Foto di Franco Cavassi per Dagospia
Andrea Senesi per il "Corriere della Sera"
Una città capace «di accogliere come nessun' altra nuovi abitanti». La città della «generosità», ma anche del «dinamismo», dell' «innovazione», la definisce la Moratti. Non è una replica alle parole del cardinale, assicura però il sindaco: è un discorso alla città nel «giorno della festa», nel suo momento più solenne, quello della consegna degli Ambrogini, le onorificenze civiche del giorno del santo patrono. «La città che si rimbocca le maniche, secondo l' irrinunciabile principio della responsabilità personale» è tutta lì davanti, seduta sulle poltroncine del teatro Dal Verme. Settanta premiati tra medaglie d' oro e attestati.
SHAMMAH«Il grande affresco» di Milano è un mosaico di tanti volti. C' è Marina Berlusconi, la star di giornata. Ma ci sono, per dire, i poliziotti in servizio a Quarto Oggiaro, guidati da Angelo De Simone, ci sono Beppe Bergomi e Dolce e Gabbana («Siamo sempre stati abituati a prendere premi inerenti alla moda, un riconoscimento così pubblico invece è la prima volta»), c' è l' architetto Stefano Boeri e il presidente della Triennale Davide Rampello, l' anziana partigiana Stella Vecchio, la regista Andreé Ruth Shammah, il giudice Stefano Dambruoso e il fondatore di Slow Food Carlin Petrini. Applausi per tutti.
SCOUT DI 100 ANNIQuello più caldo è per la grande Medaglia d' oro alla memoria a don Carlo Gnocchi, diventato beato con la celebrazione in Duomo il 25 ottobre scorso. Qualche mugugno e un paio di fischi arrivano per Maurizio Belpietro, direttore di Libero, premiato con l' Ambrogino insieme a un altro direttore, Mario Calabresi della Stampa (che dedicherà il premio alle vittime delle stragi).
«La nostra città - ripete dal palco il sindaco - sarà forte, libera, amica e accogliente se continuerà a contare su donne e uomini coscienti della centralità dell' uomo». Un cenno alla crisi («un' occasione anche per individuare nuove opportunità») e uno al Pgt, il futuro piano del territorio che dovrà portare in dote «più verde e servizi».
PUGLISIFlash e taccuini sono però tutti per Marina, che all' appuntamento con l' Ambrogino si presenta puntualissima, in compagnia del marito Maurizio Vanadia e della mamma Carla Dell' Oglio. Vestito nero e tacchi altissimi. E una dedica speciale: «a mio padre e mia madre». La primogenita del premier spiega che la civica benemerenza, voluta per lei direttamente dal sindaco Moratti, dovrebbe andare idealmente anche alle aziende del gruppo «per tutto quello che hanno fatto e continuano a fare per Milano, in termini di occupazione, ma anche come motore di informazione, di cultura, di innovazione e di modernità».
RAMPELLOQualche consigliere di centrosinistra vuole marcare la distanza con uno spruzzo di viola, in ricordo del corteo romano del No-B day. Una cravatta, una sciarpa, una camicia. La pancia della sala però non raccoglie la «piccola e garbata» provocazione: quando lo speaker chiama Marina sul palco non si sentono fischi né mormorii di dissenso. Il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino si affida all' «applausometro»: «Il boato che ha accolto il premio per l' associazione antimafia Libera mi ha rincuorato».
MORATTILa cerimonia finisce e la presidente di Fininvest e Mondadori se ne va di fretta rincorsa da cronisti e telecamere. Poche ore dopo, alla Scala, la sua prima «prima», racconterà: «Mio padre mi ha fatto i complimenti per l' Ambrogino, orgoglioso e affettuoso come sempre».