Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
VASA VASA CARLO ROSSELLA AZZURRA DELLA PENNA1- DAGOREPORT
Il cronista impara presto. Che cosa? Che l\'importanza dell\'evento è inversamente proporzionale alla qualità e quantità del buffet. Chez Marcello Sorgi, penna sicula de La Stampa, il buffet non c\'è: dunque, l\'happening è importantissimo. Alle scuderie di Palazzo Ruspoli si presenta \"Il grande Dandy\", sottotitolo, \"vita spericolata di Raimondo Lanza di Trabia, ultimo principe siciliano\", (Rizzoli Editore). E Carlito Rossella è felice di fare la presentazione del libro: abita al piano di sopra.
TRES AMOUROSE GIULIANO FERRARA CARLO ROSSELLAIl giornalista, evviva dio, prima di parlarne l\'ha letto, da cima a fondo, e dice pure più di una volta: \"Che ho detto nel presentarlo? Non ricordo: io vado a braccio e poi dimentico\", rivela lui medesimo. Il miglior giudizio sul tema appena svolto, però, alla fine, lo scodella la prezzemolona della Roma Godona, Marisela Federici: \"Sussurrano, qua e là, che scrivere la storia di uno che non ha fatto nulla, che non è stato un politico e non è stato un soldato, sia cosa superficiale. Ma questi, dico io, questi qua lo sanno quanto sia impegnativo non far nulla?\". Mitica.
PEPPINO SOTTILE e BARBARA PALOMBELLIA darle ragione tanti, fai pure tutti, persino chi lavora come un fabbro. Nel parterre, in ogni caso, spiccano, Giuliano Ferrara, che fuori ha lasciato il suo prode motorino, Mario D\'Urso, Jas Gawronski, Lupo Rattazzi, Claudio Petruccioli... Ah, e certo c\'è pure buona parte della Sicilia Capitale: Giuseppe Ayala, Giuseppe Sottile, Leonardo Siciliano, Emanuele Macaluso...
No, certo che non è una presentazione per soli uomini, a far da contraltare c\'è Barbara Palombelli, abitino blu, svelto ed elegantissimo e sandalo con zeppa yeh-yeh. In platea brilla l\'elefantina Selma Dell\'Olio, che ha cominciato a truccarsi (che abbia già compiuto diciott\'anni?), Lucia Annunziata con il cane che si chiama Milo, Marina Ripa di Meana, con cinque cani carlini al seguito (e i nomi di tutti non ce li ricordiamo). Che poi Marina uno lo porta in giro lei per il cortile (e fa democratica turnazione dei piccolini) gli altri quattro li lascia sulla porta affidati ad Andrea, un ragazzo gentile che da anni ormai l\'accompagna ovunque e comunque.
MARISELA FEDERICI MYRTA MERLINONon manca neppure la famiglia dell\'autore, moglie due figlioli e l\'amico adolescente dei ragazzi. Alla fine della soirée pure un giovane senegalese riesce a svicolare e a farsi strada nel cortile, offre anelli di latta e collanine, elefanti di legno e giraffette, ma ci mette poco, pure lui, a capire che la serata vale, è un occasione: \"Dicono che lei faccia la tv, che lei sia importante\", dice. Quindi, tira fuori dalla saccoccia un film in Dvd: \"L\'ho fatto io, è sul mio Paese, dura 52 minuti\". E chiude: \"E faccio pure l\'attore...\". Un mito.
2- DAGOREPORT: VITA, AMICIZIE E AMORI DI UN DANDY CARIATO
MARISELA FEDERICI LUPO RATTAZZIChissà, forse perché nelle loro vene sabaude non scorreva il sangue blu, gli Agnelli furono sempre attratti irresistibilmente dalla nobiltà. Così, al momento di combinare i loro amori della vita, spesso naufragati, pescarono sempre nella Gotta dell\'aristocrazia. Ecco l\'album di famiglia abbellirsi negli anni con le coroncine dei Caracciolo di Castagneto, dei Rattazzi, dei Campiello, dei Von Furstenberg, dei Bourbon di San Faustino. Fino all\'ultimo rampollo-erede, John Elkan che all\'albero genealogico di casa Fiat ha portato in dono un portachiavi con dentro incorniciata una Borromeo, Lavinia.
