Foto di Franco Cavassi per Dagospia
PASQUALE VIESPOLI1- FINI: «UNA PRIMAVERA POLITICA PER L\'ITALIA»
Corriere.it
Comincia la tre giorni costituente di Futuro e Libertà. La nascita del nuovo partito e la sua collocazione nella situazione attuale anche in vista di possibili elezioni anticipate, sono i tempi che il movimento guidato da Gianfranco Fini deve affrontare nel darsi regole e assetto da vero partito. Nemmeno il tempo di cominciare ed è già necessario delineare chiaramente i prossimi passi da fare. Fini lo sa e aprendo i lavori ha voluto ricordare il senso politico del confronto interno e i suoi riflessi verso l\'estermo: «Inizia una stagione di riscatto e di partecipazione» ha detto Fini, aprendo a Fiera Milano, i lavori dell\'Assemblea Costituente di Futuro e Libertà per l\'Italia.
«Siamo davvero in tanti», ha aggiunto rivolto alla platea che lo ha accolto con un\'ovazione. «Solo il tempo dirà se noi saremo all\'altezza di un compito tanto ambizioso, ma in una fase in cui spesso la politica è interesse personale noi siamo orgogliosi che tanti si stiano impegnando per un\'ideale. Vogliamo che la primavera italiana non sia solo una speranza, ma realtà».
VISSANILINEA UNITARIA - «Fli nasce per costruire in Italia la destra europea, moderna, occidentale che oggi non c\'è perché schiacciata da una destra estremista. Se questo è l\'obiettivo la sinistra non può che essere l\'avversario da battere alle elezioni» ha detto il capogruppo alla Camera, Italo Bocchino.
URSO LERNER BOCCHINOIl problema dell\'eventuale adesione a una «alleanza» che comprenda anche la sinistra resta sul tappeto. Ma non è ritenuto all\'ordine del giorno. «Noi riteniamo che l\'Italia sia una democrazia stabile e matura - ha spiegato poi Bocchino - nella quale e\' impossibile che si determini un\'emergenza democratica tale, anche grazie al presidente Napolitano, da ricevere la convergenza di soggetti politici distanti tra loro. Il partito indicherà una linea che sarà quella illustrata da Fini e sarà certamente unitaria alla fine del nostro primo congresso: avra\' come obiettivo la costruzione di una grande destra moderna».
2- FELTRI, SALLUSTI E BELPIETRO DENUNCIATI PER STALKING DA ITALO BOCCHINO E DALLA MOGLIE: A CAUSA DEI LORO ARTICOLI SOFFRIREBBERO D\'ANSIA, INCUBI. E SAREBBERO DIMAGRITI
Corriere.it - Bocchino si appella alla legge sullo stalking contro i quotidiani a lui avversi. Se ne parla dietro le quinte dell\'Assemblea Costituente di Futuro e Libertà in corso a Milano: l\'onorevole Italo Bocchino e la moglie Gabriella Buontempo hanno denunciato i quotidiani Libero e Il Giornale per stalking. Lo anticipa sul web Novella 2000. I coniugi Bocchino si sentirebbero non solo \"sedotti e abbandonati\" dalla triade di direttori, ma perseguitati dai ripetuti articoli su di loro pubblicati dai due quotidiani a partire dal momento in cui i Finiani hanno abbandonato il Pdl Berlusconiano per fondare Fli, di cui Bocchino potrebbe diventare coordinatore al termine di quest\'assemblea costituente.
OSSESSIONE - Nella denuncia-querela presentata a Roma i coniugi spiegherebbero, secondo indiscrezioni, di essere ossessionati, diventati diffidenti, di saltar su ogni qualvolta squilli il telefono. E di aver gli incubi di notte. Il timore che i pezzi pubblicati dai quotidiani istighi all\'odio li farebbe vivere in un perdurante stato d\'ansia e frustrazione. Italo Bocchino e Gabriella Buontempo, nella loro denuncia, sosterrebbero di essere deperiti e dimagriti. C\'è infine una postilla su Feltri: essendo passato di recente dal Giornale al Libero, si ritroverebbe doppiamente denunciato.
