- 1- OLTRE IL TRAVESTITO. AL DI LÀ DEI GENERI ORMAI CONSOLIDATI DI UOMO, DONNA E GAY: BENVENUTI AL PRIMO BUSHWIG DRAG FESTIVAL A BROOKLYN: “EXPERIMENTAL DRAG” - 2- ORA CHE L’OMOSESSUALITÀ NON È PIÙ UN TABÙ, ANZI è DIVENTATA UN NUOVO CONFORMISMO, C’È CHI VUOLE SUPERARE L’IDEA CHE UN TRAVESTITO DEBBA ASSOMIGLIARE PIÙ POSSIBILE A UNA DONNA PER ESSERE ACCETTATO, ANCHE DALLA SUA STESSA “COMUNITÀ” - 3- ALLA SCOPERTA DELLA “NUOVA RAZZA”, ABITI DA DONNA E BRACCIA PELOSE: “PRIMA NON AVEVI SCELTA CHE PROVARE A SEMBRARE UNA VERA DONNA, PER ESSERE TOLLERATO (E CORTEGGIATO) DAGLI ETERO. OGGI LE COSE SI POSSONO MISCHIARE, SI PUÒ USCIRE DALL’ORDINARIO. VENGO A BROOKLYN PER ESPRIMERE IL MIO LATO PIÙ TRASGRESSIVO” -

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  • Foto da www.villagevoice.com e www.facebook.com/events/347540201992702/

    Dagoreport da www.dnainfo.com

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    Oltre il travestito. Questo era il motto del primo Bushwig Drag Festival, che prende il nome da un gioco di parole tra "wig" (parrucca) e Bushwick, zona di Williamsburg, quartiere fricchettone (ma imborghesito) di Brooklyn. Indossando leggings zebrati e spaventose lenti a contatto bianche, top strappati dei Sex Pistols e tacco 16, una folla di uomini travestiti ha animato la serata del club "Secret Project Robot", culminata con lo spettacolo "Fifty Shades of Gay".

    Si chiama "experimental drag": ora che a New York l'omosessualità non è più un tabù, c'è chi vuole superare l'idea che un travestito debba assomigliare più possibile a una donna per essere accettato, anche dalla sua stessa "comunità". "Le drag queen di Brooklyn sono quelle che osano di più. Prima non avevi scelta che provare a sembrare una vera donna, per essere tollerato (e corteggiato) dagli etero. Oggi le cose si possono mischiare, si può uscire dall'ordinario. Vengo a Brooklyn per esprimere il mio lato più trasgressivo", dice Injection (nome vero non pervenuto).

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    Diversi stili di drag, diverse concezioni di "altro da sé", tutti al festival organizzato da Babes Trust (nato Simon Leahy) e Matty Horrchata (nato Matthew Mendoza). Trust, musicista inglese che si è inventata le "Olimpiadi del Trans" sei anni fa, poi approdate anche a Berlino e Stoccolma, è stupita dalle performance che ha trovato a New York. Ispirata dai festival drag degli anni '80 e '90 (Wigstock), ha voluto creare il primo luogo dove far incontrare i "trans non allineati". "Ero spaventata: abbiamo messo 30 drag queen ubriache sullo stesso palco", dice ridendo.

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    Spettacoli di strip, musica che dai Sigur Ros a Christina Aguilera, danze tribali, canzoni in playback, panze che ballonzolano sul palco, braccia non depilate e splatter ai limiti dei conati di vomito. "Siamo la nuova razza di drag queen".

     

     

     

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