Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Paola Pisa per "Il Messaggero"
Ispirazione alta, location prestigiosa, Raffella Curiel è sempre felice di venire a Roma, e questa volta alla Capitale ha dedicato anche una collezione che prende spunto nientedimeno che dalla volta della Sala degli Scrittori, ingresso un tempo alla Cappella Sistina. E c'è anche un angelo stampato sul piccolo cappotto. L'idea è venuta una sera, quando Lella si è trovata lì per gli ottanta anni dell'amico architetto Paolo Portoghesi.
LAURA E ADRIANO TESO«E' stato un colpo al cuore per la bellezza. Ho cercato di rapire con gli occhi tutte le sfumature cromatiche: gialli di Siena, terracotta, rossi vermigli, blu cobalto, bianchi gesso». Ad applaudirla c'era anche Clio Napolitano, moglie del presidente della Repubblica: «Che bei colori - ha detto - Che collezione giovanile. Certo, bisogna poterla adattare al proprio fisico». La first lady era attorniata da tante signore della prima Repubblica: Lella Bertinotti, Maria Pia Fanfani, Maddalena Letta.
LA NIPOTE DI SISSI SOFIA DASBURGOSiamo a Palazzo Sacchetti, saloni e saloni, illuminazione a lume di candela e per le sue fans la Curiel inventa tailleurs da mattina con le giacche appena più lunghe del solito, con le spalle segnate e le gonne, anche doppie, dai bei movimenti. I completi da pomeriggio hanno giacche più corte, ma quello che rapisce sono ancora le tinte, i mix di tessuti, in quei vestiti lunghi, statuari, in cui drappeggi, volute, giochi di pieghe e piume di marabù, quasi antichi avvolgono il corpo e lo rendono sensuale. Non mancano pezzi del cuore, quelli che ripercorrono l'archivio della mamma Gigliola. Applausi a scena aperta per il capo simbolico della collezione: lo spolverino che ha sulle spalle angeli, rosoni e volute.
KATIA NOVENTA