ALAIN ELKANN
Foto di Franco Cavassi per Dagospia
(ANSA) - I loro nomi non campeggiano a caratteri cubitali nei titoli dei giornali e i loro volti si tengono lontani dagli obiettivi di macchine fotografiche e telecamere. Ma ognuno di loro dà un proprio contributo virtuoso all\'Italia, portando avanti, faticosamente e silenziosamente, progetti economici, scientifici, sociali o culturali.
Sono i 61 personaggi raccontati dalla giornalista Chiara Beria di Argentine in \'Di profilo. Ritratti di italiani lontani dai riflettori\', volume che riunisce le rubriche da lei pubblicate ogni sabato sul quotidiano \'La Stampa\'. Edito da Mondadori, il libro parte dalle storie dei \'non famosi\' per intercettare l\'attualità e, soprattutto, per mostrare l\'esistenza di un\'Italia che funziona. Vi compaiono industriali come Nerio Alessandri, sindacalisti come Susanna Camusso, medici come Maurizio Torricelli, uomini di cultura come Stephane Lissner.
\"Non so se ho scelto i personaggi più significativi, ma fra le tante cose che non vanno, penso che ora la notizia la faccia chi realizza qualcosa di positivo - ha spiegato la giornalista, presentando il libro stasera a Milano -. E mentre siamo abituati a sentir parlare, per esempio, di mala sanità, ci sono anche tanti medici straordinari che fanno il loro lavoro senza desiderare i riflettori. Credo che, in questo momento, ci sia molta voglia di toni sobri e di tolleranza degli altri\".
ANGELO COLUSSI INDUSTRIALEIndividuando lo spessore umano più autentico di ogni personaggio, \"questi ritratti spesso dicono di più di un editoriale perché sono in grado di portarti dentro la storia\", ha commentato Mario Calabresi, direttore de La Stampa, davanti a una folta platea fra cui stasera erano presenti anche tanti dei protagonisti del libro. Pur premettendo che \"il ruolo del giornalista è quello di stare nell\'ombra\", Chiara Beria (già inviata de La Stampa, direttore di Specchio e vicedirettore de L\'Espresso) chiude il volume con un ritratto particolarmente intimo e commuovente, quello del padre Adolfo Beria di Argentine che è stato presidente dell\'Associazione nazionale magistrati e Procuratore Generale di Milano.
ARTURO ARTOM CON MASERATIA 10 anni dalla sua morte, la giornalista ne ricorda il piglio severo ed esigente che trapela dalle lettere inviate alla figlia: \"La nostra fortuna, rispetto a quella di altri, era proprio quella di avere padri protettivi che ci scrivevano lettere di rimprovero\", ha commentato stasera.