1. RIVISTI I DAZI UE CONTRO LE AUTO ELETTRICHE CINESI. PECHINO REAGISCE E METTE NEL MIRINO I FORMAGGI PRODOTTI IN EUROPA
Estratto dell’articolo di www.ilfattoquotidiano.it
La Cina ha avviato un’indagine anti sussidi sui prodotti lattiero-caseari che Pechino importa dall’Unione europea. Lo riferisce il ministero del Commercio in una nota diffusa all’indomani della bozza finale sui dazi compensativi decisi dalla Commissione europea sull’import di auto elettriche costruite in Cina.
L’indagine sui prodotti lattiero-caseari esaminerà 20 programmi di sovvenzioni UE, tra cui alcuni previsti dalla Politica agricola comune (Pac) ed altri specifici per i settori lattiero-caseari in Italia e Finlandia. Si prevede che l’indagine sarà completata entro un anno e potrà essere estesa per altri sei mesi in circostanze speciali.
È la reazione all’avanzamento della procedura Ue relativa ai dazi sulle auto elettriche. Martedì la Ue ha rifinito i livelli delle tariffe commerciali che verranno applicate ai diversi produttori. Le ultime percentuali sono: Byd 17%, Geely 19,3%, Saic 36,3%. Le altre società che hanno collaborato 21,3%. Quelle che non lo hanno fatto 36,3%. […]
2. AUTO ELETTRICHE PRODOTTE IN CINA, LA UE RIDUCE I DAZI PER TESLA
Estratto dell’articolo di Alberto Annicchiarico per “Il Sole 24 Ore”
Un taglio netto per alcuni, un tratto di lima per altri. La Commissione europea ha nuovamente corretto l’entità dei dazi provvisori anti-dumping in vigore dal 5 luglio sulle importazioni di auto elettriche prodotte in Cina. La decisione era arrivata dopo una lunga indagine, iniziata a metà ottobre 2023, che aveva messo in luce il vantaggio competitivo dovuto a ricche sovvenzioni statali, ritenute sleali.
Una stima del Center for Strategic and International Studies aveva parlato di oltre 230 miliardi di dollari stanziati da Pechino tra il 2009 e il 2023 per sostenere la crescita dell’industria dell’automotive in Cina. Molto favorito, tra gli altri, il colosso BYD.
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Musk allo stabilimento Tesla Germania
Intanto a beneficiare maggiormente delle nuove tabelle, pensate per mettere sullo stesso piano car maker europei e cinesi (ma anche produttori europei con fabbriche in Cina), è stata l’americana Tesla: la Commissione ha fissato una nuova tariffa doganale del 9% per il costruttore texano, ben inferiore al 20,8% indicato a luglio .
A questa tassa va sempre aggiunto il 10% già in vigore, che in Cina è il 15% dal 2018. Tesla aveva chiesto un ricalcolo dell’aliquota sulla base delle sovvenzioni specifiche ricevute dall’azienda. È stata condotta un’ulteriore indagine, con l’invio di un team presso lo stabilimento di Shanghai, per verificare l’entità delle sovvenzioni. Ed è stato concluso che Tesla ha ricevuto meno di quanto inizialmente stimate.
Riguardo al principale produttore europeo, il Gruppo Volkswagen, la tariffa è stata ridotta al 21,3% sul suo modello Cupra Tavascan, prodotto dal marchio Seat in Cina, come poi confermato dalla stessa Seat. L’accordo rappresenta un compromesso iniziale da parte di Bruxelles sui dazi, che sono stati fortemente osteggiati dalle case automobilistiche, in particolare proprio dalle aziende tedesche, per le quali il mercato cinese è fondamentale, rappresentando circa un terzo delle vendite.
La Cupra Tavascan - così come la Mini elettrica prodotta in Cina da Bmw (azienda giudicata collaborativa e quindi passata come Vw-Cupra al 21,3%) - non faceva parte dell’analisi a campione di Bruxelles prima dell’annuncio dei dazi. Così era stata applicata la tariffa massima del 37,6%.
DAZI UE SULLE AUTO ELETTRICHE CINESI
I player cinesi, per il momento, hanno ottenuto solo lievi ritocchi: BYD scende di 4 decimali al 17%, Geely al 19,3% (dal 19,9%), Saic (controllante del brand made in China più diffuso in Europa, MG Motor) al 36,3%, ovvero l’1,3% in meno. Le altre società che hanno collaborato si allineano al 21,3%. Quelle che non hanno collaborato con Bruxelles si fermano al 36,3%.
I dazi hanno avuto effetti significativi sulle importazioni di auto dalla Cina. In giugno il mercato aveva registrato una corsa alle immatricolazioni (+37%) per sterilizzare gli effetti delle tariffe provvisorie dal 5 luglio. Al contrario il dato è stato nettamente più basso a luglio: il numero di nuovi veicoli elettrici registrati nell’Ue di case automobilistiche cinesi come BYD e MG Motor è diminuito del 45% rispetto a giugno, secondo una ricerca di Dataforce in 16 Paesi. […]
auto elettriche cinesi GIORGIA MELONI XI JINPING