Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
Burlesque Festival di Roma
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Scarlett Diamond da ParigiGabriella Sassone per Dagospia
Il bello del Burlesque, sempre più in voga al di qua e al di là dell'Oceano, è che le donne sono femmine vere: burrose, abbondanti, con le forme morbide come le pin-up anni '50, e non mazzi di scopa pelle e ossa che scricchiolano ad ogni passo e di sensuale hanno poco e niente. Sarà per questo che le reginette dello spogliarello ironico e glamour, per nulla volgare semmai eccitante ed intrigante, piacciono tanto non solo ai maschietti infoiati da quei giochi di vedo e non vedo tra piume, paillettes e rossetti scarlatti da maliarde, ma anche alle donne, soprattutto alle seguaci di Lesbo che, ça va sans dire, si leccano i baffi dinanzi a cotanta carne sognando chissà quali notti erotiche con le loro eroine.
L'ennesima dimostrazione di quanto sosteniamo l'abbiamo avuta durante i 3 giorni del "Rome Burlesque Festival", nona edizione, andato in scena sotto l'egida del Micca Club nel nuovo locale di via degli Avignonesi, "Trevi" (l'ex White"), che ha riscosso un grande successo e registrato il tutto esaurito.
Bellezze, erotismo, orchestre, cabaret e bizzarrie d'antan si sono susseguite sul palco. C'è chi ha fatto follie per accaparrarsi civettuoli copricapezzoli con pendagli, cappellini, bustier, corpetti, guepiere e calze di seta parigine, in bella mostra nel mercatino allestito al piano superiore del locale sotto l'attenta regia della costumista e designer Maria Freitas.
Lada Red Star da BerlinoA far impazzire gli ormoni di tutti, la special international guest star: Immodesty Blaize, regina inglese del Burlesque, eterna rivale di Dita von Teese. Non più giovanissima, ma sensualissima e con una silhouette a clessidra che la fa sembrare la reincarnazione moderna delle muse felliniane, la giunonica Immodesty è famosa nel mondo ed è stata pluripremiata. Produttrice del documentario "Burlesque Undressed", proiettato in 30 paesi, quasi 3 libri all'attivo, fa impazzire il mondo per il suo celebre numero del cavallo a dondolo.
Immodesty BlaizeLa performer che ama Sophia Loren e l'acqua di rose ("E' il mio segreto di bellezza") confida di sognare di spogliarsi nella fontana di Trevi come Anita Ekberg. Per fortuna non sa che nella stessa fontana, simbolo di Roma nel mondo, si è spogliato pure quel gran "disturbatore disturbato" di Gabriele Paolini! "Mi definisco una femminista del terzo tipo, mi piacciono le libertà delle donne di oggi ma rimpiango lo stile, i modi e l'eleganza degli anni ‘50", spiega lei in un'intervista. Quando è apparsa sul palco, inguainata in un abito bianco a sirena da toglierle il respiro con balza di tulle finale, il pubblico è andato in delirio. E qualcuno ha rischiato l'infarto. "Smetterò di spogliarmi solo quando la gravità avrà il sopravvento", ha ammiccato lei sorniona.
Giuditta Sin da RomaNella 3 giorni di spogliarelli divertenti e sensuale, di un erotismo raffinatissimo e in un'esagerazione di forme e femminilità, si sono esibite sulle musiche live di varie band (i Crystal and Runnin'Wild direttamente dal Belgio, i The King of Swing e i Velvettoni, band resident del Micca Club) anche la pin-up venuta dal freddo Lada Redstar, l'etoile parigina Scarlett Diamond e l'eterea e delicata Giuditta Sin, a rappresentare il Cupolone.
Per non scontentare nessuno, è comparso sul palco mostrando un fisico mozzafiato da urlo e due chiappe toste e alte mai viste, il Boylesque Performer Brian Scott Bagley, fanciullone di colore che spesso si esibisce anche con la mitica Dita. Più tardi la scena è stata tutta per il corpo di ballo del Micca, le Velvelettes, capitanate da Cristina Pensiero, maestre nel ballare il Charleston, il Can-can, lo Swing e il Boogie Woogie. I presenti si sono poi scatenati sui mix vintage dei dj Alessandro Casella e Sr. Mirkaccio Dettori. Al prossimo anno!
Giuditta SinBrian Scott Bagley da Parigi