Foto di Franco Cavassi per Dagospia
MASSIMO CACCIARI1- DAGOREPORT
Manca ancora il \"si\" ufficiale, ma nella Milano che festeggia mestamente i sessantuno anni di Letizia Moratti (compiuti venerdì e festeggiati il giorno dopo con il tradizionale cenone per i ragazzi di San Patrignano) ormai viene data quasi per sicura la scesa in campo del guastafeste Gabriele Albertini.
Anche se i giornali non si sbilanciano e il diretto interessato continua a fare \"melina\" - \"E\' un peso troppo oneroso per uno come me che ragiona da modesto amministratore di condominio\", ha dichiarato il Gabriellino che a suo tempo posò per i fotografi in mutande, sia pure griffate Valentino -, Dagospia è in grado di anticipare che al 90% anche l\'ex sindaco sarà in corsa per la poltrona di Palazzo Marino in vista della tornata elettorale di fine maggio 2010.
MASSIMO CACCIARIL\'annunciò con ogni probabilità sarà dato il 14 dicembre con grande soddisfazione degli animatori del \"Terzo polo\" (Rutelli, Tabacci, Casini, Savino Pezzotta e Massimo Cacciari) scesi in forza a Milano (teatro \"Franco Parenti\") per sparigliare tutti i giochi sulla poltrona di sindaco. Il peggior regalo che potesse ricevere Letizia Morati, ma anche un segnale infausto per il candidato della sinistra, Pisapia.
2- ELEZIONI, TERZO POLO PRESSING SU ALBERTINI DI CACCIARI E RUTELLI - MA L\'EX SINDACO ASPETTA UN SEGNALE FORTE DAL PD
Maurizio Giannattasio per il \"Corriere della Sera-Milano\"
Coccolato, adulato, rassicurato, pressato. Ieri al Franco Parenti è andato in scena «il Corteggiamento di Gabriele», una piece politica per protagonista singolo e coro. Nei panni dell\'attore principale, Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano. A interpretare il coro che incita l\'«eroe» a buttarsi nell\'agone elettorale per sfidare Letizia Moratti, le tante voci del possibile Terzo Polo: Massimo Cacciari, Francesco Rutelli, Benedetto Della Vedova per Fli, Savino Pezzotta per l\'Udc e Sergio Scalpelli.
MANFREDI PALMIERIIl colpo di scena è arrivato alla fine quando Cacciari e Scalpelli hanno messo sul tavolo la briscola: «È pacifico e fisiologico che un grosso settore del Pd converga su Gabriele Albertini: è una questione fisica di vasi comunicanti, prima ancora che politica». Ma anche la «sirena» Cacciari non ha smosso l\'ex primo cittadino. Ancora una volta, Albertini ha preferito giocare il ruolo di Amleto: nessuna decisione, se ne riparlerà dopo il 14.
GABRIELE ALBERTINISala gremita al Pierlombardo per il convegno «Un nuovo polo per le riforme: a che pro?», organizzato dal Centro di Formazione Politica di Nicola Pasini. La voglia di un Terzo Polo milanese c\'è. E tanta. Ma è ancor di più la voglia che a guidare la discesa in campo con una sua lista civica ci sia Albertini. Per un motivo molto semplice: la presenza dell\'ex sindaco prometterebbe il raddoppio dei voti della nuova coalizione e rappresenterebbe un segnale politico di rilevanza nazionale.
«È decisivo - attacca Cacciari - che il terzo polo si presenti aMilano perché ci sono tutte le premesse affinché il progetto nasca e nasca in modo vincente e Gabriele Albertini si trova all\'interno di questo processo. Se a Milano questa cosa non nasce, non può decollare neanche a livello nazionale».
GABRIELE ALBERTINIMa le lusinghe non incantano Albertini. Prima scherza: «Il peso che mi viene messo sulle modeste spalle di amministratore di condominio dignitoso può schiacciarmi». Poi ribadisce le sue condizioni: «C\'è una sinistra riformista, moderata, moderna che vuole entrare in gioco, governare insieme ad altri queste criticità? Credo che manchi qualcosa per comporre quella sintesi importante e fondamentale che può permettere al nostro Paese di esprimere, come altri Paesi hanno fatto, una leadership forte».
TIZIANA MAIOLODetto in altri termini: l\'ex sindaco aspetta un segnale del Pd. Ed è qui che interviene Cacciari con la sua previsione che una «fetta» del Pd sia pronta ad appoggiare una candidatura Albertini, nonostante le secche smentite dei vertici democratici.
Ci prova anche Francesco Rutelli: «Una terza via può essere vincente a Milano, di fronte alla delusione per il governo di Letizia Moratti e al rischio-certezza di una candidatura minoritaria del centrosinistra: confido che Albertini prenda la determinazione del caso, ma se non c\'è un piano A, dovremo puntare su un piano B». Infine tocca a Pezzotta: «La vera partita di cambiare il sistema politico italiano si gioca in larga parte qui, a Milano. Bisogna decidere in modo estremamente chiaro se noi riusciamo a Milano a creare un\'alternativa sia al Pd che al Pdl». Albertini attende.