1- A QUESTA MODA PER \"DONNE PER BENE CHE SI ALZANO, SI PROFUMANO, PORTANO A SCUOLA I BAMBINI E POI LAVORANO SODO. BASTA CON LE ESCORT E IL BUNGA BUNGA\" E MANDA IN PASSERELLA UN ABITO TRICOLORE \"OMAGGIO ALLE ISTITUZIONI\", PREFERIAMO SINCERAMENTE UNA BELLA SERATINA BUNGA CON QUALCHE BUZZICONA VESTITA DA ZARA - 2- AD APPLAUDIRE LA STILISTA MILANESE LELLA CURIEL LA MOGLIE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CLIO NAPOLITANO, UN’INGUARDABILE AURORA SANZA PERVESTITA SADO-MASO, ISABELLA RAUTI, CESARA BUONAMICI, SORA ASSUNTA ALMIRANTE CHE SE LA RIDE... -

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  • Flavia Fiorentino per il \"Corriere della Sera-Roma\"
    Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

    IDRISIDRIS E ANAMARIA AL SENOUSSI

    Lella Curiel manda in passerella un abito tricolore «omaggio alle istituzioni» e poi fanciulle in fiore, femminili, leggere, mai volgari «donne per bene che si alzano, si profumano, portano a scuola i bambini e poi lavorano sodo. Basta con le escort e il bunga bunga, il Paese \"vero\" è un altro» .

    Discreta, raffinata, ma «solida» anche la collezione di Camillo Bona ispirata a Velasquez: tubini di canapa a intarsi bicolore nero e sabbia, abiti lunghi che mescolano jersey, lino e tulle, giacche in rafia e vestiti con fiori di tessuto applicati. Ad applaudire la stilista milanese anche la moglie del presidente della Repubblica, Clio Napolitano: «Sono qui per i suoi capi eleganti. E poi siamo anche amiche» .

    GRUPPOGRUPPO GRANDI GNOCCHE

    Accanto alla first lady, Isabella Rauti e Maddalena Letta. Ricerca, sperimentazione, creatività nel Final work dell\'Accademia di Costume e moda dove l\'abito diventa, con un gesto, una giacca o un corsetto con gonna, così come i tessuti maschili, gessati e spigati, si trasformano con trattamenti al silicone. Premiato lo stile trasformista di Ludovico Milani e Gabriele Litta, una coppia di designer romani, i pizzi e i merletti in stile vittoriano di Federica Croce e Sara Schiavo con una proposta in pelle.

    GRANGRAN BIONDONA

    Il Premio Irene Brin, consegnato da Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, è andato invece a Matteo Russo, diplomatosi nel 2004. Alla Biblioteca Casanatense, in un\'atmosfera suggestiva e teatrale, 42 giovani griffe sono state invece protagoniste della mostra «Limited Unlimited» , promossa da Silvia Venturini Fendi, presidente di AltaRoma. In questa straordinaria location convivono abiti realizzati dai più grandi couturier italiani per le più importanti signore della società italiana, e le creazioni di nuovi talenti del made in Italy.

    CRISTIANACRISTIANA DEL MELLE CESARA BONAMICI SOFIA DASBURGO

    Sospesi sulle scale, all\'altezza dei libri antichi, gli abiti di Valentino, Carosa e Roberto Capucci, realizzati per Marella Agnelli o per alcune principesse di antichi casati. Nella parte centrale del salone più grande, accessori di haute couture: la borsa con scorpioni di pietre preziose di Billy Kasper by Vivia Ferragamo e Alessandra Luna, i bracciali in diamanti e smeraldi di Fabio Salini, le scarpe d\'argento di Betony Vernon, i gioielli di Delfina Delettrez, le scarpe di Diego Dolcini, le pantofole in Swarowski di Max Kibardin, i cappelli-maschera di Fabrizio Talia.

    CHINCAGLIERIACHINCAGLIERIA MARINELLA DI CAPUA

    E infine gli abiti di Albino, Carta e Costura, Gianni Serra, Marco Di Vincenzo e Silvio Betterelli. Tre scivolate in passerella di una modella che ha pestato il tulle sotto un tacco vertiginoso non hanno comunque interrotto il sogno rappresentato dalle donne sirena tempestate di perle del libanese Tony Ward. Ma l\'alta moda è lusso, sfoggio di lavorazioni sartoriali, drappeggi, intarsi, ricami, plissettature.

    CESARACESARA BONAMICI PIA RUSPOLI

    Realizzati da mani sapienti, «lontani anni luce -ha ribadito Lella Curiel -dalla volgarità, dall\'aggressività dei media del bunga bunga. Non c\'è rispetto per noi italiane. Si parla solo di escort e di nipoti di Mubarak. Questa non è l\'Italia» Infine, anche lei, chiede un museo della Moda a Roma: «È un vuoto inspiegabile. Io sono pronta ad offrire il mio archivio storico» .

     

     

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