CELESTE: una meraviglia indipendente a 8 bit sviluppata da Maddy Thompson e Noel Berry. Si tratta di un “platform” solo classico in superficie, talvolta ostico ma non frustrante, che ci pone nel corpo e nella mente depressa e sconvolta dall’ansia di Madeline che per superare le sue angosce tenta di raggiungere la vetta di monte favoloso. Celeste è un’esperienza dapprima sconvolgente e poi formativa, una sfida esistenziale oltre che ludica, un racconto che ci pone di fronte agli spettri della nostra psiche, insegnandoci a scrutarli, a dialogarci e ad accettarli senza che questi prendano il sopravvento e infine a trasformarli in altro, persino in qualcosa di buono.
ALICE MADNESS RETURNS: una macabra avventura fantastica, a tratti terrificante, ispirata ai romanzi di Lewis Carrol. Il Parse delle Meraviglie è bellissimo quanto spaventoso ma il terrore giunge dalla realtà, nelle strade di una a Londra minacciosa e cupa, nei corridoi di un manicomio, nei ricordi di un passato traumatico. Si tratta di abusi, stupri e omicidi ma con Alice, splendida eroina dark indotta alla follia, combattiamo e lottiamo, infine vinciamo persino l’orrore più inconcepibile, riportando alla luce se non il bello, almeno la verità. Per adulti.
ALIEN ISOLATION: il migliore gioco sull’alieno xenomorfo di HR Giger reso celebre dal film di Ridley Scott che sia mai stato realizzato e senza alcun dubbio il più coerente con il tono, le atmosfere e il registro emozionale del capolavoro del regista (si, oltre Blade Runner). Più che tesa avventura in prima persona negli sventurati panni di Amanda, figlia di Ripley, nei meandri della stazione spaziale Savastopol, alla ricerca della scatola nera dell’astronave Nostromo. C’è un solo alieno, imbattibile. E fa davvero paura. Capolavoro fanta-horror.
HOLLOW KNIGHT: un’opera d’arte indipendente bidimensionale e disegnata a mano che ci precipita in uno mondo fantastico e cavalleresco di insetti scivolato nella follia e nell’orrore. Tra Dark Souls e Metroid o Castlevania in 2d, Hollow Knight è sospeso tra bellezza e orrore, repulsione e sorpresa. Una lunga, complessa avventura fanta-entomologica in un ecosistema dalla rara potenza evocativa e artistica.
OUTER WILDS: la ritmica spietata di un sole che esplode ogni ventidue minuti, la volontà di infrangere l’eterno ritorno e di conoscere. Una fondamentale avventura spaziale basata sull’esplorazione e l’osservazione, sulla memoria.
PILLARS OF ETERNITY: gioco di ruolo classico e imprescindibile di Obsidian che vi trasporterà oltre le barriere del presente per decine di ore di avventura pura, illustrata, narrata e architettata con grande perizia. Viaggiare per Eora e rivelare il segreto delle anime perdute. Non c’è noia, solo lo sconfinato piacere del gioco e dell’impresa.
TALES OF VESPERIA: tra i vertici artistici e ludici di una serie di giochi di ruolo giapponesi purtroppo scaduta, anche se mai nel brutto, con gli episodi più recenti. La storia del ribelle e furfante Yuri Lowell e degna compagnia contro i soprusi del sistema e una minaccia occulta, universale. Gigantesco per estensione e narrazione, dai panorami ammirevoli e con una sceneggiatura magnificamente prolissa che equivale al contenuto narrativo di una lunga serie di “anime”, Tales of Vesperia trascorre adagio, segmentato dall’azione spettacolare e strategica delle battaglie, fino a deflagrare in improvvise esplosioni ritmiche di melodrammatici colpi di scena,
YAKUZA 0: la saga criminale di Sega vanta innumerevoli episodi eccellenti, sei canonici, e lo Zero, sebbene sia uscito successivamente al primo capitolo funge da preludio alla storia di Kiryu, quindi è l’ideale per chi vuole cominciare ad addentrarsi in questa lunga epopea corale giapponese di centinaia di ore, se sommata in tutte le sue parti. Ci sono mille storie e mille vite, tanti modi di giocare, persino giochi dentro al gioco.
QUANTUM BREAK: controllare il tempo in quest’opera allora troppo sottovalutata degli artisti di Remedy, responsabili di Max Payne, Alan Wake e recentemente di Control. Intrigante la fusione tra videogame e serie televisiva, con la presenza di episodi connessi alla narrazione del gioco e visibili in streaming.
DRAGON QUEST XI: la versione definitiva del capolavoro di Yuji Horii disegnato da Akira Toriyama. Rispetto all’originale c’è l’opzione di giocarlo tutto con effetto “retro” e malinconico in una versione in stile 16 bit, cambiando stile grafico quando ci aggrada. Uno dei Dragon Quest più riusciti, che non si smarrisce dopo i titoli di coda ma prosegue verso lo stupefacente climax di un vero finale questa volta davvero imperdibile.