Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
VITTORIO SGARBIMacchè Cortina, caro Dago, qua c'è un solleone che sembra Trapani. E ci mancava solo Sgarbi, il Vittorione degli italiani, per surriscaldare l'atmosfera!
Senti questa, che è forte assai. Dunque, era attesissimo l'assolo di Sgarbi - che in teoria avrebbe dovuto presentare al volgo e all'inclita la sua ultima fatica (si fa per dire) critico-storiografica dedicata a "Le meraviglie di Roma" (Bompiani, stravenduto con autografi alla fine della gremitissima lectio magistralis). In realtà, ma te lo racconto meglio dopo, ha fatto di quei voli che Pindaro gli faceva una pippa, a confronto.
VITTORIO SGARBIE allora, tanto per caricare la molla della ressa da grandissime occasioni, che t'ha inventato quel Fra' Diavolo di un Cisnetto? Ha piazzato in cartellone un aperitivo di quelli stuzzicanti, un dibattito spot di un'ora, "Velocità mon amour", con un beniamino di casa, Kristian Ghedina (pluricampione mondiale di sci, simpaticone, tipico sportivo da "Ciao mama, sono contento di essere arrivato uno!") accostato a Loris Mignon Capirossi, driver della Ducati che veleggia con le insegne della Pramac (energie rinnovabili), moto cadetta (si fa per dire) di un motomondiale in cui con la Ducati maggiore corre Valentino e perfino lui le busca, figuriamoci quella minore.
VITTORIO SGARBI FRANCESCO FANTIPerò è sempre un bel vedere, sia il campioncino che il bolide, parcheggiato all'ingresso del Pala, con tanto di transenne e cordoni, per i ragazzini (massì, qualcuno ce n'è perfino sotto le Tofane) tutti lì a lustrarsi gli occhi. Insomma, hai capito: per introdurre la solita atmosfera d'annunziana che avvolge le conferenze di Pallore Gonfiato Sgarbi - reduce dal fiasco di Raiuno ma sempre pimpante a mille e osannato da una platea di pulzelle che continuano a osannarlo, a dispetto della (loro) sciatica e delle (loro) rughe ormai incalzanti - un'ode alla velocità ci stava bene.
VITTORIO SGARBI E FANSIntendiamoci, velocità responsabile, garantiva Baffo Bartoletti, che a un certo punto ha chiesto ai due campioni di enumerare le fratture riportate in carriera, tanto per far capire ai ragazzini che con la velocità non si scherza. Prosit.
VITTORIO SGARBI E FANSEd è finalmente arrivata l'ora (e mezza) di Vittorione. Ora, diciamolo: può anche stare antipatico, però di arte capisce, acchiappare il pubblico lo acchiappa e soprattutto, invecchiando, sta cominciano ad autosfottersi, il che è meritorio. E dunque, giù con i suoi consueti sgarbi e pure con gli autosgarbi. Non ti voglio ammorbare, ma una carrellatina la meritano.
VITTORIO SGARBI E FANSIl primissimo è verso Fra' Cisnetto, che nel presentarlo aveva ironizzato sul suo essere cronicamente in ritardo e lui ha rintuzzato: "Sono arrivato puntuale, mi hanno ritardato i fotografi", tiè, beccati questo, un divo è un divo. Poi, la prima bordata politica, all'indirizzo di Bondi, o della memoria di Bondi: "La Melandri aveva istituito i comitati nazionali per gestire celebrazioni, restauri e quant'altro. Bondi li tagliò, lasciando in piedi un solo comitato, nella dimensione celebrativa del centocinquantesimo, il comitato Cavour. Non so cosa faranno e come lo celebreranno. Ho chiesto a Bondi di tenere in piedi anche il Comitato Vasari, che è poi il Cavour dell'arte italiana".
VITTORIO SGARBIE qui parte il professore di storia dell'arte. Secondo lui, il nostro vero Risorgimento è il Rinascimento: "La dimensione dell'Italia non è solo in quel che hanno fatto Garibaldi, Mazzini e Cavour ma in quel che hanno fatto tutti coloro che l'hanno resa grande nell'arte". Scroscio di applausi.
Poi, un'ardita segona cultural-politica: già, perchè Sgarbi ha teorizzato che l'unità d'Italia è nata a Salemi, proprio dove lui, guarda caso, è sindaco e ci resta, perchè il paesone siculo conta oltre 10 mila abitanti ed è saldamente sopra le soglie delle possibili eliminazioni o aggregazioni...
