1- DAGOREPORT DAL SOTTOSCALA
by Biro
Bisogna proprio ammetterlo: un risultato, quest\'interminabile serata wagneriana, lo ha sicuramente raggiunto. Come una mitica sorgente incantata, una fonte d\'eterna giovinezza, o le preziose mele di Freya del Rheingold, ha improvvisamente risvegliato in quei percorsi sanguigni un po\' irrigiditi dal tempo un flusso di vitalità quasi dimenticata.
SCALASe infatti, come sempre, l\'età media del parterre era avanzatissima, chi avrebbe mai potuto immaginare di imbattersi poi, durante gli intervalli, in assatanate, scalmanate vecchie valchirie dirompenti da ogni angolo di quel teatro; e in decrepiti estimatori - novelli Siegmund - folli d\'ebbrezza, d\'entusiasmo e di barbarica, virginale vigoria?
giannelli big LA SCALAPoiché - incredibile ma vero - mentre la musica lentissima scendeva ipnotica su ascoltatori già provati e appesantiti dal canto, non uno, dico uno, che si sia assopito, che abbia reclinato elegantemente il capo dopo averlo ciondolato di qua e di là. Tutti eretti, invece, arditi, modernissimi e desti: e il miracolo era tutto lì, in scena, in quell\'allestimento che, seppur datato, a quei nostri cari anziani doveva apparire al contrario \"giovanisssssimo\", \"freschisssssimo\", \"nuovisssssimo\". Quasi \"rivoluzionario\".
E dunque, per non perdersi l\'occasione di un prossimo invito alla Scala - magari accompagnato da un grazioso pensierino o da una cena prestigiosa -, eccoli, i nostri arzilli sentenziosi, a sproloquiare eccitati sull\'eccezionalità dell\'evento. \"Nuovo, nuovissimo!\" Poiché: \"Ormai tutto è solo arte contemporanea, installazione, performance concettuale\".
brambilla jpeg PAOLO ROMANI CON FIGLIAUn po\' per sentito dire, un po\' per conformismo e un po\', appunto, \"per non morire\". Mentre ce ne fosse stato uno, dico uno, sotto i sessanta, a stupirsi di quel palcoscenico già stravisto e troppo - come usava negli anni Ottanta e come ancora usa in Germania - \"provincialmente sperimentale\". Ce ne fosse stato uno.
E intanto le storiche anziane ambrogine, gli storici cataplasmi meneghini, erano tutti lì a pontificare su quell\'allestimento - quasi grazioso e senza più alcuno scandalo - che forse non capivano neppure, che probabilmente non amavano, ma che appariva come un\'occasione imperdibile per esserci, dire la loro e guadagnarne in floridezza: visti anche la mole e l\'appeal di quegli sventurati eroi sul palco.
Mentre fuori il mondo tuonava concetti diversi, diverse idee ed estetiche davvero nuovissime.
moratti getimage aspx jpeg SABRINA NEGRI E CECCHI PAONEDunque, che qualcuno per pietà li avverta, nel loro mondo iperprotettivo ma inevitabilmente passé. Fuori di lì, ora, di stupefacente e di modernissimo non c\'è che un rinascente, estasiato neofigurativo: e questo sì davvero nuovo e imprevisto. Tutto il resto non è che Gerovital. Funziona soltanto per qualche ora.
Biro
2- BOTTE E WALKIRIE. SCONTRI CON LA POLIZIA DI UN GRUPPO DI STUDENTI. BARENBOIM DAL PALCO E LISSNER POLEMIZZANO CON I TAGLI DEL GOVERNO. IL PRESIDENTE NAPOLITANO ACCOLTO DA FORTI APPLAUSI
Alessandro Da Rold per Il Riformista
Fuori ci sono gli studenti che vengono caricati a manganellate dalla polizia. Dentro, invece, tra un sindaco Letizia Moratti che imita Rita Hayworth e qualche abito ultracafonal, a dare qualche colpo di assestamento al governo sui tagli alla cultura ci pensano Daniel Barenboim, maestro scaligero, e Stephane Lissner, sovrintendente. Il primo leggendo l\'articolo 9 della Costituzione prime della Valchiria di Richard Wagner; il secondo pizzicando l\'assenza del ministro alla Cultura Sandro Bondi («Non c\'è? Avrà altro da fare») per poi correggersi («Non volevo fare polemica»).
Taffeurugli alla Scala Scontri alla ScalaBenvenuti alla prima della Scala di Milano, 2010, inizio della settimana calda meneghina di fine anno, che si concluderà domenica con le celebrazioni della strage di piazza Fontana e gli stand dei promotori della Libertà di Michela Vittoria Brambilla in vista della crisi di governo. L\'anno scorso fu ribattezza la \"prima della crisi e della sobrietà\": quest\'anno pure. C\'è infatti chi tornato indietro fino al \'68 per spiegare i fumogeni davanti a palazzo Marino, le proteste degli immigrati, dei lavoratori, i cori contro l\'esecutivo e le forze dell\'ordine in tenuta antisommossa.
