Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
VITTORIO GRILLI FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONEDAGOREPORT
A volte il potere celebra se stesso oppure, come in questo caso, si ritrova per interrogarsi sul suo futuro. Cioè: il dopo-Berlusconi. L\'agonia del Sultano di Hardcore quanto potrà durare? Ancora. Vale la pena aspettare oltre la decomposizione del cadavere, rischiando che l\'antipolitica populista-giustizialista dei De Magistris prenda il sopravvento sul paese? (Se n\'è accorto perfino Di Pietro che ha subito sterzato al centro).
Certo: votare al più presto, era l\'auspicio di tutti i capoccioni presenti, anche per mettere in moto l\'euro-manovra salva-Italia, ma chi convince il Cavaliere che i giochi son fatti e rien va plus? Chi può oggi garantire una \"manleva\" giudiziaria al Birichino di Arcore con i pm che impazzano? Nemmeno Napolitano, capo supremo del Csm. Che fare?
STEFANO ANTONIOZZI DAVID ROSSISiamo al teatro Centrale di Roma, nella stradina che collega la fu sede della Democrazia Cristiana (Piazza del Gesù) con l\'ex palazzone del Partito Comunista (Botteghe Oscure) - la toponomastica è come la matematica: non è un\'opinione...-, dove l\'altra sera l\'establishment della politica e dell\'economia italiana si sono dati appuntamento per discutere dei prossimi assetti di un Paese in cui la stella berlusconiana va calando rapidamente nella fossa.
ROMANO PRODILa scusa di cotanto assembramento di poteri vari e avariati era la presentazione del libro dedicato alle fondazioni bancarie dei giovani rampicanti Fabio Corsico, già capo della segreteria di Tremonti e attuale responsabile relazioni istituzionale di Caltagirone, e di Paolo Messa, deus ex machina del mensile \"Formiche\", candidato a rilevare il ruolo di Gianni Letta.
ROMANO PRODI GIULIO TREMONTISotto copertina di \"Da Frankenstein a principe azzurro. Le fondazioni bancarie tra passato e futuro\" (editore Marsilio, presente nelle sembianze umane di Cesare De Michelis), il duplex Corsico e Messa ha composto un Bildenberg de\' noantri, opportunamente trasversale: dal potentissimo ministro Tremonti agli ex premier Prodi e Amato, trapassando i banchieri Mussari e Guzzetti.
ROBERTO NAPOLETANO ROMANO PRODICiò che ha impressionato però non era il palco ma la platea. Dall\'eminenza azzurrina Gianni Letta all\'ing. Caltariccone, da Paolino Scaroni a Bebè Bernabè, da Recchi tutto-gas al neo custode della cassaforte Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, dall\'aspirante governatore della Banca d\'Italia il pallidissimo Grilli allo stangatore dell\'Agenzia delle Entrate Attilio Befera, dall\'udiccino Cesa al vischiano Fassina allo stecchino Sircana (di nuovo sorridente accanto a Prodi), passando per boiardi giovani e meno giovani (Staderini, Gamberale, Ciaccia, Rovati, Cremonesi chi più ne ha più ne metta): ieri hannto tutti timbrato il cartellino del post-Silvio.
PAOLO SCARONI FABIO CORSICOIl convitato di pietra era infatti il Cainano, vero sconfitto dal Frodo Mondadori proprio in quelle ore richiuso nel cassetto dei sogni perduti. Forza Gnocca è lontana anni luce. Attorno al ministro dell\'economia c\'era un pezzo non significativo del Pil e dell\'establishment italiano. D\'altronde, da Andreotti a Tremonti, ogni repubblica ha il suo Divo Giulio.
LETTA GRILLO GIUSEPPE GUZZETTI E LINDA DI BARTOLOMEO(Verso la fine del presenta-libro, i due nemici più intimi, Letta e Tremonti, si sono appartati per discutere di chissà che cosa se non il dopo-Banana. E dall\'indurimento delle espressioni dei loro volti, ci aspetta un futuro più fottuto che mai)