Foto di Mario Pizzi da Zagarolo
SUSANNA PESCANTE CON UNAMICA SILVIA CARASSI DEL VILLAR GIULIA DEL GALLODAGOREPORT
Si diceva dei vecchi nobili che non muoiono mai, ma scoloriscono lentamente fino a sparire. Tuttavia questa verità poetica si deve applicare soltanto alle favole, per lo meno nel nostro continente dove i lombi blasonati non solo restano visibilissimi su "Oggi" e "Gente" e "Chi", ma sono addirittura abbronzati al centro di polemiche istituzionali e di scandali giornalistici.
Le gonfiatissime cronache rosa ci ripropongono quasi ogni giorno re burini, regine di clausura, principoni col blasone svenuto, contessine in calore, decisamente incapaci di scolorire e di vivere ad un livello di controllabile dignità. Vogliono perdere la faccia ma non il pedigree. Insomma, gli aristogatti vivono e hanno rialzato la corona.
OLIMPIA WELLER CARLO ALBERTO LEQUIO ROBERTO CIUFOLI CINZIA BERNIE voilà tutti inghingherati come l'ingresso di Disneyland, marchesi e contessine fanno il loro ingresso al teatro Quirino: per la nobile causa della ricerca sul cancro, le nobildonne capitoline per una sera fanno scorrere il loro prezioso sangue blu sul palcoscenico. Presentate da Roberto Ciufoli (Premiata Ditta), coreografate da Benedicta Boccoli, con Cinzia Berni che ha scritto e diretto, le aristo-soubrette Ginevra Carrassi del Villar, Lucrezia Frescobaldi, Chiara Anguissola d'Altoè, Anna Trimarco De Angelis, Flaminia Patrizi Montoro, etc. con i loro "Blu Brothers" (sic!) hanno scodellato il loro peggio a una platea capitanata da due "monumenti" della nobilta' romana: Marco Alfonso Torlonia e Sveva Gaetani d'Aragona
LEONTINA PALLAVICINO CHIARA ANGUISSOLA LICIA CORSETTI MARISA STIRPE MADDALENA LETTAPS- Simpatico souvenir del ventennio il saluto romano di Ginevra Carrassi del Villar...