MARISELA FEDERICI LUPO RATTAZZI E MOGLIEUn richiamo quasi irresistibile il loro. Fatale e inevitabile fu allora anche l\'incontro, negli anni Cinquanta, dell\'Avvocato e della sua giovane sorella Susanna, con l\'effimero e seducente principe siciliano, Raimondo Lanza di Trabia.
Le gesta di questo play boy palermitano e scialacquatore di patrimoni (immensi), nato da una relazione extraconiugale, sono già state raccontate in alcune biografie e in molti volumi che ricordano le avventure mondane dell\'Avvocato. Vicissitudini a volte drammatiche (il ferimento grave di una sedicenne in Costa Azzurra che s\'accompagnava in auto con Gianni finito fuori strada) riempirono, nonostante le censure da parte dell\'ufficio stampa della Fiat, le cronache mondane di allora.
Adesso il giornalista de \"la Stampa\", Marcello Sorgi di Lanza di Trabia ci offre un suo aggraziato, e forse troppo indulgente ritratto, con il libro \"Il Grande dandy\" (Rizzoli). Tant\'è, che nel ripercorrere le gesta di questo sciupafemmine cialtronesco e spericolato, quanto irresistibile nei rapporti personali, c\'è qualche deferenza fastidiosa, e di troppo, nei confronti dei suoi allegri compagni di merende (amorose).
MARCO MORIELLO A RUOTA LIBERAA partire dalla famiglia di Gianni Agnelli. Compresa la madre Virginia, indulgente nei confronti degli assalti di Raimondo a Suni nella sua stessa casa romana, \"Villa Parnaso\". Del resto anche lei non aveva disdegnato la corte di un altro famoso e camaleontico tombeur de femmes, lo scrittore Curzio Malaparte.
Da buon siciliano, invece, Sorgi riporta le gesta assai poco nobili di Raimondo Lanza di Trabia tutto interno a quel contesto politico-culturale e gattopardesco che Leonardo Sciascia, sia pure con diverse sfumature, chiamava sicilianità o sicilitudine.
In realtà gli anni dorati del buon Raimondo, nato tra l\'altro in riva al lago di Como, si sono bruciati, in tutti i sensi, freneticamente, inseguendo il jet set tra Roma, Venezia e la Costa Azzurra. E a fargli compagnia c\'era quasi sempre il giovane Avvocato, ancora tenuto fuori dai cancelli della Fiat presidiati da Valletta, e l\'editore Dino Fabbri.
LUCIA ANNUNZIATA GIULIANO FERRARAFu proprio Fabbri il testimone di nozze di Raimondo quando sposò l\'attrice Olga Villi. E\' stato forse questo il suo ultimo disperato tentativo per \"mettere la testa a posto\". O di riscattare una vita butta via in fretta. Di lì a poco, malato e padre di due bambini, si getterà suicida dalle finestre dell\'Hotel Eden a Roma. Virginia Agnelli e suo figlio Gianni in virtù (si fa per dire!) proprio di quello strano sodalizio mondan aristocratico avevano fin troppo tollerato, appunto, la lunga e tormentata liaison tra la ragazza Suni e il libertino siciliano. Passione travolgente e disperata che occupa molte pagine del suo l libro autobiografico \"Vestivamo alla marinara\", Mondadori.
LUCIA ANNUNZIATA E MILO\"Faceva impazzire davvero tutti\", commentò una volta la moglie di Gianni, Marella Caracciolo. Che se lo ritrovò anche al momento del suo matrimonio, molto privato, nei presi di Salisburgo. Ma lei fece sempre finta di non sapere delle scorribande estive dei Tre moschettieri (Agnelli-Lanza-Fabbri) a St.Tropez o a Montecarlo. Lei preferiva veleggiare nell\'Egeo con lo scrittore Truman Capote e le amiche americane. E, al tempo spesso perdonare, l\'Avvocato e le sue \"stravaganti e allegre compagnie\".