rapporto agli investitori istituzionali. Peccato che due mesi fa, a metà settembre, dalla stessa penna arrivò il primo avviso.
«Possibile uno spread Btp-Bund oltre 210 punti base nei primi tre mesi del 2024», si scriveva. E poi a inizio ottobre: «Meglio stare attenti ad avere debito italiano in portafoglio, le dinamiche fiscali del Paese aumentano i rischi di downgrade del rating».
Dopo un mese e quattro giudizi da parte delle agenzie di rating, arrivano le scuse. McCormick ha ammesso di aver sbagliato la puntata contro Roma. «Non si finisce mai di imparare dai mercati, il problema non erano i Btp, e quindi l'Italia, bensì altro», concede. L'errore, tuttavia, non esclude due certezze: il debito italiano è abnorme e la crescita è troppo debole. […]