Federico Ercole per Dagospia
La accendi, questa grossa console dal disegno bizzarro, persino sfrontato e tutt’altro che minimale così, quando vaghe luci blu scuro animano la quasi vitrea superficie nera contenuta dalle alte ali bianche, si realizza la sua vera grazia celata in maniera parziale quando la nuova macchina da gioco è inerte. Playstation 5 è un oggetto che vuole farsi notare dentro casa, una presenza che si afferma con la sua dimensione e con il suo disegno cyber-cavalleresco, -che ha invece qualcosa delle architetture romane di Renzo Piano quando posta in orizzontale- in modo che lo sguardo sia inevitabilmente attratto dalla sua forma e la identifichi come spazio di gioco.
Tuttavia quando la console si avvia l’occhio abbandona le superfici bianco-nere e si fissa sullo schermo dove si verifica un’esplosione gentile in altissima definizione di colori e suoni. Ecco quindi rivelarsi il menù, minimale ed efficace nel restituire l’idea della possibilità di gioco immediato. Ci vuole pochissimo infatti per cominciare a giocare, dentro la Playstation 5 è già contenuto un delizioso platform in 3D intitolato Astro’s Playroom, così lo si seleziona e in un battito di ciglia siamo dentro al videogame.
il media remote control di playstation 5
Ecco quindi la prima occasione di stupore suscitata da Playstation 5, quel sentore immediato di “nuova generazione” del videogioco che questa comunica al di là del fulgore visivo del 4k e di tutte le specifiche tecniche: una velocità di caricamento dati tale che questo viene pressoché annullato. Dimenticatevi quindi delle attese dopo il Game Over, della linea del “loading” che segmenta l’esperienza di gioco. Grazie alla SSD (solid state drive, unità di memoria allo stato solido) di Playstation 5 si verifica questo miracolo, trasformando in maniera radicale l’esperienza oltre che essere un’unità utile a incrementare ogni prestazione della console.
E’ durante l’esperienza di gioco con Astro’s Playroom che si attua il secondo motivo di meraviglia; questo platform che è un canto d’amore per la storia di Playstation dalle origini a oggi è pensato per farci familiarizzare con il nuovo, rivoluzionario controller chiamato Dual-Sense, un oggetto solido ed elegante, molto comodo da impugnare e con una batteria interna (finalmente) alquanto duratura, considerate le sue prestazioni.
Il Dual-Sense alimenta tramite le sue sinfoniche e variabili vibrazioni una dialettica tattile continua ma senza che lo proviate risulta complesso comunicare la sua differenza con qualsiasi altro sistema simile del passato. Attraverso le mani si apre un nuovo panorama che si unisce a quelli visivi e sonori; con una serie varissima di sfumature ci illudiamo di “sentire” gli oggetti e le superfici su cui trascorre il robottino Astro, siano esse liquide, metalliche, rocciose e vegetali.
Inoltre sul Dual-Sense c’è un microfono che produce suoni che si fondono con le vibrazioni e con quelli provenienti dall’impianto audio collegato allo schermo in un contrappunto sorprendente, nuovo. Chissà se tutti i videogiochi, soprattutto quelli degli studi non interni a Sony, sfrutteranno a dovere le potenzialità di questo eccezionale Dual Sense, compresa la promettente adattabilità dei grilletti dorsali, la cui pressione può essere dosata dalle dita con estrema precisione. Il Dual-Sense promette numerose possibilità per inventare strabilianti e nuove dinamiche ludiche, agli sviluppatori l’onere di sfruttarle a dovere.
L’ALTRO UOMO-RAGNO
Playstation 5 esce al lancio con alcune preziose esclusive, possiamo già oggi scrivere di una di queste, ovvero Marvel’s Spider-man Miles Morales di Insomniac Games, il seguito del già ottimo videogioco sull’uomo aracnide del 2018. Tramite quest’opera possiamo constatare subito la potenza ludica e grafica della nuova console, calandoci in una New York natalizia di rara bellezza metropolitana, talvolta ramata da rosseggianti tramonti che si eternano e altre resa algida e misteriosa da fitte nevicate.
Miles Morales, giovane allievo afro-americano di Peter Parker, dai poteri elettrizzanti e di invisibilità, è il protagonista di un’avventura forse concisa (dipende da come la si gioca e si affrontano le affascinanti missioni secondarie) ma densa di emozioni e visioni, talvolta persino socialmente impegnate, considerate le sue implicazioni politiche che indagano sul bioritmo urbano di Harlem (Black Lives Matter, leggiamo su un grande murales), su spietate e interessate riqualificazioni urbane e sullo sfruttamento della popolazione più debole e meno tutelata.
Anche questa avventura rivela quanto sia utile, ai fini del coinvolgimento e del divertimento, l’assenza dei tempi di caricamento mentre sfrecciamo appesi alle nostre ragnatele producendo spettacolari e ipercinetiche acrobazie, ci specchiamo sui vetri dei grattacieli insieme a stormi di piccioni spaventati, combattiamo coreografiche battaglie contro gruppi di perniciosi nemici. Possiamo scegliere nel menù di gioco se privilegiare la risoluzione o il “frame-rate”, cosa che rende l’esperienza di personalizzabile ed estremamente godibile anche da chi non ha un super-televisore 4K, perché anche su Full-Hd con l’HDR attivato e la frequenza dei dei fotogrammi attorno ai 60 fps, la Playstation 5 dimostra il suo scarto tecnologico dalla scorsa generazione Sony.
Marvel’s Spiderman ribadisce il valore delle funzioni del controller Dual Sense, facendoci percepire al tocco le ragnatele lanciate da Miles, la loro resistenza e tensione.
Super-eroica esclusiva, così bella da giocare e vedere che sembra impossibile sia stata sviluppata anche per Playstation 4, l’avventura di Miles Morales non dimostra solo la qualità di Playstation 5 ma come per validità e varietà di titoli esclusivi (aspettiamo ancora il remake del capolavoro Demon’s Souls e il probabilmente divertente Sack Boy Big Adventure) questo è uno dei migliori lanci, forse il migliore, di una console Sony.
OUVERTURE IN DO MAGGIORE
Insomma l’alba di Playstation 5 è da subito rosea e limpida, malgrado le ombre nere del periodo oscuro e malato durante la quale sorge. Una luminosa ouverture in Do Maggiore (malgrado la grandiosa e terrificante oscurità di Demon’s Souls!) che ci fa sperare almeno nel futuro del videogioco inteso come opera, grande o piccola che sia, e non solo come servizio da consumare e dimenticare. I videogiochi hanno una storia, Playstation e i suoi studi hanno fatto parte di questa storia, e Sony sembra esserne consapevole, proiettandosi nel futuro con la coscienza del suo straordinario passato. Non è che l’inizio di una nuova avventura tuttavia, il valore definitivo e storico di questa console si rivelerà nei prossimi mesi, anzi, anni.