Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Rodolfo Di Giammarco per “la Repubblica - Roma”
IL sottotitolo è spietatamente calunnioso, violentemente accusatorio, dichiaratamente spregiativo: Lecchini, cortigiani & penne alla bava al servizio dei potenti che ci hanno rovinato. Il titolo è un suono che rivela famelicità e piaggeria ai limiti dell’osceno: Slurp. Lo spettacolo, che s’annuncia anche e molto come una performance, un manifesto, un editoriale, un dossier, un j’accuse, un libro bianco robespierriano, una satira anti-giornalistica, un blob dal vivo di allerta contro la casta ma soprattutto contro i supporter della casta, lo spettacolo è di e con Marco Travaglio, affiancato da Giorgia Salari, un lavoro in programma oggi e domani al teatro Vittoria.
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Non nuovo a un teatro assertivo che frughi negli scheletri degli armadi del potere, a una messa in scena del polemismo senza sconti, a un testo-conferenza fondato su chiavi di lettura non servizievoli nei riguardi della realtà italiana, Marco Travaglio fa sapere che qui, in Slurp, racconta come i giornalisti, gli intellettuali e gli opinionisti più allineati del mondo della comunicazione abbiano beatificato, osannato, propagandato e “smarchettato” la peggior classe dirigente ai vertici del Paese.
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Precisa, Travaglio, che il malcostume consiste nell’aver issato sul piedistallo vari politici incapaci di ogni colore, manager avidi, imprenditori falliti che hanno quasi distrutto l’Italia e stanno completando l’opera. E paragona, Travaglio, il fenomeno a certe cronache consolatorie e ottimistiche dell’Istituto Luce, a enfatici commenti da Minculpop, a agiografie (ovviamente apocrife), a linguaggi standardizzati da Tg e da programmi di regime, con conseguente clorofomizzazione delle idee collettive allo scopo di mietere consensi e voti a favore di posizioni dominanti che godono dell’elisir di vita eterna.
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Si autodefinisce, Slurp, un recital terapeutico, un’arma di autodifesa, un antidoto satirico che aiuta a guarire, ridendo, dal virus del conformismo, della creduloneria, dell’autolesionismo e della sindrome di Stoccolma che affligge noi italiani, o, almeno, quegli italiani che tengono la testa ben affondata nella sabbia.
E questo show scomodo che reca in locandina la curiosa citazione di una regia di Valerio Binasco, quest’impresa di messa all’indice dei ceti disonesti dell’intermediazione del sapere socio-politico, questo docu-teatro che intende svelare gli altarini dei mass-media, è la partitura ideale per i mezzi flemmatici, causidici, opinionisti e da depositario di anticlimax che sono i mezzi riconosciuti, appunto, del Travaglio autore-attore.
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isabella ferrari marcello corvino e giorgia salari
alba parietti (2) alba parietti adriana asti annagiulia e paolo verdone anna federici e roberto d agostino annamaria bernini e melania rizzoli antonio ingroia benedicta boccoli e fulvia lorenzetti corrado guzzanti cinzia monteverdi marcello corvino elena sciotti e vladimiro polchi gabriele lavia e carlo verdone francesca fagnani e marco travaglio giorgia solari gianni bulgari marco travaglio prima dello spettacolo marco travaglio e isabella ferrari marco travaglio (2) marco travaglio marco travaglio autografa il libro slurp marcello corvino e valentina lodovini massimo giannini con la moglie antonella marcello corvino isabella ferrari e renato de maria carla fendi adriana asti giorgio ferrara e mara venier e nicola carraro michele santoro marcello corvino massimo giannini e pippo baudo michele santoro (2) luisella costamagna massimo giannini ingroia antonio carlo e marina ripa di meana giselle e antonio ingroia barbara alberti benedicta boccoli michele santoro pino corrias michele santoro e marcello corvino pippo baudo e giancarlo magalli pippo baudo saluta bianca berlinguer milena gabanelli (2) pubblico pino corrias con la moglie micole raffaella carra e gianni boncompagni nori corbucci mara vennier col marito nicola carraro raffaella carra gianni boncompagni nori corbucci e paola turchio renzo arbore e bianca berlinguer milena gabanelli renzo arbore sabrina ferilli e flavio cattaneo sabrina ferilli sagitta alter proietti con la figlia susanna stefano rodota con la moglie carla sandra carraro e francesca ferrone stefano natale teatro vittoria ugo porcelli un selfie con carlo verdone vauro senesi valentina lodovini giorgia solari e marco travaglio veronica gentili