Foto di un Halloween Party in America - da Village Voice
ZOMBIE CRAWL1-LA FOLLA IN FUGA SCHIACCIA E UCCIDE TRE RAGAZZE
Gian Antonio Orighi per "La Stampa" - Un petardo o un bengala lanciati nell'accesso principale della pista da ballo ha trasformato ieri notte la più gettonata festa di Halloween della capitale spagnola in una tragedia: 3 morti, 2 feriti gravi, tutte ragazze iberiche tra i 17 ed i 20 anni, schiacciate dalle migliaia di ragazzi accorsi al centro polivalente pubblico e coperto Madrid Arena (la stragrande maggioranza non si è accorto di nulla). Lo choc è enorme nella metropoli, mentre infuriano le polemiche sulle uscite di sicurezza e sul numero reale dei presenti, per alcuni testimoni almeno il doppio di 9.650 paganti.
2- HALLOWEEN, 13 FERITI A FESTA FIRENZE: PROCURA INDAGA PER CROLLO COLPOSO A CARICO DI IGNOTI
(Adnkronos) - La procura di Firenze ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di crollo colposo, al momento a carico di ignoti, per il ferimento di 13 ragazzi avvenuto nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre ad una festa di Halloween nel castello di Castel di Poggio a Vincigliata, sulle colline di Fiesole. I ragazzi sono precipitati da un'altezza di circa 4 metri a causa del crollo di una balaustra. Tre di loro hanno riportato traumi e fratture, uno in particolare ha subito un piccolo intervento neurochirurgico. Si rafforza l'ipotesi del sovraffollamento tra le cause del crollo.
3- HALLOWEEN: A ROMA UNO STUDENTE USA HA AGGREDITO CON UN COLTELLO I DUE COETANEI CHE ERANO CON LUI: IL PIU' GRAVE, COLPITO DA ALMENO 25 COLTELLATE
Repubblica.it - Durante una festiccola tra amici a Roma per celebrare la notte Halloween, in un appartamento di via Cardello vicino al Colosseo, un giovane statunitense che studia nella Capitale ha aggredito con un coltello i due coetanei che erano con lui: il piu' grave, colpito da almeno 25 coltellate, ha un polmone perforato e si trova all'ospedale San Giovanni in gravissime condizioni. La seconda vittima e' ferita solo lievemente; l'aggressore e' stato arrestato per tentato omicidio dagli agenti di Polizia, accorsi sul posto dopo una segnalazione al 113, che stanno cercando di risalire ai motivi dell'aggressione .
4- HORROR IN SALSA ITALIANA RISSE DA STADIO E BATTAGLIE
Gianluca Nicoletti per "La Stampa"
Più che una notte di Halloween è stata una battaglia. Ora tutti i santi del Paradiso avrebbero pieno diritto di dirci: «Allora ce la riprendiamo la nostra festa?» Il bollettino di guerra della notte della grande zucca, nella sua rilettura mediterranea, sembra ispirato più a un film horror di John Carpenter che al tenero bussare di porta in porta con l'innocente ricatto "dolcetto o scherzetto?".
ZOMBIE CRAWLSiamo stati proprio bravi, abbiamo trasformato un'occasione di spensieratezza in una rissa da stadio; spiace ammetterlo, ma segna la vittoria indiscutibile di tutti i più acerrimi nemici delle zucche sogghignanti. E' giusto così, se le cose devono prendere questa piega ha ragione padre Amorth, che a lungo tuonò contro quella che pensavamo una festa per i nostri bimbi, mettendoci in guardia sul fatto che avremmo rischiato di partecipare a un baccanale satanico.
ZOMBIE CRAWLCon lui tutti quelli che, a ogni vigilia di Halloween, hanno tirato fuori la storia della festa consumistica, della depravazione nascosta sotto il mantello di ogni strega, del vilipendio alla tradizione, dell'essere schiavi delle mode yankee... Magari diffondono il loro zelo catartico via Facebook, che è notoriamente stato inventato a Voghera, o sorseggiando Coca Cola, classica tisana di ogni nonna italiana doc.
Bisogna ammetterlo, anche se ci fa male, che c'ha visto lungo Vito Siciliano, sindaco di Binetto, vicino a Bari. Ieri l'altro aveva firmato un'ordinanza anti Halloween e almeno nel suo comune a nessuno zombie, lupo mannaro o vampiro è stato permesso di circolare per strada. Abbiamo tutti sorriso, anche preso un po' in giro il prete di Santa Maria La Nova in provincia di Salerno, che da due anni obbliga i suoi parrocchiani più zelanti a travestirsi come il loro personale santo protettore. Per dare l'esempio lui, che si chiama Marcello, si veste da Papa, seguito da San Giovanni decollato e Santa Lucia con le pupille nel piattino.
