Foto di Mario Pizzi da Zagarolo
Roberta Petronio per "Il Messaggero"
Eccentrico, stravagante, dotato di un'immaginazione fuori dal comune. Salvador Dalì è tutto questo e altro: pittore, scultore, designer, performer, cineasta. Dall'altra sera le tracce della sua poliedrica personalità sono visibili al Vittoriano, grazie alla grande mostra «Dalì. Un artista, un genio». La primavera è alle porte, e la Capitale gioca le sue carte migliori. Il rito si ripete, la lunga fila di invitati all'inaugurazione è la stessa vista per altri eventi del passato. In centinaia hanno ammirato in anteprima i capolavori provenienti dalla Fondazione Gala-Salvador Dalí.
SANDRA VERUSIOPer il taglio del nastro, come consuetudine, si è riunito un gruppo ristretto di ospiti guidato nella preview dai curatori Montse Aguer, direttrice del Centro per gli studi daliniani alla Fondazione di Figueres (Catalogna), e Lea Mattarella, docente di Storia dell'arte contemporanea all'Accademia di Belle Arti di Napoli.
PADRE SIMEONEAccolti da Alessandro Nicosia, presidente di Comunicare Organizzando, accompagnato dalla moglie Cristina, sono arrivati il ministro per i Beni e le Attività culturali Lorenzo Ornaghi, l'ambasciatore di Spagna Alfonso Lucini, il presidente della Fondazione Gala-Dalì Ramon Boixados I Malé, il direttore regionale per i beni culturali del Lazio Federica Galloni, l'ex ministro Mara Carfagna, il direttore dell'Agenzia del territorio Gabriella Alemanno.
ORNAGHI POLVERINI MOSTRA SALVATOR DALINon hanno voluto mancare all'appuntamento Claudio Strinati con la moglie Anna Mattei, Bruno Vespa, frequentatore assiduo degli eventi ospitati dal complesso monumentale, e poi Fabio Carapezza Guttuso. Dulcis in fundo, cocktail sulle Terrazze con vista panoramica sui Fori.