Foto da Lapresse-Corriere.it
1 - BERLUSCONI E CONTESTAZIONI AL RADUNO DEL MILAN
Da Corriere.it - Arrivato a Milanello in elicottero, e driblata la contestazione dei tifosi, Berlusconi si è subito offerto ai microfoni e ai flash della stampa per una delle sue conferenze show.
L\'occasione era il raduno della squadra, e il premier in modalità presidente rossonero ha parlato di sforzi finanziari («nessuno ha speso quanto il Milan»), dell\'addio a Gattuso («abbiamo sempre rispettato la volontà dei giocatori»), del ruolo di Ronaldinho («resterà con noi a vita») e di una possibile cessione della squadra: «Sono 25 anni che faccio il presidente e so che prima o poi bisognerà passare la mano. Se si presentasse un gruppo con una vera passione per questa squadra e fosse disposto a mettere ciò che ho messo io non mi sottrarrei, ma finora nessuno ha fatto un\'offerta del genere».
Berlusconi a Milanello LapresseBerlusconi ha però sottolineato gli investimenti fatti finora sotto la sua gestione: «Negli ultimi sette anni l\'immissione di capitali del Milan è stata di 461 milioni di euro, oltre 60 milioni l\'anno. Faccio fatica a sottrarre i miei figli dall\'interdirmi».
DUE PUNTE - Nel corso della conferenza stampa Berlusconi ha trovato il modo di dettare anche la linea tattica al nuovo allenatore Massimiliano Allegri, seduto al suo fianco: «Il Milan deve essere sempre offensivo di fronte a qualsiasi avversario e deve raggiungere le vittorie attraverso un gioco spettacolare che faccia godere tutti gli amanti del calcio perchè il Milan è la squadra più conosciuta al mondo». Pertanto, passo obbligato è il tandem d\'attacco: «Non voglio vedere una punta da sola in avanti, questo è il motivo per cui ho cacciato Leonardo, confinava sempre Pato sull\'ala. Le punte sono due e devono giocare insieme in attacco». L\'obiettivo ovviamente è «vincere tutto».
Berlusconi a Milanello LapresseLA CONTESTAZIONE - All\'ingresso nel centro sportivo di Milanello Berlusconi ha trovato un polemico striscione di benvenuto: «Silvio, da invincibile a invisibile. E\' un anno che non ti fai vedere. Torni a casa e ti presenti a mani vuote, che coraggio». Circa duemila tifosi del Milan si sono infatti dati appuntamento per il raduno alla presenza del presidente.
Contro le scelte del patron e della società si sono sentiti diversi cori e sono esposti alcuni striscioni da parte della tifoseria che invece assicura pieno sostegno ai giocatori e al nuovo allenatore, Massimiliano Allegri. Applausi ad esempio anche per Ronaldinho, che si è affacciato per pochi istanti all\'ingresso del centro sportivo, e per tutti i suoi compagni che si sono avvicinati alle ringhiere per firmare autografi e farsi fotografare dai sostenitori. Pato e Nesta sono stati tra i più acclamati.
Berlusconi a Milanello LapresseGLI STRISCIONI - «Una volta compravi Baggio, ora solo Caravaggio», è uno degli striscioni contro Berlusconi - uno dei meno pesanti come si può vedere dalla fotogallery - esposti lungo il viale di Milanello, mentre la curva sud ha affidato il suo pensiero a un comunicato in cui esprime «sostegno e incitamento alla squadra, considerando positivi i segnali da parte della dirigenza per un cambio di tendenza ed un graduale ringiovanimento della squadra».
AUSTERITY E INVESTIMENTI - «Malgrado non sia facile - prosegue il messaggio della curva - comprendiamo perfettamente la situazione economica generale e le problematiche dei grandi club nell\'investire grosse cifre e nel gestire bilanci (compreso il nostro) ed in tempi di austerity questa politica non è certo deprecabile». Per la curva «si possono effettuare dei grandi acquisti senza sborsare cifre folli», ma il tifo organizzato conferma «la marcata posizione nei confronti della presidenza: continueremo la nostra contestazione nei confronti di chi non nutre più amore per il nostro Milan ed è completamente ed esclusivamente coinvolto da impegni extracalcistici. Per noi - si conclude il comunicato rivolgendosi a Berlusconi - nulla è cambiato, continui ad essere un assente ingiustificato».
2 - TV? MEGLIO STUDENTI E OUTLET L\'ISTINTO CHE GUIDA IL CAVALIERE
Alberto Abruzzese per il \"Corriere.it\"
Tra i compagni di Berlusconi c\'è chi ha imparato le vecchie arti della politica. Ecco allora che lui scende di nuovo in campo. Per dimostrare che la sua forza non è negli imbrogli dei suoi alleati, ma nella vita della gente. Eccolo che si fa vedere tra i consumatori dei grandi outlet, il popolo dell\'Ikea, e nei locali dell\'Università telematica e-Campus (là dove, in barba a quanto di peggio sta accadendo negli atenei italiani, a lucrare sulla disgrazia di studenti e docenti c\'è la cultura postscientifica e postprofessionale promossa da istituti privati come il Cepu). Geniale?
Berlusconi a Milanello LapresseAnche se a noi che leggiamo i giornali e disprezziamo la televisione brucia doverlo ammettere, la risposta c\'è: Berlusca ha i piedi per terra, conosce l\'Italia meglio di sociologi, futurologi e scenaristi. Dal \'94 a oggi, le vecchie culture della politica hanno ostinatamente sostenuto che a garantire voti servono il possesso e il controllo dei media. Sono culture legate alle leggi più rudimentali del potere: le stesse che danno ragione al denaro e alle armi. Berlusconi le conosce benissimo. Ma ha qualcosa che nei momenti delle sfide massime e pericolose conta assai di più: l\'istinto di un animale che per braccare la preda la fiuta e la riconosce per quello che è e non per quello che ci piacerebbe fosse.
Berlusconi a Milanello LapresseBerlusconi in pericolo, perché in serio pericolo è il Paese? Allora, ci vuole un colpo di coda. E Berlusconi lo ha capito in tempi stretti. Colpi fortunati? Di sicuro la coda, questo diavolaccio, l\'ha tirata fuori. La Tv generalista è in crisi, è stata sua, è ancora sua, ma in effetti rischia di abbandonarlo intrisa di politica di palazzo come è sempre stata.
Berlusconi a Milanello LapresseIl popolo della fiction, dei reality e della pubblicità comincia a essere scavalcato dalle moltitudini di internet. Berlusconi va allora a visitare le reti che vivono non sullo schermo del video o del computer ma sul territorio dei bisogni quotidiani. Si fa vedere in carne e ossa dove la famiglia televisiva è viva e vegeta, spende più di quanto potrebbe, e ha a cuore i propri figli tanto da sacrificare al suo familismo amorale persino il loro futuro professionale.