Foto di Franco Cavassi per Dagospia
POLVERINI1 - RETROSCENA DA UN AGITATO WEEK END A SANTA MARGHERITA, STARRING CONFINDUSTRIA
Nella rassegna stampa di Confindustria oggi non c\'è traccia del Convegno di Santa Margherita Ligure dove sono corse parole di sangue tra Emma Marcegaglia e Luchino di Montezemolo.
Sembra quasi che alla società Datastampa che ogni giorno prepara la Rassegna, sia stato dato l\'ordine di non conservare l\'eco dello scazzo consumato nei saloni del Grand Hotel Miramare. Di questo meeting in Confindustria vogliono cancellare il ricordo fino al punto di dire che forse il convegno non c\'è mai stato perché lo spettacolo non è stato dei più esaltanti.
PanebiancoLe cose sono andate come Dagospia nella sua infinita miseria aveva previsto. Il presidente Napolitano ha dato un forfait \"spintaneo\" e la stessa Marcegaglia per la prima volta nella storia dei Giovani Imprenditori ha evitato di trovarsi in prima fila quando venerdì pomeriggio Luchino di Montezemolo ha fatto la sua arringa.
La signora di Mantova aveva una scusa perfetta. Da giovedì era a Madrid per il Consiglio dei presidenti di BusinessEurope, la confederazione che rappresenta le 40 confindustrie di 34 paesi, e, invece del ragazzo dei Parioli, ha preferito incontrare il re di Spagna e quel poveraccio di Zapatero che Berlusconi ha lasciato da solo come un coglione durante la conferenza stampa della settimana scorsa.
NICASTRODiciamo la verità: se avesse voluto stare al fianco dei Giovani fighetti di Confindustria, la Emma avrebbe potuto arrivare con un aereo privato, ma è evidente che la sua assenza ha avuto un significato squisitamente politico.
TREMONTI SACCONIGli squilli della vendetta li ha fatti il giorno dopo schiacciando la pettinatura a caschetto della povera Guidi che oltre ad aver organizzato d\'intesa con il padre Guidalberto una polpetta \"montezemoliana\", è stata duramente schiaffeggiata sulla proposta di un referendum per abrogare le leggi fiscali.
E quando la povera Guidi ha avuto l\'ardire di attaccare la classe politica e di chiedere ai fighetti imprenditori di salire sul ring per non essere solo spettatori, ha lanciato un bel testimone nelle mani di Luchino di Montezemolo che lo ha colto al volo. Il presidente della Ferrari non si è fatto pregare e dopo aver indossato mutandine di chiffon intellettuali ha fatto il suo show aggiungendo in modo accorto un\'altra scena al suo arazzo personale.
TREMONTI MARCEGAGLIA SACCONI GUIDILa risposta piccata che la Marcegaglia gli ha rivolto il giorno dopo era prevedibile e scontata, ma va detto con onestà che la signora di Mantova non ha capito esattamente l\'uso delle parole che Luchino ha agitato sul palco con la stessa disinvoltura con cui Josephine Baker, la venere nera della danza, agitava il gonnellino di banane davanti agli occhi estasiati del suo amante Simenon.
MONTEZEMOLOAlla presidente di Confindustria è sfuggito un dettaglio importante e la causa va cercata probabilmente nella sua cultura più metalmeccanica che umanistica, perché quando Luchino ha chiesto ai Giovani fighetti di salire sul ring della politica, non ha parlato in prima persona, ma ha usato il plurale maiestatico, quello che si usa quando si scrive usando il plurale anziché il singolare. Lo stratagemma dialettico non lo ha inventato lui, lo usava anche Cicerone, l\'hanno usato soprattutto i papi e i sovrani e anche Fanfani è ricorso a questo espediente verbale per parlare di se stesso.
TREMONTI TREMONTIIn altre parole la Emma è caduta in una trappola verbale perché ha pensato che il ragazzo dei Parioli volesse introdurre un arzillo bacillo nel corpo di Confindustria. In realtà Luchino ha parlato per sé e ha mosso il gonnellino di banane soltanto per far capire di essere ormai a un pelo sotto la politica e un filo sopra la leadership.
La cosa migliore sarebbe stata ignorare le sue mutandine di chiffon e di non considerarlo né il novello Batman, né la versione moderna di Edipo.
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