Manifestanti contro polizia alla ScalaPiù che i vestiti delle sciure milanesi e non (presente anche Donna Assunta Almirante), la cosa più divertente l\'hanno creata gli studenti prima di essere caricati dalle forze dell\'ordine. Su un cartello bianco, la scritta: «Ma quali condizioni meteorologiche? A Pompei piove da 2700 anni, solo voi siete riusciti a farla crollare».
Manganellate alla Scala«È così in tutta Europa. È triste», dice sconsolato Lissner, che oltre a essere stato criticato nei giorni scorsi per un\'opera wagneriana troppo pesante (5 ore in tedesco), si è beccato qualche occhiataccia alla fine del primo atto per la regia di Guy Cassiers. In molti non hanno gradito questa versione \"tecno\" di Valchiria, più simile a un film sui lupi mannari anni \'70 che a un\'opera da tempio mondiale della lirica.
la polizia carica alla ScalaTutti invece hanno apprezzato l\'intervento di Barenboim prima dell\'inizio. «Siamo tutti profondamente preoccupati per il futuro della cultura nel nostro Paese ed in Europa», ha esordito. Poi, uscendo dalla \"buca\", con il microfono in mano, Barenboim ha raggiunto la platea e rivolgendosi al capo dello Stato e alle autorità presenti si è detto «molto felice di dirigere anche quest\'anno il 7 dicembre alla Scala.
NAPOLITANO, MORATTI E LISSNERSono onorato di essere stato dichiarato \"Maestro Scaligero\" - ha continuato - e per tale titolo e anche a nome dei colleghi che cantano, ballano e lavorano, non solo qui ma in tutti i teatri, vorrei dirle a quale punto siamo profondamente preoccupati. Vorrei ricordare assieme a voi l\'articolo 9 della Costituzione», ha concluso il direttore d\'orchestra citando appunto l\'articolo a sostegno della cultura.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, applaudito all\'entrata, all\'interno e all\'uscita del teatro, ha ascoltato con attenzione dal Palco Reale l\'intervento di Barenboim, congedandolo con un lungo applauso.
Botte alla ScalaTutti d\'accordo, dicevamo, per il messaggio del maestro argentino. «Barenboim ha fatto bene a ricordare l\'articolo 9 - ha detto il professor Umberto Veronesi - mettendo insieme cultura e scienza perché senza cultura e scienza non c\'è crescita. La cultura è istruzione e scuola e anche gli studenti hanno le loro ragioni».
Alla Scala una bara MOrte della cultura e sciopero contro il decreto sulla liricaCosì anche l\'ex procuratore Francesco Saverio Borrelli per il quale «il messaggio di Barenboim è stato un gesto di generosità per i manifestanti fuori». Altro plauso di spessore quello del vicepresidente della Scala Bruno Ermolli: «Quelle di Barenboim sono le parole di un uomo di cultura che ha a cuore la lirica e in particolare la Scala».
Ermolli, uno degli uomini di fiducia del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si è spinto ancora più in là. «Mi auguro che il ministero della Cultura saprà capire le esigenze del mondo lirico e in particolare della Scala». Infine Cesare Romiti: «Gli studenti hanno ragione».
VALERIA MARINIA dare manforte al governo, gli unici due ministri, quello al Turismo, Michela Vittoria Brambilla e allo Sviluppo Economico Paolo Romani. Qualcuno nel foyer non si è risparmiato una battuta. «È la prima della Scala in diretta televisiva su Rai 5 e il governo ha mandato due ministri che arrivano proprio dalla televisione».
RAVETTOSchietta la sostenitrice del predellino e del (possibile) predellino bis, vestita di un abito dorato. «Sono convinta di quanto sia importante sostenere la cultura per il nostro Paese: ma non c\'era scelta. Quest\'anno i tagli che il governo ha dovuto operare, e non solo sulla cultura, hanno avuto un peso non indifferente ma purtroppo non c\'era scelta. Non è possibile fare demagogia su questo fronte». Più accondiscendente l\'ex sottosegretario alle Comunicazioni. «La protesta è legittima. Il problema è che dobbiamo tirare tutti la cinghia».
LAURA TESOE la cinghia, quest\'anno, l\'ha fatta tirare anche l\'Eni di Paolo Scaroni alla Scala, che in polemica con Lissner non ha fatto arrivare la consueta sponsorizzazione. L\'ad che in questi giorni si ritrova sulle pagine dei giornali di mezzo mondo per la fuga di notizie di Wikileaks, è rimasto a St Moritz.
TremontaccituaIn abito lungo di velluto firmato da Giorgio Armani la Moratti. A dare una nota di brio di sicuro \"donna\" Assunta Almirante, con un abito vintage che ai cronisti ha così definito: «Ha almeno 30 anni e chi l\'ha disegnato è sicuramente morto».
NAPOLITANO, MORATTI E LISSNERIl bilancio finale è di dieci appartenenti alle forze dell\'ordine leggermente feriti e qualche studente acciaccato. Per una prima così, decisamente troppo.