Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Lucilla Quaglia per il Messaggero
Nel foyer del Costanzi istituzioni e personaggi del mondo della cultura parlano con ammirazione del titolo in cartellone. Perché per la prima volta, nella Capitale, approda il grande capolavoro del Novecento: Billy Budd di Benjamin Britten, con la direzione del maestro James Conlon. Mentre l' ambigua, inquietante vicenda del marinaio narrata da Herman Melville è raccontata dalla regia coinvolgente di Deborah Warner, una delle più quotate registe di opera d' oggi, al debutto nel tempio della lirica della Città Eterna con una sua creazione. È di poche settimane fa la notizia, inoltre, che questo spettacolo ha vinto a Londra l' International Opera Award come migliore nuova produzione.
E ad un appuntamento così esclusivo sfilano istituzioni e personalità del mondo della cultura. Accolti dal sovrintendente Carlo Fuortes, arrivano i due Premi Oscar Nicola Piovani e Francesca Lo Schiavo. Federica Balestra, in nuance grigie e grande melomane, saluta Giulio e Carla Maira, quest' ultima in tailleur scuro.
Ecco Marisa Stirpe, Paola Mainetti, in soprabito rosso, Giuliano Ferrara, l' ambasciatore Daniele Mancini e lo storico dell' arte Claudio Strinati. Tra coloro che non mancano mai agli appuntamenti del teatro Stefano e Daniela Traldi, quest' ultima in giacca ispirata al tema della serata, come lei stessa sottolinea. Molto tardi si affacciano lo scrittore Giancarlo De Cataldo e Dino Trappetti.
Sono tanti i turisti, anche molto giovani, in abito da gran sera. Sul palco applausi per Jacques Imbrailo, checanta nel ruolo del protagonista, per Toby Spence,in quello del Capitano Vere eper John Relyea, nei panni di Claggart.
L' allestimento, molto apprezzato, sfoggia le scene diMichael Levine e i costumi diChloe Obolensky. E la magia continua.
2. BILLY BUDD, UN’INGIUSTIZIA MERAVIGLIOSA
Luca Della Libera per il Messaggero
Arriva a Roma dopo quasi settant' anni dalla sua prima londinese Billy Budd di Britten, andato in scena ieri sera al Teatro dell' Opera nel magnifico allestimento firmato dalla regista inglese Deborah Warner. Lo spettacolo è stato realizzato in coproduzione con il Teatro Real di Madrid e ha appena vinto l' International Opera Ward come migliore nuova produzione.
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La regista e i suoi magnifici collaboratori (lo scenografo Michael Levine, la costumista Chloe Obolensky e Jean Kalman alle luci e Kim Brandstrup ai movimenti coreografici) realizzano uno spettacolo perfetto al punto che la finzione del teatro non sembra più tale per il livello di approfondimento drammaturgico e immedesimazione nella vicenda da parte di tutti: una lezione di vero e proprio teatro musicale.
I personaggi si muovono in scena in modo magistrale, sia nei momenti più raccolti sia nelle grandi scene corali. La nave nella quale si svolge tutta la vicenda non è rappresentata in modo naturalista. Sulla scena ci sono degli elementi che ne evocano l' atmosfera: una grande pedana di legno, una fitta rete di cime che s' incrociano anche per ricreare il clima di una prigione. Il mare è solo evocato, attraverso un magistrale uso delle luci.
Presentato per la prima volta a Londra nel 1951, Billy Budd è tratto dall' omonimo racconto di Herman Melville ed è tra i titoli più complessi e ambiziosi del grande compositore inglese scomparso nel 1976. L' opera è tutta al maschile: in scena diciannove personaggi oltre un coro maschile. La vicenda è ambientata nel 1797 su una nave inglese guidata dal comandante Vere durante la guerra contro la Francia. A bordo, continue ingiustizie e violenze.
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Serpeggiano venti di sedizione e ammutinamenti. L' unico entusiasta tra gli arruolati è il giovane Billy Budd, ma il suo atteggiamento è aspramente censurato dal maestro in armi John Claggart, che arriva ad accusarlo ingiustamente di reati mai commessi. Billy, chiamato a difendersi dal capitano Vere, reagisce sferrando un pugno mortale a Claggart e quindi è condannato a morte.
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Poco prima della sua impiccagione, Billy benedice il capitano Vere, l' unico che avrebbe potuto salvarlo. Britten non solo è un grande musicista, ma anche un profondo conoscitore dell' animo umano e grande drammaturgo. Billy Budd è una parabola segnata dall' ambiguità, nella quale il bene e il male convivono e attraversano le vite dei tre personaggi principali: non c' è nessuna morale, piuttosto uno sguardo di compassione nei confronti della condizione umana.
Il direttore James Conlon ha messo a disposizione la sua grande esperienza in questo repertorio con una lettura attenta e meticolosa, capace di restituire la complessa sostanza della partitura, grazie anche alla buona prova dell' Orchestra e del Coro istruito da Roberto Gabbiani, chiamato a una prova tra le più difficili del repertorio novecentesco. Di altissimo livello la prova dei tre protagonisti: Philliph Addis nel ruolo del titolo, Toby Spence in quello del Capitano Vere e John Relyea era Claggart. Ottimo il cast. Quattro repliche, fino al 15 maggio.Uno spettacolo da non perdere assolutamente.
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