Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
1 - LE FARFALLE DI RAFFAELE CURI FLUTTUANO NEL CUORE DI ROMA ANTICA. HAPPENING TEATRALE
Francesca Motta per \"Il Sole 24 Ore\"
Fluttuano le farfalle di Raffaele Curi nel mistero delle radici perdute, sorvolando una marea di folla, pullulando il fascinoso spazio cangiante dell\'Antico Mercato del Pesce degli Ebrei, nel cuore della Roma antica. Grazie all\'impegno e il coraggio di Alda Fendi, grande ambasciatrice di cultura, che con la sua Fondazione no profit e totalmente privata, promuove e produce eventi scenici di alta qualità e forte impatto emotivo.
SPECTATORSAvvolti in un\'atmosfera di spiritualità e splendore assistiamo al segno potente dell\'universalità dell\'amore, partendo per il viaggio senza meta e confini di «Sfiorerai il mio destino come una farfalla». Bianco assoluto, per inoltrarci in una mescolanza di linguaggi che respirano e ansimano di lessico antico fino al simultaneo del prossimo futuro, in un vortice di suoni, pittura, incursioni video, visioni oniriche, suggestioni, segni, simboli, corpi.
SIGNORA FASCISTA E SCONVOLTAIl classico si destruttura in segmenti, il nuovo irrompe abbagliante, stordente, spaesante. Tutto fende, frattura, scompone e ricompone. Velocemente, senza dar tempo di pensare. Emozione pulsante allo stato puro.
A traghettarci nel mondo altro visionario e colto di Curi è Kim Carnes, bionda Caronte del terzo millennio, guanto nero puntato verso il cielo oltre le nuvole, sommersi dallo sguardo di «Bette Davis eyes». Occhi curiosi che indicano la via dei Rom di Tony Gatlif, diventano i nostri sorpresi da lettere dell\'alfabeto ebraico svolazzanti, i vaticini della Pizia tra foglie di alloro fumanti, il pennello immortale di Piero Della Francesca nella sua Resurrezione, il carbonaio cavaliere del secchio che si trasforma in meteora. Un flusso di coscienza ininterrotto al ritmo palpitante di Wagner,Sarah Brightman, Dalida, Anika, Robert Yossef Bahr.
PIERLUIGI DIACOE ancora sull\'onda lunga dei migranti, degli ebrei, degli omosessuali, i veri innocenti contrapposti al potere: Darwin, Talmud, la stella di David, le immagini, i testi scritti, gli effetti speciali, si presentano come visionari tableaux vivants, per questo happening scenico carico di memoria, che non consente nessuna amnesia. Che impone una riflessione leggera come il battito d\'ala di una farfalla, rimbombante come l\'urlo del mistero.
«Dopo venti secoli l\'amore ha ancora sedici anni» è la scritta che annuncia la fine dell\'imperdibile performance romana, con i corpi di due adolescenti nudi e centocinquanta camice bianche che da un cerchio sul tetto si dischiudono e fioccano fino a sfiorare il pubblico.
O FOTO O MORTEChe sia la strada giusta quella indicata da Curi il ritorno all\'innocenza e purezza, che nel mistero e non detto possiamo ritrovare le emozioni sopite? Intanto la Fondazione Fendi ha sicuramente imbroccato la via maestra, ogni sera più di mille persone si mettono diligentemente in fila in attesa per svolazzare con le farfalle di Curi.
2 - KIM CARNES, IN NOME DI BETTE DAVIS...
Marco Molendini per \"Il Messaggero\"
Una canzone così può segnare la vita. E Bette Davis Eyes, ha segnato la vita della bionda Kim Carnes, discreta e seducente cantautrice che deve il suo successo proprio a quel pezzo che non è suo (ma della collega Jackie Shannon) e che, negli anni 80, l\'ha trasformata in una star mondiale.
MARISELA FEDERICI RAFFAELE CURIOggi è di nuovo a Roma, chiamata per partecipare allo spettacolo teatrale «Sfiorerai il mio destino come una farfalla», scritto e diretto da Raffaele Curi sul tema, oggi assai attuale, della migrazione che è prodotto dalla Fondazione Alda Fendi ed è in scena fino al 22 all\'Antico mercato del pesce degli ebrei al Circo Massimo.
MARISELA FEDERICI ISABELLA GHERARDIPer Kim Carnes il compito è cantare ancora una volta proprio gli occhi di Bette Davis: «Lo so, in Italia vengo chiamata sempre per questo, ogni tanto dalla televisione e adesso per questa performance. Non sono mai riuscita a venire per suonare un concerto intero con la mia band. Ma sono felice lo stesso perché amo venire qui e perché sono grata a Bette Davis eyes che ha davvero cambiato la mia vita. Ancora oggi tutti mi riconoscono per questo. Appena arrivata a Roma al controllo passaporti l\'agente ha guardato la foto, letto il nome e mi ha detto: Bette Davis eyes».
MA CHE TE SEI MESSA IN TESTAEppure Kim, che ha 65 anni, è un\'attivissima songwriter. Ha scritto centinaia di canzoni, alcune cantante da star come Barbra Streisand (per esempio Make no mistake, he\'s mine) e Kenny Rogers (What about me?), ha avuto pezzi nei piani alti delle classifiche di vendita, è stimata nella comunità musicale statunitense e continua a fare spettacoli caratterizzati dalla sua voce roca e seducente: «L\'ho sempre avuta così anche se non fumo e non bevo. Soltanto prima di ogni performance bevo un goccio di Drambuie, serve per la gola e per ammorbidire le emozioni. E\' un metodo efficace che ho raccontato a diversi colleghi e ora molti lo usano», racconta.
LA PERFORMANCE DEL SONATOREOggi Kim Carnes vive a Nashville, la città della musica che, assicura, «è attivissima, come Los Angeles negli anni ‘70, si fa grande musica e non solo country, per esempio la rockband Kings of Leon. E c\'è gente come Sheryl Crow che è venuta a vivere lì». Tre anni fa ha registrato un album, Chasing wild trains, che ha avuto un buon successo ma in Italia non è stato distribuito e ora sta scrivendo le canzoni per un nuovo disco.
I NUDIPerò, a muoverla è sempre Bette Davis eyes, la canzone della sua vita: «Mi ha portato il successo, la fama e l\'amicizia di una grande attrice che mi piaceva moltissimo. Fu lei a chiamarmi dopo l\'uscita della canzone e diventammo amiche. Me la ricordo a casa sua che fumava e passeggiando mi raccontava le sue dure battaglie contro i produttori per fare le scelte cinematografiche che voleva. E di come la canzone, così si divertiva a notare, le avesse fatto acquistare un credito presso i nipoti più forte di tutti i suoi film».