Federico Ercole per Dagospia
Solo se ne va Luigi per vie ombrose, camminando tremante e determinato in una valle oscura che è anche quella della sua fama innegabile ma assai meno lucente di quella stellare del fratello Mario. Una fama discreta, come d’altronde discreto, pigramente e con letizia in disparte, è sempre stato lui.
Luigi’s Mansion 2 torna restaurato in alta definizione per Switch; già lo si giocò su Nintendo 3DS nel 2015 ed è ora privato delle opzioni ludiche ed estetiche connesse al duplice schermo e alla tridimensionalità dell’estinta ma mai dimenticata console portatile, guadagnando in compenso una nuova bellezza visionaria e cartoonesca esaltata dall’HD. Ecco quindi all’inizio dell’estate il blu-verde Luigi ancora protagonista di una storia di fantasmi, suo momento di gloria unica ed emancipata dal fratello ma pur sempre spettrale, come se l’unica dimensione in cui egli può brillare da solo sia quella ectoplasmatica.
Si tratta di una serie di “piccoli brividi” interattivi per luoghi macabri e diversi, una specie “ghostbuster” intriso tuttavia della mitologia di Fungolandia e per questo unico, vagamente lisergico e universale nella sua capacità di divertire e coinvolgere giocatori di ogni età, deliziandoli con la sua anima giocosa buffa e tetra, talvolta persino un po’ spaventosa senza essere mai angosciante. Dunque un “libro” interattivo di racconti horror ma non assolutamente orrifici, consigliabile anche a chi è meno propenso al genere.
LA LUNA INFRANTA
Il tondo Re Boo dei fantasmi, imprigionato nel primo episodio, fugge dalla sua galera dipinta e infrange una luna artificiale che aveva un effetto benefico sugli spettri di una mesta valle. Tocca dunque al pavido ma eroico Luigi recuperare i frammenti lunari e quietare gli ectoplasmi, convocato di nuovo dallo strambissimo scienziato Dottor Strambic, sdentato e dagli occhiali con le lenti spiraliformi, uno dei personaggi più comici e ispirati tra i tanti di Nintendo.
Armato del Poltergust 5000 inventato da Strambic (una specie di aspirapolvere che risucchia i fantasmi), Luigi dovrà esplorare questa volta cinque luoghi lugubri e peculiari, a differenza dell’ambientazione unica del conciso capitolo precedente uscito nel 2001 per Game Cube. Ci si muove per magioni che ricordano una tenera parodia della Villa Spencer di Resident Evil, per duplici torri che si elevano lungo il tronco abnorme di un albero cresciuto a dismisura, per polverose fabbriche di orologi, per gelide miniere abbandonate… Ognuno di questi luoghi possiede inoltre una sua varietà interna che alimenta ancora il fascino degli scenari: cantine, laboratori, ruderi, catacombe.
Fulcro ludico dell’avventura è quello di assorbire con il Poltergust un vasto bestiario di spettri dalle forme molteplici e dalle varie abilità difensive e offensive, tentando prima di “stordirli” momentaneamente con la luce della torcia. Si tratta di un’attività non sempre elementare e qualche tipo di fantasma, oltre ai “boss”, può risultare ostico da sconfiggere, sebbene non si tratti di un impegno insormontabile. Ci sono inoltre enigmi ambientali interessanti e talvolta surreali da risolvere per proseguire nell’esplorazione.
Oltre il cupo splendore dei suoi spazi, Luigi’s Mansion 2 mantiene per tutto il suo svolgimento spassosi, inquietanti e indicativi panorami sonori composti da musiche, versi, parole abbozzate, pigolii, urla, risate sinistre e sospiri.
UNA MISSIONE DOPO L’ALTRA
Apprezzato in generale dalla critica quando uscì per 3DS, Luigi’s Mansion 2 fu tuttavia da taluni criticato per la sua divisione in “missioni” che segmentavano l’avventura in innumerevoli episodi e penalizzavano un’esplorazione libera delle ambientazioni. In realtà questa struttura è perfetta per un videogame pensato per essere vissuto su una console portatile, usata magari durante uno spostamento su un mezzo o in bagno, quindi per brevi ma appaganti sessioni di gioco (ecco perché qui sopra ho paragonato il gioco ad un libro di racconti).
Nulla è mutato dell’architettura originale in questo rifacimento in alta definizione per Switch, ma come fu per il gioco del 2015 ciò non nuoce assolutamente all’integrità dell’opera, favorendo quindi approcci brevi e divertenti. Ecco, in questa nuova versione avrebbero potuto essere aggiunti dei “check-point per registrare la posizione del giocatore nel corso della missione, perché il salvataggio automatico si verifica solo alla fine di questa così, se si è sconfitti, bisogna ricominciarla da capo. Ma conoscendo la strada è tutto più facile e veloce; inoltre la ripetizione può rivelare qualche segreto che prima si era smarrito.
Esempio esilarante e al contempo cupo di un horror che non necessita di violenza ma solo di atmosfera per “spaventare”, Luigi’s Mansion 2 è quell’opera che molti potrebbero trascurare perché ritenuta roba da bambocci, perdendosi quindi un gioco assai più profondo e complesso di tanti ripetitivi, superficiali e assai poco originali videogame solo per adulti.
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