ZOMBIE CRAWLAnche nell'iconografia dei santi ci si può sbizzarrire in travestimenti splatter, l'importante per il buon parroco era non cedere alla pericolosa promiscuità sessuale, quella che a suo parere trasuda da ogni festa in costume stregonesco. Magari gli eccessi fossero stati nel contravvenire al precetto della moderazione delle pulsioni carnali. Sarebbe alla fine stata una colpa veniale, una piccola uscita dalla retta via, una modesta botta di vita consumata tra le bollicine di un prosecchino galeotto tra ragionieri con la mano artigliata di Freddy Krueger e casalinghe addobbate, sopra e sotto, da satanasse in bollore.
ZOMBIE CRAWLInvece ha prevalso il peggior istinto da teppistelli viziati, quello che riemerge in ogni cronaca dai luoghi eccelsi delle movide cittadine. Ancora una volta hanno vinto su tutti i figli di papà divorati da overdose di cachemire, gli arrabbiati delle periferie, gli antagonisti, i nipotini della lupa e tutte le brave persone che si sono lasciate fagocitare ogni grammo di cervello dai loro mascheramenti, come fossero stati posseduti dagli spietati fanta evisceratori, di cui avevano assunto le fattezze.
Un apocalittico Halloween che cade nell'anno della fine del mondo, ma se mai ce ne fosse un altro, dalle nostre parti è meglio che tornino a vestirsi da Pulcinella e Balanzone, se siamo incapaci di giocare con i morti viventi, meglio accontentarsi di farlo con i nostri immortali luoghi comuni.
4- ALTRO CHE SPIRITELLI E ZUCCHE, CON LA SCUSA DEI TRAVESTIMENTI, L'UMANITÀ TIRA FUORI LA PROPRIA PARTE OSCURA
Marino Niola per "la Repubblica"
Sembra proprio che la notte dei morti viventi abbia smesso di essere quel format festivo innocuo, fatto di streghette e scheletrini, zucche intagliate e look da vampiri, per diventare un rave party all'insegna di una violenza che contagia un paese dopo l'altro. Anche quelli tradizionalmente più lontani dalle tenebrose atmosfere celtiche, dalle fantasie cimiteriali che abitano profondamente le culture anglosassoni.
Un gioco folle alla Quentin Tarantino, senza ragione e senza proporzione. Almeno in apparenza. Perché in realtà, proprio come in una Pulp fiction, quell'onda di furore che travolge ogni senso e buon senso, ha una ragione profonda. Che sta in quel campo elettrico a intensità variabile fatto di tensioni sociali, personali, occasionali che nasce fuori dalla festa, ma la usa come detonatore. L'occasione fa l'uomo violento insomma. Col favore non trascurabile del mascheramento e dell'anonimato, dello stato alterato di coscienza consentito dalla festa che si fa cassa di risonanza del malessere individuale e collettivo.
ZOMBIE CRAWLUna serie di condizioni che in altri tempi erano caratteristica pressoché esclusiva del carnevale. O di altri cerimoniali di sfogo sociale come le cosiddette feste dei folli. Che, lo dice la parola stessa, facevano affiorare la violenza repressa nella vita quotidiana mettendo letteralmente sottosopra le città.
Oggi l'antico spirito del carnevale, fatto di licenza e violenza, si è trasferito nella festa che una volta celebrava proprio il ritorno dei morti. E che la società dello spettacolo ha trasformato nella camera oscura dell'immaginario di massa. Cinema, videogiochi e musica heavy metal hanno fatto dell'altro mondo la location dei sogni e degli incubi del cittadino globale.
ZOMBIE CRAWLAl punto da scaricare sull'iPhone applicazioni per intagliare zucche digitali, vestire scheletri come se fossero bambole, creare mostri personalizzati, scrivere messaggi a lettere di sangue. Simboli della parte oscura del nostro corpo sociale che affiora minacciosamente nella cornice ludica. Perforandola, oltrepassandola. Proprio come succedeva nei carnevali del passato. Dove la deregulation dei comportamenti si agitava su uno sfondo di disagio sociale e politico.
ZOMBIE CRAWLPovertà, disuguaglianza, fame, disoccupazione mettevano un carico da novanta sulla bilancia della festa. E facevano saltare il piatto. Debordando in maniera distruttiva dal contenitore festoso per trasformarsi in rivolta, in sedizione, in ribellione. L'esempio più conosciuto è quello del carnevale di Romans, cittadina francese resa celebre dal magistrale best seller dello storico Emmanuel Le Roy Ladurie.
La festa non riuscì a contenere il peso delle tensioni sociali e si concluse in un bagno di sangue. E ad accendere la miccia che trasformò il gioco in massacro furono gli artigiani che sfilarono contro i poteri costituiti mascherati da teschi e vestiti con sudari e abiti da funerale. Letteralmente da morti viventi. Un sanguinoso psicodramma durato dieci drammatici giorni nel 1580 durante i quali i rivoltosi recitarono e danzarono il loro dies irae.
Oggi, soprattutto in Europa, di quei crudeli carnevali resta solo l'involucro. Mentre la loro carica violenta ha traslocato. E ha messo la maschera globalizzata di Halloween. Trasformando i simboli horror in cronaca nera. Perché i morti tornano minacciosi dove la società dei vivi è in guerra con se stessa.