U.R. per "la Repubblica"
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
La corruzione? «Non è mai scomparsa. Solo che è diventata individuale e non di sistema». Gianfranco Fini torna, in un' intervista al "Riformista" che lo ha eletto politico dell'anno, sulla nuova Tangentopoli di cui aveva già parlato agli studenti della Luiss. E spiega la differenza fra ieri e oggi, fra Mani pulite e la nuova stagione del malaffare.
«All'epoca di Tangentopoli era una corruzione finalizzata perlopiù al mantenimento del vorace sistema dei partiti. Oggi non mi sembra che i partiti siano voraci come un tempo». Il che non vuol dire che le mazzette siano meno diffuse, solo che il meccanismo è diventato individuale e non di sistema. «Non è una consolazione, anzi è un'aggravante», punta il dito il presidente della Camera.
ZORO E ANNA PAOLA CONCIAChe fornisce la sua preoccupata diagnosi: «Il problema di oggi è che la politica è vista più come una professione che non come una missione. E c'è un problema serio di selezione della classe dirigente».
ZORO CEImpegno politico come gestione del giorno per giorno, «con lo specchietto retrovisore o incatenati alla contingenza quotidiana: manca una visione strategica del futuro». E, a proposito di futuro, ecco che Fini incassa l'investitura a successore di Berlusconi da parte del ministro Carfagna.
PIZIntervistata da "A" , confessa di vedere bene il presidente della Camera per il dopo-Silvio (ma non ancora nel 2013), «lo stimo da sempre e prima di aderire a Forza Italia ho votato Movimento sociale e An». Solo che Berlusconi, a cena a Villa Gernetto con un gruppo di imprenditori, avrebbe fatto trapelare un altro nome per la successione: Angelino Alfano. Convocati per una raccolta di fondi per il partito anche grandi nomi dell'impresa, il premier si sarebbe detto pronto a cedere il passo alle prossime elezioni, indicando appunto nel Guardasigilli il delfino designato.
PATRIZIA RAVAIOLI CHICCO TESTA COSTANZA RIZZACASA DORSOGNA E BARBARA CARFAGNAFini, ritirando l'oscar del "Riformista", ha indicato la bussola che segue nel ruolo da presidente della Camera.
«Continuerò a difendere la centralità del Parlamento, anche se a volte non fa piacere alla maggioranza». Premiato dunque come miglior uomo politico del 2009 («adesso aspetto il terzo riconoscimento, e se non arriva l'anno prossimo, aspetto»), l'inquilino di Montecitorio ringrazia ma spiega che tutto sommato ha semplicemente svolto il compito al quale è stato chiamato, «non ho meriti particolari».
E dice così: «Ritengo sia un preciso dovere mettere l'abito di parte, e se questo ha comportato in qualche circostanza valutazioni non gradite alla maggioranza che ti ha eletto, va messo nel conto». Imparzialità ma «senza rinunciare al diritto di esprimere le proprie convinzioni in merito al dibattito politico». Scelta dettata anche dalla diversità del caso italiano rispetto ad altri. «Chi conosce la democrazia italiana ha constatato che sempre i presidenti dell'assemblea hanno avuto ruoli diversi da altri paesi, nei quali sono solo dei semplici speaker».
LUCIANO VIOLANTE PAPARAZZA LEOPARDATAQuanto al rapporto con il Pdl niente richiami all'ortodossia di partito, «è fisiologico che in un grande partito ci siano anche opinioni dissimili». Infine un annuncio: al presidente della Camera, Tremonti ha garantito i finanziamenti all'editoria anche per il 2010