Paola Pisa per \"Il Messaggero\"
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Il discorso dell\'ambasciatore di Israele in Italia Gideon Meir, il saluto del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, gli inni nazionali cantati dalla voce possente di un tenore, la torta bianco-azzurra, i calici che si alzano. Una folla incredibile. Gli scatti di tantissimi fotografi.
A Villa Miani, bellissima, si è celebrato il sessantatreesimo anniversario dell\'indipendenza di Israele tra personalità del Governo, diplomazia, mille e più invitati incantati dalla vista su Roma e dalla perfezione dell\'organizzazione e del giardino.
VITTORIO SGARBISul prato è spiegata una enorme bandiera con la stella di Israele, altre più piccole spuntano tra le siepi. Distintivi e fiori vengono appuntati al rever degli invitati e sugli abiti delle signore. L\'aria è di festa, ma la sorveglianza e le auto di rappresentanza dicono che a partecipare ci sono personalità di spicco. Tutti aspettano Berlusconi. Eccolo, l\'ambasciatore va ad accoglierlo fuori dalla villa, poi salgono sul podio.
VITTORIO SGARBI MARTA FLAVIIl premier è accanto al presidente del Senato Renato Schifani e al sindaco Gianni Alemanno. Dall\'altra parte ci sono il presidente della Camera Gianfranco Fini con la compagna Elisabetta Tulliani che non lo lascia un minuto e Gianni Letta. Il leader del Pdl e quello del Fli per un po\' si ignorano. L\'ambasciatore sta facendo il suo discorso, Berlusconi parla con un collaboratore, poi torna tra gli altri e saluta Fini e la compagna con una stretta di mano.
VITTORIO DELLA ROCCAGideon Meir dice tra l\'altro: «Lo stato di Israele costituisce un grande miracolo nella storia, il miracolo di uno Stato nato dopo duemila anni in cui il suo popolo era stato disperso e privato di ogni elemento di unità se non quello della propria fede». Poi fa riferimento all\'Unità d\'Italia e ricorda: «Il vostro presidente Giorgio Napolitano ha detto giustamente che il movimento sionista, fondato da Theodor Herzl, si è ispirato al pensiero di Giuseppe Mazzini».
VISO DA RABBIRingrazia Berlusconi per la presenza e l\'amicizia del Governo verso il suo Paese, un altro grazie particolare a Gianni Letta e ancora parole per la moglie Amira, alla quale chiederà di lasciare un posticino nella valigia, quando andranno via da Roma, sono a fine mandato, per portare quello che l\'Italia gli ha insegnato.
TAGLIO DELLA TORTA CON BERLUSCONI SCHIFANI FINI GIDEON E AMINA MEIRLa parola a Berlusconi, che nega il distacco col Quirinale, ricorda il vertice a giugno tra Israele e Italia. E dichiara: «Sono sicuro che non ci potrà essere un destino diverso per voi e il vostro paese se non quello di una pace con la vicina Palestina. Ricollegandomi alla Creazione, vi auguro che il popolo di Israele possa essere duro come il bastone di Mosè, giusto come la legge, ricco come la manna e gioioso come l\'arcobaleno». E poi brindisi, clic, folla.
Tra i tantissimi presenti: Riccardo Pacifici presidente della Comunità ebraica di Roma, Renzo Gattegna presidente dell\'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, il portavoce del premier Paolo Bonaiuti, il Questore di Roma Francesco Tagliente, l\'ambasciatore Russo Alexey Meshkov, l\'ambasciatore dei Paesi Bassi Alphonsus Stoelinga, Antonio Mastrapasqua direttore generale dell\'Ospedale Israelitico e presidente dell\'Inps, Vittorio Sgarbi, Bruno Vespa, Gianni De Gennaro, il regista Giorgio Ferrara, Marta Flavi e moltissimi altri.
SILVIO BERLUSCONI