Emanuela Minucci per “La Stampa”
L'inventore del www, la chiave digitale per aprire il mondo di Internet, si sa, è Tim Berners-Lee, che lo regalò al mondo nel 1993. Ma la sorpresa è che questa «beautiful mind» abbia deciso di vendere la fluviale stringa di dati che compone il suo «World Wide Web», il primo web server della storia: considerandolo alla stregua di un Monet o un Picasso.
Dunque mesi fa ha incaricato Sotheby's di New York di metterlo all'asta. Il pezzo - 10 mila righe di geroglifici informatici - è stato piuttosto apprezzato: un acquirente segreto lo ha pagato 5,4 milioni di dollari.
Coerentemente, Berners-Lee ha detto Al Guardian che il ricavato andrà in beneficienza. Alla casa d'aste hanno capito subito la portata storica del lotto che avevano per le mani e l'hanno battezzato semplicemente This Changed Everything. E aggiungendo nel catalogo che quella triplice W viene digitata almeno 4 miliardi di volte al giorno.
La portata rivoluzionaria delle tre lettere che «hanno cambiato tutto» sono state paragonate dagli uffici newyorchesi di Sotheby's alla stampa a caratteri mobili inventata da Gutenberg e alla Teoria della Relatività di Einstein. E Cassandra Hatton, responsabile della sezione «Science and Pop culture» di Sotheby's, ha spiegato che la tripla W ha avuto un potere ineguagliato nel cambiamento delle abitudini umane: «Niente ha avuto l'impatto sismico sul nostro quotidiano come la creazione del World Wide Web: e ora gli Nft ci hanno permesso di venderlo».
Si tratta di «Tokens Non Fungibili», oggetti e riproduzioni che diventano un unicum con un valore di mercato corrispondente allo loro unicità convenzionale e storica. Il pacchetto offerto da Berners-Lee contiene i file originali con le 10 mila righe del codice sorgente, una visualizzazione animata di 30 minuti (di sé stesso che compone il codice), una lettera scritta di proprio pugno che racchiude riflessioni sul processo di creazione del codice, e un poster digitale dell'opera firmato.
Vista la portata dell'oggetto immateriale andato all'asta, subito dopo la vendita è nata una polemica. Secondo alcuni tecnici, nel video le parentesi angolari sono sbagliate, forse a causa di un problema del software. E c'è già chi si chiede se per questo non valga ancora di più: quasi un Gronchi rosa della paleo-informatica.