MANFREDI PALMERI
3- PERCHÉ GLI INTELLETTUALI FUGGONO SEMPRE DA FINI? \"NON VORREI FARE UNA BATTUTACCIA, MA GIÀ LA \'SETTIMANA ENIGMISTICA\' GLI FA VENIRE L\'EMICRANIA, FIGURIAMOCI GLI INTELLETTUALI...\"
Paolo Bracalini per Il Giornale
«La pesca delle occasioni», ecco la linea politica del «signor Fini», dice uno che lo conosce bene. Pietrangelo Buttafuoco è eretico per vocazione. «Io nel Msi stavo dalla parte che Fini avversava, quella di Beppe Niccolai, di Tabula rasa. Mentre noi facevamo una proposta politica di rottura lui faceva già il fascista del Duemila. Il bello è che la crème di quel mondo lì ora è dentro Fli, a partire da Bocchino, uno che Fini non poteva vedere».
MARIA IDA GERMONTANIPerò, Buttafuoco, ora gli bacia la pantofola.
«Ma è perché quel mondo ha voglia di fare politica, e siccome il Pdl o come si chiama tutto fa tranne politica, questi hanno aspettato qualsiasi cosa per aggrapparcisi, fosse pure uno come Fini».
Ma che leader è Fini?
«È uno che è sempre stato a ruota di qualcun altro. Fa la pesca delle occasioni. Sarebbe stato meraviglioso a fare le televendite: parla bene, è convincente, telegenico, porta anche le cravatte sbagliate per far sentire a proprio agio l\'italiano medio».
Sembra un Berlusconi riuscito male.
«Ma sono molto diversi. Berlusconi è perfetto per il pop di un Andy Warhol, Fini per gli acquarelli coi paesaggi tzigani che vendono le bancarelle. Sono sicuro che in questo momento si sta mangiando le mani, perché sarebbe toccato a lui. Fosse rimasto, Tremonti non si sarebbe sognato di fare il viaggio in treno».
Era destinato a succedere a Berlusconi, poi che gli è successo?
«Solo motivi personali, ma su quelli non si costruisce un progetto politico».
Questo Fli, che si dà le arie di partito nuovo della destra per bene, come lo vede?
«Finirà peggio dell\'Elefantino, quello con Mario Segni. È un gigantesco errore. Ma è un danno anche per Berlusconi».
Doveva tenersi in casa un tipo come Fini?
«La politica è fatta anche di fardelli da sopportare, in cambio non avrebbe privato il Pdl di una classe di intelligenze e di talenti, da Umberto Croppi a Granata a Bocchino a Lanna alla Perina, che in queste ore, in cui si decidono vent\'anni di berlusconismo, sarebbero stati utili».
Però hanno seguito immediatamente Fini e parlano da antiberlusconiani convinti.
«Il gioco è stato portato troppo avanti e si sono rotte le possibilità. Per questo Fini ha colpe storiche enormi: ha massacrato gli uomini migliori della destra italiana e li sta consegnando ad un fallimento».
Lo molleranno?
«Quella è gente cresciuta nell\'etica del \"boia chi molla\", è antiestetico lasciare una persona che sta cadendo».
Ma ci credono?
«Non lo so... So che ogni volta che incontro una bandiera come Roberto Menia, non facciamo altro che abbracciarci. Senza dire una parola, per non creare imbarazzo per le cose che ci potremmo dire...».
L\'eredità del Msi è nel Fli o nel Pdl?
«Se uno storico del futuro vorrà fare una storia della destra dovrà semplicemente recuperare la sim del telefonino di Gasparri, lì c\'è tutto. Lui e La Russa tengono acceso quel focolare».
E Alemanno?
«Ha la sua piccola setta. È un circolo chiuso, una specie di scientology della destra».
Che però gratifica gli affiliati.
Ma perché gli intellettuali fuggono sempre da Fini?
\"Non vorrei fare una battutaccia, ma già la \'Settimana Enigmistica\' gli fa venire l\'emicrania, figuriamoci gli intellettuali...\"