Fotoi di Mario Pizzi da Zagarolo
SAMANTHA E S M FERDY1- CAFONAL 2, LA NUOVA DOLCE VITA
Claudia Alì per \"Il Messaggero\"
L\'occhio indiscreto di Umberto Pizzi terrorizza ed attrae al tempo stesso. La dimostrazione di affetto più grande gliela hanno data ieri sera, le sue stesse vittime, prede inconsapevoli, spesso immortalate nei momenti più sconvenienti, vuoi con il boccone in bocca, vuoi con una smorfia sul viso, o, ancora peggio, con le dita nel naso. L\'attrazione fatale di Pizzi sono i décolleté esplosivi e la lingerie in bellavista, ritratto di un\'Italia godereccia e cafona.
SAMANTHAErano in tantissimi ieri nel foyer dell\'Auditorium, a sfogliare in anteprima le pagine del secondo tomo intitolato \"UltraCafonal - Il peggio di Dagospia\", edito da Mondadori, che segue al successo del primo \"Cafonal\", pubblicato due anni fa. C\'era il suo mondo, il suo seguito, ma a nobilitare l\'opera, come se il libro, fosse un suo film, che mette alla berlina i vizietti degli italiani, ecco persino Carlo Verdone, uno dei relatori dell\'affollatissima conferenza stampa, assieme a Natalia Aspesi e Marco Giusti.
RELATORI«D\'Agostino ha fatto la colonscopia all\'Italia e agli italiani», ha detto Verdone nel suo intervento, ed ha aggiunto: «Impossibile trarre un film da queste immagini. La realtà supera di gran lunga la finzione cinematografia». «Le signore ritratte in questo libro - ha proseguito poi Natalia Aspesi - si dovrebbero vergognare, invece ne vanno fiere. Ma in fondo hanno ragione loro, solo chi conta veramente c\'è».
Pizzi-superstar della serata firmava a ripetizione libro e catalogo della mostra annessa. Gli ospiti accolti da Camilla Morabito, che sono rimasti incantati dinnanzi ai 70 ritratti in bianco e nero, di Pasolini, Sordi, Moravia, Moro, scattati da Pizzi dal 65 ad oggi, e raccolti nella mostra \"C\'era un volto...\", erano in tantissimi: Maddalena Letta, Mara Venier, Gianni Boncompagni, Marisella Federici, Valeria Martusciello Licastro, Rosi Greco, Barbara Palombelli, Marisa Stirpe, Anna Coliva, direttrice della Galleria Borghese, Saverio Ferragina, Gabriella Sassone, Giuseppe Scaraffia, Giampiero Mughini, Laura Melidoni, Francesco Moreschi.
PIZZI E DAGO2- «ULTRACAFONAL», DELIRIO DELL\'URBE - IMMAGINI E DIDASCALIE: IL CATALOGO DEGLI ORRORI FIRMATO DAGOSPIA
Fabrizio Roncone per il \"Corriere della Sera\"
Quel geniaccio perfido di Roberto D\'Agostino, l\'inventore del sito Dagospia, dopo il successo di «Cafonal» ha preparato un secondo libro fotografico, un\'altra strepitosa raccolta di foto scattate dall\'Umbertone Pizzi, il principe dei paparazzi: è un bel tomo e il titolo, «Ultra Cafonal», è assolutamente eloquente, poiché la narrazione delle miserie d\'una certa Roma godona, dove politica e potere s\'incontrano e si celebrano, non ha sosta.
PAOLO FEDERICI E ROSY GRECOGià tutti incredibilmente felici di esser finiti dentro l\'obiettivo etico e severo di Pizzi, che attraverso scatti d\'una bellezza tragica, racconta quest\'ultimo tramonto politico, la fine di quella che molti s\'erano illusi fosse la seconda Repubblica e che invece, a giudicare dai volti segnati di certi notabili (accompagnati da dame plastificate senza età) è probabilmente ancora e solo la prima, quella che il terremoto di Mani Pulite scosse e fece crollare evidentemente non del tutto.
NICOLETTA SGARAVATTI E BERTA ZEZZAQuesto libro non rappresenta solo il piacere pratico e non trascurabile di poter sghignazzare un po\', ma è anche, in qualche modo, uno sberleffo supremo, un necessario esercizio per non smarrire un ultimo barlume di indignazione, mentre certi personaggi precipitano eccitati e in caduta libera giù nel pozzo nero della volgarità più sfrenata e dell\'arroganza più esibita.
NATALIA ASPESI E ROBERTO DAGOSTINOUn giorno - però tra quanto? tra un secolo? - qualcuno sfogliando «Ultra Cafonal» comprenderà quanto cupa e patetica sia stata questa stagione che la politica ha spesso attraversato «attovagliandosi» (sublime verbo inventato da Dagospia) con nani e ballerine, e facendo baldoria.
MARISELA FEDERICI E MARA VENIERUna stagione - il libro lo spiega bene e, se possibile, con straordinaria tempestività rispetto allo scorrere degli eventi - che non è stata e non è solo quella del «Bunga bunga»: perché il fotografo Pizzi e l\'infido antropologo D\'Agostino sono arrivati ovunque, e ovunque hanno trovato potenti di destra e di sinistra, nordisti e sudisti, che cercavano di divertirsi ciascuno con il proprio rito, bevendo champagne e brindando al niente, sbirciando nelle scollature siliconate, mostrandosi felici e cattivi, orgogliosi di poter essere cafoni e ricchi, bavosi e affamati di tutto ciò che a noi, a noi che li guardiamo adesso nelle foto, appare distante e, francamente, piuttosto triste.