Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
Marisela sgrana il rosario del Papa
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
1. DAGOREPORT
Ahò, a Roma nun se po' sta' tranquilli! Essì: ci mancava solo la ‘'colazione dei rosari''! Succede che la salottista più travolgente de' noantri, alias Marisela Federici, incontra Papa Francesco e ne approfitta per farsi benedire una paccata di rosari, poi invita per un brunch le mejo carampane capitoline e quindi li regala a tutti i pii "party-giani" che frequentano il suo villone sull'Appia Antica. E' mancato, è vero, il gran colpo di scena di metterli tutti in ginocchio a sgranare il santo rosario. Sarà per la prossima volta, magari invitando anche Sorrentino...
2. INTERVISTA A MARISELA FEDERICI
Massimiliano Lenzi per "Il Tempo"
"Il potere è come il lusso, senza cultura è un abuso. Penso a tutti questi cafoni nuovi ricchi, che con quattro soldi credono di avere il Potere. E' una vergogna. Avere il potere è una cosa assai ben diversa". Quando Marisela Federici Rivas y Cardona, nipote di un Presidente del Venezuela, comincia a parlare del Potere, nella sua villa sulla Appia, La Furibonda (nome che ne ritrae il carattere tenace e battagliero) è come se la metafora delle élite e della loro crisi si materializzasse nelle sue parole.
Paolo Portoghesi"La regola dei salotti è: per avere un pranzo di potere ben riuscito tu devi avere un cardinale, una mignotta, un povero ma bello, un ricco al contrario. Tutti i contrasti. E poi devi saper sedere tutte queste persone. E' un lavoro, una sfida psicologica. Oggi, chi comanda invece tende a parlare solo con se stesso". Il salotto di Marisela, in fondo, negli anni ha visto sfilare il mondo, compresi molti potenti. Una messa in scena sull'ieri, dell'oggi e in attesa del domani.
"Che poi quando fai il pranzo, non è fare il pranzo. E' tutto quello che viene dopo. Le domande più stupide che ti fanno: Senti ma cosa mi metto, i tacchi 15 o 20? Ma se ho il mal di pancia? Ma c'è uno che puoi mettermi vicino? E tu dici: non è possibile tutta insieme tanta maleducazione e tanta volgarità. Poi ti chiamano lo stesso giorno per chiedere chi li porterà a casa, chi avranno accanto. Allucinante. Questa è mancanza di cultura".
Paolo Federici e Paolo PortoghesiE' il decadimento delle élite.
"Io sono classista - sottolinea la Federici - perché per me classista è una questione di educazione. Io la gente maleducata non la tratto. Dopo l'invito ad una serata, oggi ti arriva una diarrea di telefonate che ti lascia in confusione".
Mala tempora e forse un Paese in crisi dovrebbe cercare se stesso dentro i salotti della sua classe dirigente, guardarne da vicino l'antropologia ed il modo di fare. Per capire. Quando le chiediamo di offrire un consiglio al Potere di oggi, Marisela avverte:
Padre Simeon"Un potere deve essere un vero potere, come ha detto il nostro filosofo politico contemporaneo, Giulio Andreotti: il potere logora chi non ce l'ha. Però devi essere educato al potere per poterlo esercitare, altrimenti è un disastro. Ed è quello che sta succedendo. Devi avere una disciplina. Una conoscenza, nel senso della non ignoranza. Per dare, fare, sentirti nel Potere. Devi capire cos'è, per farti rispettare. Che succede oggigiorno con la nostra classe politica? Beh, oggi in Italia o sei nel campo dell'industria o sei nel campo politico. Separati dal resto. Ma il potere è la vita, non è un comparto stagno. Il potere se ce l'hai lo devi dare ai tuoi figli come dai il latte materno, sennò loro da grandi saranno dei complessati e tu un disastro".
Padre Simeon e Luigi FicacciLe chiediamo quanto e come - da che lei vive nella Capitale - a Roma ed in Italia il Potere sia mutato.
"Totalmente - replica - e sono completamente sconvolti anche la città ed il Paese".
Paolo Federici, suo marito, seduto di fronte a lei, interviene.