VITTORIO SGARBI E FANS"L'italiano inizia con i poeti siciliani, Giacomo da Lentini e Ciullo d'Alcamo. E l'Italia unita nasce quando Garibaldi, dopo essere stato male accolto a Marsala, trova a Salemi un gruppo di massoni e forse anche di mafiosi che capiscono il vento nuovo e gli lasciano enunciare il suo sogno. Proprio dal balcone del Municipio, che io ho fatto restaurare, Garibaldi proclama alla folla il suo sogno di unità nazionale, tanto che la Gazzetta del Regno del 14 maggio del 1860 pubblica quel decreto con cui Crispi attribuiva appunto al generale la dittatura sull'Italia.
NICOLETTA RICCA VITTORIO SGARBISalemi insomma è stata la capitale di un sogno che di lì a poco è diventato realtà. Quella dittatura assegnata a Garibaldi consente oggi a me di avere il mio ufficio di Salemi proprio in piazza Dittatura, e quel che riesco a fare come ditattore lo faccio". Insomma: Salemi sta all'Unità d'Italia come il concepimento sta alla nascita. L'atto d'amore di Garibaldi che ingravida la Sicilia si compie a Salemi, ed è il concepimento di quel figlio che sarà l'Italia. E bravo Sgarbone.
LE FANS DI SGARBITranquillo, Dago: non te la faccio lunga quanto Sgarbi, che ha parlato per un'ora e mezza senza nessuna interruzione, neanche per respirare (in forma, il ragazzo). Volevo solo dire che intanto sotto l'Audi Palace s'era aggregato il pienone delle occasioni speciali, file e file di posti in piedi, perchè quelli che s'erano sentiti la velocità di Ghedina e Capirossi sono rimasti a sentirsi anche quella di Sgarbone nel parlare, e la temperatura ha raggiunto livelli degni di Salemi, tanto che Vittoriuccio nostro ha iniziato a sudare sette camicie e a pettinarsi il ciuffo con le mani a ritmo incalzante, finendo poi - una volta sceso dal palco, che altrimenti a Donna Iole veniva lo sturbo - con l'aprirsi la camicia spugnata dal collo alla patta e infine con il togliersela del tutto, facendo rischiare lo svenimento al solito pollaio di stra-ex-fighe che lo hanno attorniato esaltanti nonostante gli afrori ascellari. E lui, gentile e raffinato: "Ma lo sai che sei ancora scopabile?", dice a questa e a quella. Della serie, non è mai troppo tardi.
LE FANS DI SGARBISenti, Dago, per la cronaca non posso esimermi dal riferirtene a raffica qualcun'altra delle sue. "L'Italia è il primo paese del mondo per civiltà artistica, letteraria e anche musicale. Nessun cinese potrà fare di noi quello che hanno fatto dell'America. Si può comprare il debito degli americani, perchè, diciamo la verità, sono dei selvaggi: saranno anche ricchi, ma quel che gli sta capitando è il segno che tutto quello che hanno fatto si può riprodurre o comprare. Nessun cinese però potrà mai comprare il debito di Leonardo, Michelangelo o Antonello, perchè lì non c'è debito, c'è solo credito. Poi i nostri governanti sono ignoranti come capre, perchè non lo capiscono, perchè sono nani, ma non nani veneziani (sollievo di Brunetta, ndr), nani mentali".
LA LEZIONE DI VITTORIO SGARBIRispetto al 2010, in cui fingendo di elogiarlo l'aveva spappolato, Sgarbone è stato invece clemente con Berlusconi: "L'attuale condizione sessuale del presidente del consiglio gli è stata assai più perniciosa dei suoi errori politici, ma non voglio entrare in questa materia su cui ho idee chiare, e non voglio distinguere prostitute da mantenute, posso solo annunciare che ho dato mandato all'avvocato Annamaria Bernardini De Pace di intentare denuncia per diffamazione contro la Boccassini perchè non è che una ragazza che vada a Arcore solo per questo sia una puttana. Rispettiamo le donne, non chiamiamole puttane, fanno quel che vogliono del loro corpo come uomini, ne parlo a ragion veduta". Poi chiarisce che non ha dato mandato per la querela, ma insomma la suggerisce...
LE FANS DI SGARBIE ancora: "Suggerii a Berlusconi di non fare il ponte sullo Stretto ma di rilanciare come si deve la Fenice e il Petruzzelli. Perchè dobbiamo insistere su quel che siamo. Quei due teatri potrebbero essere il massimo orgoglio per il governo, come potrebbe esserlo il porto vecchio di Trieste! Ma non m'è stato a sentire".
LA LEZIONE DI VITTORIO SGARBIPoi comincia il finale pirotecnico: "Siamo circondati da poveretti. Una volta c'era Vasari ora c'è Prada, una volta Michelangelo, ora la figlia di Trussardi. Alla fine pretendono di insegnarti loro cosa vale e cosa no. C'è uno che si chiama Pistoletto che da 45 anni fa uno specchio. Un tempo c'era fondo oro, poi paesaggio, poi taglio di fontana, adesso 150 mila specchi tutti uguali.
