Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
1- BERLUSCONI-ONI-ONI: \"UNA MOBILITAZIONE FAZIOSA, UN PRETESTO PER SOSTENERE UN TEOREMA GIUDIZIARIO CHE NON HA NESSUN RISCONTRO NELLA REALTÀ DA PARTE DI UNA SINISTRA CHE CAVALCA QUALSIASI MEZZO PER ABBATTERMI. UNA VERGOGNA!\"
ansa.it
\"Mi è sembrato un pretesto per sostenere il teorema giudiziario che non ha nessun riscontro nella realtà: una mobilitazione di parte, faziosa, contro la mia persona da parte di una sinistra che cavalca qualsiasi mezzo per abbattermi\". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, intervistato da Maurizio Belpietro, in collegamento telefonico con \'Mattino Cinque\', a proposito delle manifestazioni di ieri delle donne e definendo una \"vergogna\" questo teorema. \"Tutte le donne che hanno avuto modo di conoscermi - ha aggiunto - sanno con quanta considerazione e rispetto io mi rapporto con loro\".
VALENTINO PARLATO PAOLO FLORES DARCAIS
2 - IL GRIDO DELLE DONNE AL PAESE UMILIATO
Natalia Aspesi per \"la Repubblica\"
Duecentomila a Roma, centomila a Milano e Torino, 50mila a Napoli, 30mila a Firenze, 20mila a Palermo, persino a Bergamo 2000. In tutte le 230 piazze italiane, più una trentina straniere, almeno un milione, forse di più, non ha importanza. Importa l\'immenso, forse inaspettato successo, il risveglio improvviso di chi sembrava rassegnato al silenzio, a subire, ad adeguarsi.
Invece il messaggio delle donne, \'se non ora quando?\', è corso veloce ovunque, e ha riempito le piazze come un richiamo ineludibile, finalmente sorridente, entusiasta, liberatorio.
SUORE NEL PARTERBasta, basta, basta! il basta delle donne al di là di bandiere e partiti, il basta contro questo governo e questo premier, il basta contro la mercificazione delle donne ma anche contro l\'avvilimento di tutto il paese. Il basta gridato da tutte, le giovani e meno giovani, le attrici e le disoccupate, le studentesse e le sindacaliste, le suore e le immigrate, le casalinghe e le donne delle istituzioni, facce note ma soprattutto ignote, donne tutte belle finalmente, non per tacchi a spillo o scollature o sguardi seduttivi, ma per la passione, e l\'indignazione, e l\'irruenza, e la coscienza di sé, dei propri diritti espropriati e derisi: e uomini, tanti, finalmente non intimiditi o infastiditi dal protagonismo femminile, consci che il basta delle donne poteva avere, ha avuto, un suono più alto, più felice, più coraggioso, cui affiancarsi, da cui ripartire per cambiare finalmente lo stato del paese.
SERENA DANDINI ANGELA FINOCCHIAROIn mano alle donne, ieri, la politica si è fatta più radicale e credibile, perché ha usato le parole, le voci, i gesti, non per le solite invettive e ironie e slogan e promesse che intorbidiscono e raggelano, ma per raccontare il disagio, la paura, la fatica, la rabbia, l\'umiliazione, che le donne vere sopportano ogni giorno, come lavoratrici senza lavoro, e madri senza sostegno pubblico, e professioniste la cui eccellenza non le esime dalla precarietà, e giovani donne che non possono fare figli perché senza sicurezze per il futuro, e donne che nessuno protegge dallo sfruttamento, dai maltrattamenti, dall\'amore assassino dei loro uomini.
ROSI BINDISi sa che l\'armata mediatica del berlusconismo che deve il suo imperio alla menzogna e alla capacità di confondere, aveva stabilito che la manifestazione di oggi sarebbe stata dettata dal bigottismo di donne così sfortunate da non poter fare le escort, e da una superba rivalsa contro le vittoriose ragazze di Arcore e altrove. Che delusione! Nessuna, delle tante donne che si sono alternate sul palco, emozionate eppure decise, forti, ha avuto parole arroganti di separazione tra le buone e le cattive.
PAOLO FLORE DARCAIS E SIGNORAAl massimo è stato detto quello che anche le belle signore del Pdl dovrebbero condividere: che cioè i letti dei potenti più o meno ossessionati dal sesso non dovrebbero essere istantanee scorciatoie per entrare in ruoli pubblici di massima responsabilità. E per esempio la sempre improvvida Gelmini, prima ancora che le piazze cominciassero a riempirsi, annunciò che ci sarebbe stato solo un gruppetto di desolate radical chic, termine così stantio e irreale che forse gli esperti di slogan del governo dovrebbero modificare.