Paolo Federici e Gianna Terzi di Sant Agata"Io - dice - ho fatto un bel periodo, guardando la politica e l'evoluzione dell'Italia. Io mi ricordo l'Italia preguerra, con la sua cultura contadina. L'Italia è molto cambiata da allora. Meglio o peggio? Da un punto di vista materiale è meglio, da un punto di vista di consapevolezza delle persone, dei propri diritti, è migliorata. Nell'Italia prebellica, se andavi in campagna, arrivava il mezzadro ti afferrava la mano e cominciava a baciarti. C'è stato un enorme sviluppo di questo Paese e dobbiamo molto alla classe politica di quell'epoca, la Dc, De Gasperi ma anche alla responsabilità degli altri, il Pci, il Psi, i partiti laici. Una classe dirigente vera. Adesso è un gran casino".
Marisela Federici donna devota"No - rincara Marisela - adesso è sinceramente imbarazzante". Il pensiero va a Grillo, l'antipotere di oggi. "Subito dopo la guerra - dice Federici - c'è stato qualcosa di simile, l'Uomo Qualunque". E' durato poco. Ma il Potere? "No, il Potere è peggiorato perché sa, quando si esce da una guerra, beh si ha una forte percezione di ciò che significa la povertà, perché si è vissuto sotto le bombe, e lì si è tutti uguali. Ed il fatto di essere vivi è un valore".
Marisela Federici e Giovanna PortoghesiDonna Marisela sorride: "Sei grato alla vita, dai molto". In fondo la generosità è una delle doti assenti nel Potere del 2013. Così, mentre giriamo per le stanze di questa casa disegnata dall'architetto Piacentini, attraversando corridoi, circumnavigando un biliardo, sbirciando i quadri di Guttuso, Marisela continua il racconto sull'Italia stravolta.
Marisela Federici dona il Rosario Benedetto a Isabella Rauti"Qui ho ricevuto Principi, baroni, poveri, donne leggere e disponibili, monsignori. Milingo è quello che mi ha colpito in negativo di più. Lui non mi ha mai convinto. Lui è venuto perché era di moda, è venuto quando ha parlato con Giovannino Agnelli dicendogli molte cose che poi son state vere: lei avrà un figlio, durerà pochissimo. Gli ha detto quello che poi è successo. Era un esorcista veramente esorcista. Ma non mi ha mai convinto". E siccome l'unico balsamo contro la volgarità dei tempi moderni è l'amore, nel colloquio entra di prepotenza il colpo di fulmine.
Marisela e Paolo Federici"Il pranzo galeotto che mi fece conoscere mio marito Paolo lo organizzò Maria Angiolillo. All'epoca mi ha tormentato, era un momento in cui non volevo vedere nessuno, abitavo in via XXIV Maggio. Lei mi chiamava. Io le dicevo: ‘No, non voglio venire'. E lei insisteva, al Grand Hotel c'era questo pranzo..".
Maria Angiolillo ha teso la trappola, ha fatto da Cupido e Marisela ci è cascata.
"A quel pranzo - ricorda - c'era poi Sandra Carraro, il ministro della Giustizia Vassalli. E poi, seduto accanto a me, il mio futuro marito: lui mi faceva molto ridere perché da un lato non sentiva nulla, era sordo. Ed io pensavo: che strano uomo". La mano di Marisela si sofferma su una pila di libri e ne tira fuori, da sopra, un dattiloscritto. E' il suo romanzo, La visita del presidente. In un passaggio scrive: "La felicità è avere vicino ciò che si ama e il miglior modo per vivere la vita è non fare le cose che rimproveriamo agli altri".
Marisela Federici coi i Rosari BenedettiPer questo, forse, Marisela adora follemente Garcia Marquez ed i suoi 100 anni di solitudine mentre di Marcel Proust e della sua Recherche dice: "E' quello che odio di più. La Ricerca del tempo perduto. Non riesco mai a finirla, e la odio perché si odia ciò che non si può avere. Alcune divisioni che fa, come le descrizioni psicologiche di certe donnine - come Albertine o Madame Verdurin, confuse, pettegole, ambiziose, intriganti, poco fedeli ma soprattutto perse nell'effimero come molti provinciali oggi - sono interessanti. Ma poi altrove si perde".
Come il Potere. Quello con la P maiuscola. Che in Italia da troppi anni continua a cercare se stesso. Purtroppo inutilmente.