1- MIELI? CHIAMATELO “MIELIG”! ENNESIMA GIRAVOLTA DEL PRIMO “PARA-GURU” D’ITALIA - PRIMA BENEDICE MARPIONNE (L’UOMO DELL’ANNO!), POI ATTACCA IL SINDACATO VETERO, quindi DIFENDE BONANNI DA QUEI MASCALZONI CHE GLI LANCIANO PIETRE E FUMOGENI, per non farsi mancare nulla SI SPERTICA IN ELOGI ALLA GELMINI coraggiosa, infine MANDA A QUEL PAESE “I SINISTRI” MA ANCHE E SOPRATTUTTO GLI UOMINI DI FINI (“AVEVO QUALCHE SIMPATIA PER LUI, MA DOPO QUEGLI EPISODI MI SONO CASCATE LE…BRACCIA”) CHE SONO SALITI SUI MONUMENTI A PORTARE SOLIDARIETÀ AGLI STUDENTI PROTESTATARI - 2- VESPA? CHIAMATELO “KAVASAKI”! A CORTINA BRUNEO LANCIA UN NUOVO SCARPONE (SULLA FACCIA DEL BANANA DI ARCORE): “O BERLUSCONI SI DECIDE A TIRAR FUORI LE PALLE E METTERLE SUL TAVOLO, FACENDO LE GRANDI RIFORME, O PER LUI È FINITA” -

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  • DAGOREPORT
    1- A CORTINA VESPA LANCIA UN NUOVO SCARPONE (SULLA FACCIA DEL BANANA): \"O BERLUSCONI SI DECIDE A TIRAR FUORI LE PALLE E METTERLE SUL TAVOLO, FACENDO LE GRANDI RIFORME, O PER LUI È FINITA\"
    E\' un Vespa in versione \"new look\" quello che calca la scena cisnettiana di \"Cortina InConTra\". Scarpe Santoni stile \"vecchio scarpone\" di montagna, quelli con i passanti in ferro e le stringhe che sembrano corde da alpinista. In più queste aggiungono colori sgargianti, per cui le noti a chilometri di distanza.

    SacconiconilpadreMieliPaoloSacconiconilpadreMieliPaolo

    Aggiungere pantalone di flanella grigio che slancia, una maglietta girocollo dolcevita di cachemire a un filo blu a righe orizzontali in rilievo un filino gay-trend, e sopra una giacca morbida finto-delabré di cachemire spigato, sempre blu scuro.

    IoleSacconiCisnettoMieliIoleSacconiCisnettoMieli

    In confronto l\'Alemanno mannaro, che sfoggia uno spezzato pantaloni grigi-giacca blu con camicia bianca inamidata e cravatta blu scuro di Hermes sembra un alto burocrate di Stato.

    Siamo a Cortina, fuori dall\'Audi Palace spira un -12 che ti congela i cojoni, ma i due salgono sul palco come se fossero a Roma, villa Borghese, Casina Valadier. \"Se non era per quei scarponi di Vespa\", non sembrava che fossimo in mezzo alla neve\", si lamenta una signora impellicciata e con doposci con peluche ai piedi.

    EnricaEnrica GiorgettimoglieSacconiCisnetto

    Ma Bruneo scalda subito l\'atmosfera con un\'affermazione che lascia basiti: \"o Berlusconi si decide a tirar fuori le palle e metterle sul tavolo, facendo le grandi riforme, o per lui è finita\". Azzo! E cos\'è, la rivolta degli gnomi? O Vespone pensa già al dopo-Cavaliere? E nel caso, è ad Aledanno che pensa? Perché i due sul palco cinguettano che è un piacere.

    CisnettoSacconiconilpadreCisnettoSacconiconilpadre

    Il primo gerarca di Roma prende appunti persino quando Bruneo, promuovendo ‘casualmente\' il suo libro, parla della contessa di Castiglione e del ruolo che la dama che la dava ‘agratis\' ha avuto nella scopereccia accolita che ha fatto il Risorgimento.

