Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
1 - PER LA PRIMA VOLTA SI RIDE ANCHE A DESTRA...
Da "la Repubblica-Firenze"
Il Festival della satira politica fa scelte bipartisan. Due premi, nella cerimonia, sono andati, per la prima volta nei 39 anni di storia dell´evento, agli autori di lavori pubblicati su «Libero» e «Il Secolo d´Italia».
La giuria ha infatti deciso quest´anno di premiare anche la satira «politicamente scorretta» e due riconoscimenti sono stati quindi assegnati a Benny, alias Benedetto Nicolini, per una vignetta dal titolo «Papponi di Stato» pubblicata dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro il 19 luglio scorso, per cui la procura di Milano aveva tra l´altro ipotizzato il reato di «offesa all´onore e al prestigio del Capo dello Stato», e alla coppia Flavia Perina, ex direttrice del Secolo, e Vauro Senesi (che ha annunciato ufficialmente la rinascita de «Il Male»), per il numero del 27 febbraio scorso de «Il Secolo d´Italia», l´ultimo - spiega la giuria nella motivazione - «prima della normalizzazione berlusconiana».
Tra i premiati, ieri, anche Antonio Albanese per la creazione di Cetto Laqualunque, ai «cronisti del bunga bunga» Gianni Barbacetto, Paolo Biondani, Paolo Colonnello e Fiorenza Sarzanini, la giornalista Denise Pardo, al disegnatore russo Michail Zlatkovsky e all´italiano Riccardo Mannelli, Geppi Cucciari e la trasmissione tivù Gli sgommati.
SORA CESIRA MASSIMO GRAMELLINI2 - TORNA «IL MALE» CON VAURO E VINCINO...
M. Gasp. per il "Corriere della Sera"
Adesso è ufficiale. «Il Male», il periodico satirico più dissacrante e corrosivo d'Italia, tornerà in edicola il 5 ottobre dopo quasi trent'anni di assenza (in alto una delle ultime copertine). Ad annunciarlo ieri al Festival della satira politica di Forte dei Marmi due degli storici fondatori (insieme con Pino Zac e Jacopo Fo) della rivista: Vauro e Vincino. Molto disegnato, pagine a colori e un sito, il nuovo «Male» dovrà superare una fase sperimentale di sei mesi, poi si deciderà con gli editori (Aliberti e Monteverdi, tra gli azionisti del «Fatto») se andare avanti o sospendere nuovamente le pubblicazioni.
Andrea Scrosati di SkyVAURO E PERINA«Se supereremo le centomila copie vendute - dicono Vincino e Vauro - saremo ok. Altrimenti ci sarà qualche problema». Vauro e Vincino, che saranno direttore e condirettore, sono ottimisti. «Sarà totalmente diverso dal vecchio "Male" - spiega Vincino -. Sono passati più di trent'anni e ogni giornale di satira deve raccontare il suo tempo con nuovi linguaggi. Ma sarà un giornale di satira completamente diverso da quelli oggi in edicola. Faremo un concorso per ingaggiare cinque giovani disegnatori, cinque fotografi e cinque scrittori che lavoreranno con noi». Nello staff redazionale potrebbero arrivare anche vignettisti del «Vernacoliere», il foglio satirico livornese.
3 - SORA CESIRA: IL PREMIO SATIRA POLITICA STAVOLTA SCEGLIE IL WEB...
Fulvio Paloscia per "la Repubblica-Firenze
La signora, anzi, la «sora» della satira su web si nasconde sotto un cappellone e, quando i fotografi le si avvicinano, fugge. In albergo, al Forte dei Marmi, dove è tra i vincitori del Premio Satira Politica, gli è stata prenotata una camera con il suo nom de plume. Se la cerchi, ti viene negata. Ti richiama lei, numero segretissimo. E quando le rispondi, dall´altra parte c´è una voce piccolina.
Eccola, la Sora Cesira, l´autrice di cliccatissimi video montaggi (il termine tecnico è mash up) di canzoni celebri adattati, attraverso un miscuglio d´inglese e romanesco, a fatti e fattaci dell´Italietta berlusconiana tra escort e mazzette, olgiatine e scandali da cortile.
PASQUALE CHESSA MASSIMO GRAMELLINI PERINA E VAUROPezzi forti di Grease (irresistibile il ritornello «tell me more tell me more» trasformato in «lelemor lelemor»), Abba, Madonna e persino lo Zecchino d´oro, sono diventati esilaranti canzoni di rivolta sulla rete, via Youtube. E, se è iniziato tutto per caso - con We are the world for Polverini sui pasticci elettorali della Regione Lazio - ora la Sora Cesira è una star con un blog seguitissimo.
LA SORA CESIRAGrazie a lei, la satira su web ha preso forza.
«Internet è l´ultimo baluardo della satira pura. Non hai un editore che subisce pressioni, che ti dice "qui smorza i toni perché questa persona è un amico mio". La tivù annacqua la satira mentre il web è libero, almeno per ora: se vuoi essere volgare, puoi farlo ma non è il mio caso, io non voglio offendere nessuno. E credo che il web possa essere un buon mezzo per educare le persone disattente a questioni grandi, come la politica. Magari col sorriso, come faccio io».
Sono i politici a dover ringraziare lei perché finire in un suo video è segno di popolarità o il contrario, visto i materiali che le vengono forniti da chi ci governa?
«I politici mica hanno bisogno di me, quindi sono io a ringraziare loro. Berlusconi mi ha dato una carriera. Gliene sono riconoscente».
Ok, in tivù la satira è annacquata. Però ha accettato di collaborare a Gli sgommati su Sky, dove fa cantare canzoni improbabili a pupazzi che riproducono Bossi o Casini.
«Ho vissuto il passaggio alla tivù in modo sereno. A Sky ho trovato un gruppo che sa divertirsi, come me. E´ chiaro che sul piccolo schermo non devono esserci sbavature, la professionalità deve essere al top. Ma io sono preparata».
A Gli sgommati per la prima volta la Sora Cesira se l´è presa con il centrosinistra. I fan come l´hanno presa?
«Io picchio dove c´è da picchiare. Non sono l´idolo di nessuno, il mio è un gioco e come sono nata sul web, così posso sparire. Ora mi piacerebbe fare qualcosa su Matteo Renzi. E´ uno simpatico, e dice cose che si prestano alla parodia».
Cosa ne pensa delle canzoni-parodia di Elio e le Storie Tese?
«Le adoro, sono una fan degli Elii. Ma fanno una cosa diversa. Io cerco la somiglianza con i pezzi originali, loro no. Ho notato che nelle ultime puntate anche loro mettevano i sottotitoli, come me. Avrò qualche merito? Forse sì visto che nella motivazione del premio mi definiscono "poetessa del sottotitolo anglo-romanesco". Definizione che schiafferò sul mio biglietto da visita».
Perché sora Cesira? E soprattutto perché si nasconde?
«Le "sore", a Roma, sono le buzzicone dei quartieri popolari che, con il loro romanaccio, dicono le cose come stanno. Il nascondermi è la conseguenza della mia timidezza. E poi essere un personaggio significa avere troppi obblighi. Io, invece, sono low profile».