è ARRIVATA L’ITALIA del Partitone Uno (da non confondere con il Mercatone Uno) - le sopracciglia di silvio più bionde della Presti (però ha più doppio mento DI LUI) - GIOCO DELLE PARTI TRA FINI ’POLIZIOTTO BUONO’ E SILVIO - LA MESSA CANTATA DEL REUCCIO

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  • Foto di Umberto Pizzi da Zagorolo

    1 - SINTESI
    Jena per \"La Stampa\" - Non avrai altro io all\'infuori di me.

    ALAINALAIN ELKANN - Copyright Pizzi

    2 - SCHELETRI
    Ellekappa per \"la Repubblica\"
    - \"Berlusconi ha fondato il Pdl\", \"Aveva bisogno di un armadio più grande per i suoi scheletri\"

    3 - LA BELLA POLITICA
    Massimo Riserbo e Falbalà per Dagospia

    La foto di Re Silvio sulla Stampa (p.2-3), beato tra le sue principesse, vale più di tutti gli editoriali di questi giorni. Perfino le sue sopracciglia sono ormai più bionde di quelle della Prestigiacomo (che però ha più doppio mento del Capo). L\'occhio sgomento e vagamente bovino della povera Meloni è un po\' il simbolo di chi è partito in un manipolo di arditi con il braccio teso e alla fine si ritrova a scambiarsi pacche in una convention della Folletto.

    Intanto, i primi effetti del Partitone Uno (da non confondere con il Mercatone Uno) sulla stampa di famiglia sono agghiaccianti. Il Giornale di oggi dedica solo 10 pagine: due sono un agile breviario del verbo di Silvio; nelle altre un rigoroso Cencelli interno ispira interviste ad Angelino Jolie Alfano (il delfino), a Denis Verdini (il grande architetto) e a Roberto Formigoni (quello che aspetta, aspetta e ancora sta lì che aspetta).

    ALAINALAIN ELKANN ALESSANDRA MUSSOLINI - Copyright Pizzi

    4 - LA VERSIONE DI PIZZI...
    E\' terminato finalmente il turbolento weekend di paura in quel posto infernale che e\' la Fiera di Roma. Gia all\'arrivo si veniva incolonnati lungo strade sopraelevate tanto da sembrare gli automi del film \"Farenheit 451\". Per non parlare del modo in cui gli operatori dell\'informazione venivano trattati. Ho finalmente capito il vero senso del termine \"embedded\": si era praticamente incapsulati in recinti bestiame, coi fotografi appollaiati su un pericolosissimo palco come pappagalli sui trespoli.

    Potevamo soltanto fotografare la persona che saliva al palco, cioe\' Silvio for ever; impossibile arrivare al parterre che era senza dubbio più interessante.

    Ma alcuni fotografi erano più uguali degli altri: quelli del \"Secolo\", del \"Giornale\" e del settimanale \"Chi\". Ma la cosa che piu\' mi ha sconvolto (anche se chi come me è nato sotto Mussolini non dovrebbe sconvolgersi piu\' di tanto), era il clima in cui sono trascorsi questi giorni.

    ALESSANDRAALESSANDRA MUSSOLINI - Copyright Pizzi

    Il popolo del PdL praticamente stregato da Berlusconi, si leggeva con religioso silenzio una specie di breviario con scrittura stile Gotico. E il Cavaliere che durante il suo intervento finale ha chiesto di leggerlo assieme a lui, stile Messa Solenne in San Pietro.
    E la folla plaudente con tutte le gnocche in platea che guardavano estasiate al Messia con le boccucce posizionate a culo di gallina.

    Ora mi è chiaro cosa si intende per risultati bulgari: non solo non vi era qualcuno che dicesse la propria idea, con la sola eccezione di Gianfranco Fini, subito oscurato da Re Silvio che, salito sul palco ha baciato Gianfry e ha detto: \"poi dicono che non ci vogliamo bene\", ricevendo la solita ovazione dalla sua platea.

    In platea si aggiravano affaristi che cercavano di farsi spazio nella galassia berlusconiana, o un famoso imprenditore dello spettacolo che organizzava avvenimenti per la camorra.

    Certamente non affronto il discorso politico, non sono in grado di farlo, ma sul piano sociologico mi sento molto preoccupato. Possibile che una cosi grande massa di persone si lasci trascinare in una deriva antidemocratica per il solo gusto della spettacolarita?
    Ai posteri l\'ardua sentenza. (Umberto Pizzi)

    ANGELINOANGELINO ALFANO E GIULIO TREMONTI - Copyright Pizzi

    5 - IL GIOCO DELLE PARTI TRA FINI E BERLUSCONI
    Laura Cesaretti per Il Velino.it

    I giornali di oggi rassicurano i lettori: nessun antagonismo ai vertici del Pdl, nessuna polemica tra Berlusconi e Fini, la cui assenza ieri alle conclusioni del congresso della Fiera di Roma era concordata e pacifica. E la differenza di posizioni, emersa nei giorni scorsi, risponde in realtà ad un gioco delle parti utile ad entrambi: sulle riforme, Fini fa il poliziotto buono, utile a cercare di gettare ponti con l\'opposizione e di coinvolgerla in quell\'operazione di ristrutturazione delle istituzioni e di riassestamento dei poteri del governo che per Berlusconi è un obiettivo necessario e indispensabile.

    Se ci riuscirà, tanto meglio. Altrimenti, ripete il premier, \"andremo avanti da soli\". Sulle cosiddette questioni etiche, a cominciare dal testamento biologico, la posizione fermamente critica di Fini è ancora una volta funzionale: serve a non dare del Pdl la polverosa immagine di partito dei vescovi, rigidamente assestato su una linea fondamentalista e punitiva. E a frenare l\'anima più codina e cattolico-integralista, quella dei Gasparri e dei Mantovano, dei Sacconi e dei Quagliariello, che poco corrisponde ai sentimenti della pubblica opinione.

    SILVIOSILVIO BERLUSCONI - Copyright Pizzi

    Sul testamento biologico, dunque, si tenterà probabilmente di evitare alla Camera lo scontro ideologico e lo spirito da crociata che si son visti al Senato: non è un caso se Sandro Bondi, ieri tornato ai vertici del partito come coordinatore, si è apertamente schierato per una modifica in senso più tollerante del testo, riecheggiando le preoccupazioni del presidente della Camera.

    E offrendo una sponda ufficiale e una speranza all\'anima laica del Pdl, che vive con profondo disagio la resa ai diktat ecclesiali. Così, si affaccia persino l\'ipotesi di un lento abbandono della spinosa materia, che secondo alcuni, in assenza di un accordo, potrebbe addirittura finire nel cassetto. Quanto al referendum elettorale, Fini avrebbe voluto offrire al premier un arma di pressione sulla Lega, per frenarne le pretese alla vigilia di una inevitabile competizione elettorale per il primato nel Nord con l\'alleato del Carroccio.

    Quanto all\'opposizione, il leader del Pd tornerà oggi da Cile e romperà il silenzio di questi giorni. E Repubblica anticipa che Dario Franceschini potrebbe accettare \"la sfida\" di Berlusconi: se il premier annuncia di volersi candidare capolista alle Europee, anche lui potrebbe decidere di scendere in campo. Ben sapendo che alle elezioni del 7 giugno si gioca anche la sua poltrona di segretario.

     

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