Federico Ercole per Dagospia
Il valore storico di "Super Mario RPG", uscito nel 1996 per il Super Nintendo ma non in Europa, è indiscutibile non solo per la collaborazione stellare tra la Squaresoft di Final Fantasy e Shigeru Miyamoto della quale fu il risultato, ma soprattutto perché fu la prima opera ad approfondire e sviluppare un immaginario del celeberrimo idraulico che non fosse minimale o ermetico come quello che si desume dai “platform” di cui era protagonista.
Inoltre Super Mario RPG (Role Playing Game) fu il terreno narrativo, tematico e ludico dal quale sorsero in seguito i tanti e sempre affascinanti giochi di ruolo dedicati al personaggio baffuto e al suo fungoso mondo, contenitori di storie dalla dolce, sublime sciocchezza che non escludono tuttavia derive epiche e momenti persino commuoventi , videogame dove i combattimenti a turni sono movimentati da reazioni offensive e difensive da eseguire con il corretto tempismo.
Tutto ciò c’è già appunto e nemmeno in una forma troppo germinale, nell’importantissimo Super Mario RPG che giunge questa volta ovunque e tradotto anche in italiano in un rifacimento per Nintendo Switch con una nuova veste grafica senza tuttavia alcuna mutazione della struttura , della ritmica e dell’attività ludica dell’opera originale. Anche l’eccellente colonna sonora di Yoko Shimomura è stata riarrangiata e orchestrata, ma è possibile selezionare quella del 1996 che mantiene un’antica, ancora più che suggestiva bellezza malgrado i i timbri di questa nuova versione risultino assai gradevoli; un’ardua scelta.
Il nuovo Super Mario RPG non sottrae nulla all’originale, è una riuscita sovrimpressione che lascia intuire ciò a cui si è impressa. Sarebbe stato interessante tuttavia, che come per la musica e per la conservazione del videogame di riferimento, la cartuccia del gioco includesse anche l’originale, comunque non così difficile da reperire altrove.
IL MALE PRODUCE ARMI
Storiella bizzarra quella di Super Mario RPG, tenera quanto semplice, ma con una sua profondità e un messaggio diretto e valido soprattutto oggi. Si comincia come quasi in ogni Mario, con il salvataggio della principessa Peach dalle brame di Bowser. Ecco però che una spada dall’elsa occhiuta e dalle dimensioni abnormi precipita sul castello del nemico di Mario e la via delle stelle si infrange, così che nessun desiderio potrà più realizzarsi mentre il fabbro malvagio a cui si deve lo sfacelo comincia con il suo esercito a produrre un’arma dopo l’altra. Il Male come artefice d’armamenti, industria bellica. Bello, giusto e universale.
Durante il viaggio Mario sarà accompagnato da una serie di carismatici e indimenticabili alleati: il nebuloso Mallow che crede di essere una rana, uno spirito celeste che prende il controllo di un pupazzo di legno chiamato Geno, la principessa Peach non più damigella in pericolo e Bowser, persino lui. Manca Luigi, la cui volontà frustrata di “essere più vicino al fratello” leggiamo in una specie di cimitero di desideri infranti.
Così esploriamo villaggi rosei, marittimi, nuziali e abitati da ex-soldati di Bowser diventati pacifisti, scendiamo nelle miniere scavate delle talpe, sprofondiamo in velieri sommersi e ascendiamo nell’empireo tramite una pianta di fagioli gigantesca. Il lavoro di restauro dei panorami è impressionante e i luoghi da visitare alimentano sempre uno sguardo gioioso, così come deliziose sono le animazioni dei protagonisti e dei nemici.
UNA RELATIVA, PERFETTA BREVITÀ
Comparato ad altri giochi di ruolo giapponesi, Super Mario RPG può risultare “corto” perché si completa in una quindicina di ore senza troppi sforzi, salvo un picco di difficoltà in una situazione particolare poco prima del finale dove avremo a che fare con nove porte, tre delle quali complesse da valicare a causa delle dinamiche “platform” non proprio immediate che impongono.
Non si ha mai la sensazione di perdere tempo e i combattimenti casuali, anche se frequenti ma volendo evitabili, sono sempre coinvolgenti sia per la varietà dei nemici che per le possibilità offensive della compagnia di eroi. Risultano davvero spassose e spettacolari le mosse d’attacco combinate tra tre personaggi, illustrate attraverso animazioni più che pregevoli. La relativa concisione di Super Mario RPG è dunque un pregio, perché si tratta di un’esperienza densa e originale che non cede mai alla ridondanza.
Dopo il film teorico e incompreso da tanta critica alla quale sono forse sfuggite le sue qualità teoretiche e figurative ma assai amato dal pubblico e il meraviglioso Super Mario Wonder, Super Mario RPG, nuovo e vecchio insieme, è il terzo elemento di una trilogia ideale che ribadisce la grandezza di quest’eroe popolare, lavoratore e bellissimo proprio per la sua non canonica bellezza. E non è finita, il prossimo anno arriverà un altro remake, quello del capolavoro “cartaceo” Paper Mario e il Portale Millenario che è un altro gioco di ruolo, più uscirà un nuovo videogame interamente dedicato a Peach che potrebbe rivelarsi sorprendente nel suo trascorrere tra più generi del gioco.