Federico Ercole per Dagospia
Ci risvegliamo come Link nelle sue leggende di Zelda, ma nel profondo della notte, con gli occhi già stanchi ancora chiusi sulla tenebra di fuori e spalancati su quella dentro, nell’angosciante spossatezza di un’insonnia cronica.
Nella tenebra qualcuno ci parla con incerte parole ermetiche, una mistica voce virgiliana senza poesia ci induce ad aprire gli occhi per guardare coscienti nell’incubo, ci illude di un conforto attraverso la pratica rassicurante del “tutorial” e ci convince a lottare per qualcosa che non comprendiamo ma che riguarda noi stessi, “perché nello spazio e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra breve vita”.
Procediamo incerti, verso un’inevitabile sconfitta, pungolati dal sadismo sonoro di pigolanti e ossessive melodie elettroniche. “L’inferno è ripetizione”, così torniamo a vivere la morte.
Con queste deprimenti premesse comincia la singolare e cupa avventura di Lucah Born of a Dream, in vendita a poco più di dieci euro sull’eShop di Nintendo Switch, un viaggio desolante oltre la vita, riflessione sul delitto, sul castigo e su una possibile ma improbabile redenzione.
Se si esclude il prezzo assai conveniente potreste tuttavia domandarvi perché giocare qualcosa dalle premesse così tetre e strazianti, come se non aveste già vissuto tanti deprimenti inferni virtuali nel ruolo di anime perdute, da Silent Hill 2 a Dark Souls.
Non trascurate il viaggio di Lucah fermandovi sulle sue immagini “povere” da indie di rari bit che sembrano schizzate con i gessi colorati su una lavagna, da una mano isterica, ma che in movimento rivelano una dolorosa bellezza; perché oltre la sua arte unica e meravigliosa in un modo semplice e terribile, quest’opera di Melessthantree pubblicata da Syndicate Atomic è anche un travolgente gioco d’azione.
L’ARTE DELLA LINEA
Sulle prime Lucah può sembrare un videogioco delle origini, oppure qualcosa realizzato con il Microsoft Paint del 1985, adotta invece uno stile assai simile a quello della “Line Art”, poiché la sua grafica verte sul contorno, sul disegno di soggetti e oggetti raffigurati solo dalle linee, che qui sono policromatiche.
Il protagonista, un abbozzato spettro cencioso, si muove in ambientazioni abbozzate e suggestive, foreste e sotterranei, rive ondose e ruderi metropolitani. C’è una costante presenza, nella narrazione e nella rappresentazione, di un misticismo messianico e cristiano stralunato o impazzito, il ricordo di una quotidianità stravolta. Il racconto è indecifrabile almeno durante le prime fasi di gioco, poi sembra schiarirsi, definire un significato, ma questa rivelazione può essere solo una malia che Lucah Born of a Dream esercita su chi lo esperisce, un inganno orchestrato con genio dagli autori o la consolante reazione della nostra ragione di giocatori verso ciò che non può essere razionalizzato.
La colonna sonora alimenta il senso di un’estraniazione che è, per paradosso, anche immersione potente nel mondo oscuro di Lucah, sinistri e ossessivi temi elettronici, lanciati e interrotti, musica spezzata o prolungata in un’ipnotica litania.
C’è l’inquietante rischio, progredendo, di non giungere mai alla fine del viaggio, poiché in alto a destra sullo schermo è indicato il tasso in percentuale della nostra “corruzione”, che aumenta esplorando e dopo ogni Game Over. Se giungiamo al 100% prima di essere arrivati alla destinazione conclusiva inneschiamo uno dei finali del gioco.
Ma non temete questa spaventosa spada di Damocle; se giocato a modalità “normale” è davvero difficile non arrivare alla “vera” fine del viaggio e in ogni caso si può ricominciare più consci e potenti, per giungere assai velocemente a dove ci si era fermati. Inoltre anche questa sorta di sconfitta fa parte dell’esperienza di Lucah.
L’ARTE DEL CONFLITTO CONTRO I MOSTRI DI SE’
Il sistema di combattimento in Lucah è assai spettacolare -un conflitto tra colori e vettori che ha qualcosa del graffito primordiale- e possiede diverse, appassionanti dinamiche. C’è l’attacco ravvicinato con la spada modificabile in molteplici combinazioni che verte sul consumo dell’energia recuperabile in breve tempo di stasi ma, nel contempo, c’è l’assalto magico a distanza (condotto tramite un utile “famiglio”) che si ricarica solo se si menano colpi con l’arma da taglio.
Quindi si devono alternare le due modalità con coscienza e strategia, considerando che anche la fondamentale schivata fa diminuire l’energia e funziona come motore di potenti contrattacchi. Cosicché si instaura una danza con i nemici, un gioco di avvicinamento e allontanamento che anima impressionanti coreografie tra il protagonista e nemici astratti, angelici, mostruosi o cavallereschi.
Le animazioni dei nemici sono precise sebbene minimali, suggerendoci il momento giusto per offendere, difendere o distanziarci. A rendere ancora più stratificata la giocosità di Lucah, garantendo inoltre la personalizzazione dell’esperienza, ci sono una profonda dinamica di potenziamento del protagonista che si inserisce nella tradizione del gioco di ruolo d’azione e la possibilità di variare in tempo reale gli stili di lotta.
All’antitesi dell’impressionismo, che volle negare i contorni e il disegno per esaltare la forma tramite i colori, le luci e l’ombra, Lucah Born of a Dream è una pittura mobile, graffi tormentati di colore sulle nere mura di un carcere costruito da una mente afflitta, estetica e racconto che non si esprimono solo con l’arte mirabile della sua illustrazione ma con la forza dirompente del gioco puro.
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