    E mister PrimaPorta lo ripaga con entusiasmo quando Aledanno racconta come e perché ha mollato il tullianesco Fini per il Banana di Arcore. Quando poi Vespa ha controsdoganato qualche aspetto del fascismo come l\'architettura del Ventennio, l\'architetto Giovanni Alemanno - laurea tardiva ma non Cepu, va detto in suo onore - ha gonfiato il petto e ha rischiato di dimenticare le abiure.

    ToniConcinaToniConcina

    Ma se questo passaggio del Vespone gli ha provocato un\'erezione, l\'eiaculazione mister Roma Capitale l\'ha avuta quando il Bruneo ha letto una sfilza di nomi di intellettuali destinati a diventare tutti antifascisti e quasi tutti comunisti che prima della caduta del Duce magnificavano il regime e scrivevano sulle riviste ad esso vicine.

    Poi però, al Podestà del Cupolone si è ammosciato tutto quando Vespone ha lanciato il monito al Berlusca. \"Per il suo bene\", dirà poi alla folla che lo acclama con il suo libro in mano in attesa di una dedica.

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    2- MIELI? CHIAMATELO \"MIELIG\"! ENNESIMA GIRAVOLTA DA PRIMO \"PARA-GURU\" DITALIA
    Paraculo, Paoletto Mieli. Cisnetto lo chiama a discutere con il ministro Sacconi su cosa succederà nel 2011, e lui che a Cortina ha casa e ci sta passando le vacanze natalizie, accetta. Capisce che il tema Marpionne la farà da padrone del dibattito, e siccome la Fiat è ancora azionista di Rcs e il pubblico di \"Cortina InConTra\" è facile pensare che sia pro \"mister maglioncino\", ecco che l\'ex direttore del Corriere esordisce scavalcando clamorosamente a destra quell\'anti-Fiom senza limiti che è Sacconi.

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    Prima benedice Marpionne definendolo l\'uomo dell\'anno, attacca il sindacato vetero, difende Bonanni da quei mascalzoni che gli lanciano pietre e fumogeni. Poi si spertica in elogi alla Gelmini e al coraggio della sua riforma, manda a quel paese \"i sinistri\" ma anche e soprattutto gli uomini di Fini (\"avevo qualche simpatia per lui, ma dopo quegli episodi mi sono cascate le...braccia\") che sono saliti sui monumenti a portare solidarietà agli studenti protestatari.

    AlemannoAlemanno

    Quindi partorisce la premiata ditta \"Marpionne & Gelmini\" dicendo che ha messo fine alla stagione dei diritti senza doveri iniziata nel cattivo post-sessantotto degli anni Settanta. Infine difende Tremonti - di cui loda l\'impegno e i risultati a difesa dei conti pubblici - dagli attacchi della stampa di destra. Persino sulla Lega spende parole di elogio: \"Bossi è uomo responsabile e saggio, non romperà con Berlusconi a meno che non lo costringano se parte una campagna giornalistica contro Tremonti\". Applausi su applausi.

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    Insomma, è un Mieli al miele con il governo e il centro-destra quello che si esibisce all\'Audi Palace. Tanto che Cisnetto, moderatore moderato, si spazientisce e se ne esce con un \"andate troppo d\'accordo\" rivolto al duo Mieli-Sacconi (il ministro batte più volte le mani a scena aperta al presidente della Rcs Libri).

    Sacconi è stupitissimo, e non sa se far prevalere in lui il compiacimento per il Mieli \"conquistato alla causa\" o se farsi girare le balle per aver perso l\'occasione di fare un affondo contro i pifferai radical-chic. Per la verità il ministro con le orecchie da commissario Basettoni ci prova a lanciare una provocazione tirando in ballo i \"cattivi maestri\", i \"pessimi anni Settanta\" contrapposti ai \"meravigliosi anni Ottanta\" di craxiana memoria, ma Mieli gli da ragione persino quando rievoca come dannato l\'accordo Lama-Agnelli che introdusse la scala mobile e come benedetto quel giorno di San Valentino che la cancellò. Alla fine apoteosi: Mieli sugli scudi, Sacconi gongola e i Cisnetto\'s si leccano i baffi. Cortina è anche questo.

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