1. LA CINA FRENA NEL SECONDO TRIMESTRE, PIL SI FERMA A +4,7%
(ANSA) – L'economia della Cina frena nel secondo trimestre, oltre le attese, scontando la prolungata recessione immobiliare, la debole domanda interna e la fine delle politiche di sostegno alla crescita: il Pil ha segnato una crescita annua del 4,7%, contro il +5,3% dei tre mesi precedenti e il +5,1% attesi. Su base congiunturale, ha riferito l'Ufficio nazionale di statistica, il rialzo del Pil è stato dello 0,7%, a fronte dell'1,6% del primo trimestre e dell'1,1% stimato dagli analisti.
Malgrado il Pil del primo semestre si sia attestato al 5%, in linea con il "circa 5%" di obiettivo governativo ufficiale, la crescita della Cina è scesa al ritmo peggiore degli ultimi cinque trimestri, aumentando la pressione sulla leadership proprio nel giorno dell'avvio dell'atteso terzo Plenum del Comitato centrale del Partito comunista i cui lavori andranno avanti fino al 18 luglio.
XI JINPING - ECONOMIA CINESE - THE ECONOMIST
L'appuntamento di quattro giorni dovrebbe permettere di stabilire la direzione della politica economica e delle riforme ad eventualee sostegno. L'ultimo evento del genere si è tenuto nel 2018. La Cina è alle prese con la debole domanda dei consumatori e un prolungato rallentamento del settore immobiliare, spingendo verso un maggiore intervento governativo negli ultimi mesi.
La produzione industriale è aumentata del 5,3% a giugno, mentre le vendite al dettaglio nello stesso mese sono salite di appena il 2%, deludendo ampiamente le aspettative. Il mese scorso, inoltre, i prezzi delle nuove case in Cina sono scesi del 4,5% su base annua (-0,7% mensile, era a -0,7% a maggio), centrando il ritmo di calo più rapido degli ultimi nove anni (da giugno 2015), dal -3,9% di maggio, mentre le nuove costruzioni e gli investimenti immobiliari sono scesi, rispettivamente del 23,7% e del 10,1% nella prima metà dell'anno.
Il settore immobiliare rimane un importante freno per l'economia da 18mila miliardi di dollari dopo essere entrato in crisi dal 2021 a causa della stretta sul credito decisa da Pechino per franare l'indebitamento. Le autorità hanno varato una serie di misure di sostegno, tra cui il taglio dei costi di acquisto delle case nelle principali città e la possibilità per i governi locali di acquistare alcuni appartamenti invenduti e trasformarli in alloggi a prezzi accessibili.
2. CINA: SOLO +2% VENDITE A GIUGNO, PRODUZIONE SI FERMA A +6%
(ANSA) - Le vendite al dettaglio in Cina salgono a giugno di appena il 2% annuo, a fronte di attese a +3,3% e del +3,7% di maggio, e segnano il passo più debole degli ultimi 17 mesi di fila di crescita a conferma dei consumi in fase di stallo malgrado gli sforzi profusi da Pechino. Anche la produzione industriale, in base ai dati dell'Ufficio nazionale di statistica, aumenta del 5,3% annuo, battendo le previsioni a +5%, ma facendo meno del +5,6% del mese precedente. Si tratta del ritmo più debole da marzo che sconta la produzione manifatturiera in rallentamento (+5,5% contro +6% di maggio).
LE DIFFICOLTA ECONOMICHE DELLA CINA CINA - CRISI DEL MODELLO ECONOMICO