PAPARAZZAPovera ministra da poco mamma e scrittrice di libri per l\'infanzia, oltre che falciatrice dell\'istruzione pubblica italiana. Davanti a quelle migliaia di persone in ogni piazza, a quel milione accorso al richiamo di un piccolo gruppo di donne arcistufe e finalmente decise a ribellarsi, cosa avrà pensato?
LIDIA RAVERA E BARBARA ALBERTISe persino le donne scese in piazza, persino i partiti dell\'opposizione, non si aspettavano un simile successo, figuriamoci gli altri: hanno cominciato a perdere la testa, e prima ancora che vengano dettate dal politburo governativo gli slogan denigratori per negare la realtà, han fatto la loro brutta figura, accusando curiosamente la manifestazione di essere antiberlusconiana: come infatti vistosamente, fortemente, appassionatamente, voleva essere.
GIULIA BONGIORNOI cervelloni berlusconisti da poco tornati a galla come ultima trincea, terrorizzati da quelle piazze gremite, hanno parlato di \"odioso sfruttamento delle donne per abbattere il premier\" non avendo capito niente dell\'autentica civile autonoma rabbia femminile; c\'è chi ha vaneggiato di una contro-manifestazione da parte delle ministre in carica, \"di orgoglio e di amore anche nelle sue perversioni\", e la solita sottosegretaria cattivissima, lei devota ad ogni sospiro del suo idolo e fan delle sue movimentate serate, ha accusato le centinaia di migliaia di donne in piazza \"di essere solo strumenti degli uomini\", non si sa quali, ma di sicuro non dell\'ormai pericolante premier.
MANIFESTAZIONE DONNE A ROMAChissà se le tante donne intelligenti e libere che hanno trovato mille colte ragioni per disertare una manifestazione che non risultava loro sufficientemente femminile o femminista, si sono alla fine commosse nel vedere tante altre donne, più sbrigative e meno sofisticate, gridare insieme, senza divisioni, senza distinzioni, il loro bisogno di dignità e di cambiamento.
Che poi la differenza è anche questa: le donne non berlusconiane sono in grado di scelte differenti, libere di agire secondo i loro principi in contrapposizione con altre anche se le divergenze sono capillari: nessuna delle signore berlusconiane, dai loro scranni di ministre, sottosegretarie, rappresentanti di partito, osano esprimere non si dice un dissenso, ma un lievissimo, simpatico dubbio. Loro sì, pare, sono al servizio del maschio padrone.
MANIFESTAZIONE DONNE A ROMAPerò una domenica come quella di ieri, così bella, e appassionata, e corale, dovrebbe mettere in guardia anche l\'opposizione. Le donne hanno detto basta a questo governo e al suo leader, ma resteranno vigili: dalle piazze ieri è venuta allo scoperto una riserva di energia, di intelligenza, di bellezza, di potere, di senso del futuro femminile, che parevano dispersi o rassegnati. Le donne promettono obiettivi ambiziosi, assicurano che non torneranno indietro, soprattutto che dopo una così straordinaria, spontanea prova di forza, niente, ma proprio niente, sarà più come prima.
MANIFESTANTI3 - DA SANREMO ALLA MANIFESTAZIONE - \"DOMENICA IN\" CONTRO EMMA...
Da \"la Repubblica\" - Da Sanremo alla manifestazione per le donne a Roma. Emma Marrone, vincitrice della scorsa edizione di \"Amici\", che quest´anno si presenta in gara al Festival con i Modà, era a Piazza del Popolo tra la folla. Massimo Giletti a Domenica in su RaiUno l´ha tirata in ballo «perché era una manifestazione di parte», scatenando una polemica in studio.
«Le sembra che devo rispondere a perché ho voluto partecipare? - ribatte lei - ho solo fatto quello che mi sentivo di fare. Manifestare per me voleva dire far capire che non tutte le donne di spettacolo sono deficienti. Era un´iniziativa importantissima per ribadire che le donne sono pronte a lottare». Poi la stoccata: «Ho fatto tanti sacrifici con i miei genitori: la mia gioia è la loro. Ma canto con la gola, non con le tette».