DAGOREPORT
UGO TOGNAZZI IN COSTA SMERALDA FOTO DI NINO DI SALVOCesare Geronzi, in casa, con le bozze del suo libro e pochissima voglia di uscire. Le barche in rada perché in porto, quelli che invariabilmente vengono descritti come "bestie" e "talebani in grigio" dai commercianti della zona, i finanzieri, si sono presentati in forze spandendo terrore.
TURISTA IN COSTA SMERALDA FOTO DI NINO DI SALVOSilvio Berlusconi, la ‘sindone' di Silvio Berlusconi, raccontano sia stata avvistata al concerto di Sting a Porto Cervo - se mai c'è stato - ma non ancora in piazzetta perché Morto Rotondo, quest'anno più che mai, merita il proprio soprannome. Decadenza visibile. Terza camera in disuso. Stradine e vicoli semideserti con straziante, modestissima concentrazione di turisti che svogliati posano davanti agli yacht o alla pietra con il nome del Paese all'ingresso dello stesso.
ROMINA POWER E LINDA CHRISTIAN IN COSTA SMERALDA FOTO DI NINO DI SALVOFacce depresse, volti smarriti, sconti su tutto (Carlo Paveri come il discount della Lidl), un'Italia che fino a ieri teneva dritta la barra delle proprie convinzioni e oggi, non sa più dove rivolgersi. Traditi dalla "rivoluzione liberale" di Silvio, illusi dalla spending review di Mario Monti, a digiuno di tutte le meteore da Billionaire che pure, quando da queste parti Lele Mora contava più del Re di Tavolara, illuminavano il cielo della Costa Smeralda.
MARGARET D INGHILTERRA E LORD SNOWDON IN COSTA SMERALDA FOTO DI NINO DI SALVOGli smeraldi sono diventati bigiotteria e il nuovo corso, in luogo della sobrietà, ha optato per la dismissione. Tutti a casa, come in un 8 settembre fuori dalla storia, con pianti e conti da sottile linea rossa. Volumi di affari in caduta libera. Meno 60% a Porto Cervo, meno 45% a Porto Rotondo, ristoranti deserti, bar frequentati un tempo da signore ingioiellate oggi deserti con i camerieri complici che dicono: "forse stavolta non ci rialzeremo".
DA CHI CERA UNA VOLTA LA COSTA SMERALDA NEI RICORDI DI LELE MORACome ieri, il nemico è sempre altrove. Non la Portorotondo degli anni '70, con Sordi e la Vitti all'Hotel Sporting per lavoro e svago, Ceroli operoso, Donà delle Rose padre nobile e la finanza in fila per armare le grandi manovre da finalizzare in vista dell'autunno. Ma un esercito di signor nessuno, di editori in crisi come Domenico Bonifaci del ‘'Tempo'', di ex potenti sostituiti da ceffi con le catene al collo.
DA CHI CERA UNA VOLTA LA COSTA SMERALDA NEI RICORDI DI LELE MORARussi e ucraini, prodighi di mance, padroni delle spoglie, a cui rifilare i pasti del veglione di ferragosto, sicuri che se Montezuma non si paleserà, di certo, non arriveranno lamentele.
DA CHI CERA UNA VOLTA LA COSTA SMERALDA NEI RICORDI DI LELE MORAEra un sogno. Imprenditoriale e non solo. È diventato un incubo. Quando hai tarato il tuo intero indotto sulla ricchezza e quella espatria, tornare indietro diventa complicato. Così per trovare qualche turista bisogna scendere dove la costa digrada a Ovest, le case a schiera color pastello inghiottono il panorama e i campeggi accolgono una clientela meno esigente.
La Sardegna che c'era adesso non c'è più e l'illusione ottica rimanda al quadro generale. Al futuro prossimo, alle rassicurazioni governative che nei bar durano lo spazio di un mattino: "Monti ha detto che siamo quasi usciti dalla recessione, lo assumeranno al Bagaglino", ai progetti futuri: "Ho spostato tutto in Svizzera, qui non c'è da fidarsi".
DA CHI CERA UNA VOLTA LA COSTA SMERALDA NEI RICORDI DI LELE MORAIl popolo che avrebbe dovuto subire la patrimoniale progetta di spostare i patrimoni. Prima che si depauperino o che a qualcuno, nel ritrovato clima di unità nazionale, non venga in mente di farla sul serio, la famigerata tassa sulla ricchezza che qui ("Ho lavorato tutta la vita, perché mai lo Stato mi dovrebbe mungere") è vista come un'estensione del demonio.
Tavolo di vip al Billionaire in Costa SmeraldaNon c'è più rispetto possibile perché non esiste più terreno comune. I comunisti si sono volatilizzati ma la paura ha comunque sparigliato gli schieramenti. Si salvi chi può. Mortorotondo aspetta quietamente il de profundis. Troppi Schettino in grisaglia. Troppi errori. Troppi figuranti travestiti da leader al timone. La scialuppa della Concordia perduta è arrivata a riva. Fantasmi a prua, fantasmi a poppa. L'isola che non c'è si chiama Italia. Anno zero. Neorealismo. E nemmeno un'idea per raccontarlo. Ateismo. Quando si è morti, per risorgere, ci vuole fede.