LA LEZIONE DI VITTORIO SGARBIA me piace anche, per carità, ma mi ha colpito che al Maxxi, non potendo mostrare arte contemporanea che non c'è, si decise di fare una mostra di Pistoletto, che dal '67 fa specchi. Pistoletto abita a Biella, per la mostra hanno assunto un curator at large, tale Besualdo, nato in Argentina, attivo a Filadelfia, il quale ha pensato di portare una mostra di Pistoletto da Filadelfia a Roma. Chiaro? Scegliamo una mostra di uno che dal '67 fa solo specchi, che vive a Biella, e la prendiamo da Filadelfia, facendola curare da un argentino che ha un nome in inglese. Questa è Italia di oggi, non posso che rimpiangere Vasari".
LA LEZIONE DI VITTORIO SGARBIIn tutto questo la gente iniziava a chiedersi dove fossero andate a finire le meraviglie di Roma. Ma c'erano, in fondo al ragionamento, perchè Sgarbone sostiene che l'arte italiana è Firenze-centrica grazie a Vasari: "Quando pensiamo all'arte italiana ancora oggi abbiamo quest'impronta che ci viene da Vasari. Conosciamo Giotto, Botticelli, Cimabue, Leonardo, Michelangelo, tutti toscani. Poi c'è un po' di spazio per Veneti - Tiziano e Tintoretto, che Vasari guardava con ammirazione - ma già i ferraresi scompaiono: Cosmè Tura era un pittore grande quanto Botticelli, ma nessuno lo conosce. Quando feci il comitato per celebrarlo, raccolsi le firme di tutti. Arrivato da Bossi lui fa: ma cos'è 'sta roba?". E qui Sgarbone imita il Senatur degli ultimi anni, voce roca e imprecisa da post-ictus. "Gli dico che è un pittore padano, e lui firma subito!".
FANS DI SGARBIInsomma, finalmente si approda a Roma: "possiamo dire che perfino Roma ha patito l'egemonia di Firenze grazie alla potenza di comunicazione e sitematizzazione del Vasari. Abbiamo nell'arte un'Italia unita alla Toscana. Tutto questo per dirvi che questo mio libro, così apparentemente ovvio, in realtà è unico, perchè affronta l'argomento su questa base e lo racconta autore per autore".
VITTORIO SGARBIUna vetta è poi quando Sgarbone giustifica la solita raffica di parolacce che spara: "Tutte le volte che le dico, in realtà cito: una lettera di Machiavelli a Francesco Vettori in cui c'è ‘cazzus'. O una poesia del Delfini che scrive ‘stronza', e così via".
DOMENICO FISICHELLA E VITTORIO SGARBIInfine l'ultimo Scud, contro un bersaglio storico: Massimiliano Fuksas, affettuosamente definito "ciccione comunista". "Ha avuto dalla Regione Piemonte 22 milioni di euro per progettare un grattacielo che ne costerà 220, per riunire in un'unica sede tutti gli assessorati, come se fosse utile! Ma che logica è? Sono pazzi, sono stolti, altro che tassa oltre i 90 mila euro!". Applausi, ovazioni, autografi, stra-ex-fighe in deliquio.
LA LEZIONE DI VITTORIO SGARBIIl tempo di riprendermi dalla sudata e rieccomi al Pala, con il blocchetto degli assegni in mano. Perchè? Ma perchè Sora Cisnetto s'è incaponita in una delle sue, e ha fatto un'asta di vini per finanziare Kimbondo, questa landa congolese che la sua fondazione sta amorevolmente assistendo per dar cibo e medicine ai bambini. E allora, la Rossana Casale e la sua band ha fatto un concerto jazz con brani dedicati al vino, sofisticato assai. Poi è cominciata l'asta, novanta lotti regalati da una quarantina di produttori, un bel deca di euro per beneficare i kimbondesi. E così sia.
VITTORIO SGARBI E FANSAlla fine, 'mbriaco di Sgarbi e di vini pregiati, mi sono rintanato nel mio pagliaio. Pregustando per oggi lo Smontezemolato che da sotto l'Audi Palace (a proposito, se lo sa Marchionne, lo farà ribattezzare Chrysler Palace?) dovrebbe spiegare al colto e all'inclita (sì, gli stessi di Sgarbone) che cosa sta preparando per l'Italia... Al peggio non c'è mai limite, e dopo il Banana, ci meriteremo il Bananone... Sarà la Terza Repubblica, anzi la Seconda Reprivata? Tu stai tranquillo, che domani ti racconto.
Affettuosamente tuo
Ampezzanus Maleficus