Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Cecilia Cirinei per “la Repubblica - Roma”
rhinocerones trainato dalle sagome di man ray e luis bunel
Le note dell' opera " Tristano e Isotta" di Richard Wagner, colonna sonora di " Un chien andalou", hanno accolto ieri sera i 500 invitati del mondo della cultura e dello spettacolo alla Rhinoceros Gallery di via dei Cerchi per il terzo appuntamento con la Fondazione Alda Fendi Esperimenti, ideato dall' eclettico direttore artistico Raffaele Curi.
alda fendi raffaele curi foto di bacco
Il palazzo realizzato dall' archistar Jean Nouvel, dopo Ionesco e Becket, questa volta ospita il vernissage " Doppio singolare. Man Ray/ Buñuel". Tra gli invitati Dino Trappetti della sartoria Tirelli, che racconta: « Ho conosciuto Man Ray negli anni Settanta, era cordiale e alla mano, Una grande personalità». E poi ancora: le signore dei salotto romani, Marisela Federici e Giovanna Deodato, e Stefano Vespa, fratello di Bruno.
Al piano terra la statua-installazione " Rhinoceros apud Saepta" che dà il nome allo spazio, trainato da due corde e dalle sagome di Man Ray e Luis Buñuel. In totale le sagome a grandezza naturale nei tre piani del palazzo sono trenta, molte raffiguranti asini. E poi ci sono i rasoi.
alda fendi marisela federici foto di bacco
«Moltissimi rasoi - racconta Curi - di tutti i tipi e tutte le grandezze. E c' è un perché. Il rasoio che taglia l' occhio è una celebre scena del corto " Un chien andalou", scritto e interpretato nel 1929 da Buñuel con Dalì, con la ferita che squarcia la visione dello spettatore per offrirgli uno sguardo altro, un altrove profondo, come quello del giovane regista fotografato da Man Ray nel 1929. Nel 1971 sono stato allievo di Man Ray, e unirlo a Buñuel è un grande omaggio al Surrealismo, in cui i confini fra le discipline vengono oltrepassati » . Alle ore 21 la performance di action surrealista "Afeitar Andalucia".
roberta petronio e gaia foto di bacco
A guardare curiosi, soprattutto una frase di Salvador Dalì scritta su un muro "Più di tutto mi ricordo il futuro", anche la cantante Amalia Grè e Alberto Castelvecchi, arrivato con Alessia Ardesi: « Non ho mai conosciuto Buñuel e Man Ray - dice - ma senza di loro non ci sarebbe stato nulla, nemmeno la fantascienza.
Non c' è un' artista più contemporaneo di Man Ray». Due le mostre: una con 94 scatti del fotografo Dino Pedriali che ritrae Man Ray in diversi momenti della sua vita, mentre un' altra parete ospita le locandine dei film di Buñuel. Per tutta la serata sono stati proiettati 5 film del regista: " Un chien andalou", " L' age d' or", " Las Hurdes", " Tristana" e " il fascino discreto della borghesia".
Cena spagnola per tutti con vino tinto, tapas e jamón serrano. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 10 dicembre, ingresso gratuito, da mezzogiorno a mezzanotte.
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