Foto LaPresse
Giudizio Universale Marco Balich
1. THE SISTINE HORROR
Francesco Bonami per Dagospia
Volete sapere qual è un segreto della Cappella Sistina? Anche dopo più di 500 anni qualcuno è stato in grado di trasformarla in una boiata pazzesca come avrebbe detto Paolo Villaggio. Chi è stato capace di tale impresa ? Marco Balich e Artainment, una società che dovrebbe intrecciare arte ed intrattenimento ma che invece ha dimostrato d’ignorare sia la Storia dell’Arte che la Storia dell’intrattenimento.
Volevano creare qualcosa che potesse competere con musical come Les Misérables a Londra o Il Re Leone a New York ma chiaramente non devono aver visto ne l’uno ne l’altro. Sono arrivato a Roma preparato al peggio accompagnato da mia moglie esperta di Intrattenimento trash americano. Mi sono detto: “se piace a lei sono nei guai”. Invece pure lei è uscita orripilata incapace di capire cosa aveva visto.
“L’esperienza simulata di cadere giu’ in un barile nelle cascate del Niagara , mi ha detto, pensata per il sottoproletariato nero americana negli anni 80’ era molto meglio di questa assurdità”. Posso dargli torto ? Assolutamente no. Quello che ho visto è un offesa a tutto ciò di creativo ed artistico che esiste, persino Bill Viola, che io trovo pessimo, a confronto di ciò che ho visto è davvero Michelangelo.
Verso la fine di questo Supplizio Universale c’è anche l’esperienza dell’odorama di John Waters con il puzzo d’incenso e la fumata bianca per il nuovo Papa. Artainment è riuscita a far rivoltare nella tomba Cecil B. de Mille, Gene Kelly, Zeffirelli, Fellini, Leni Riefenstahl, Aristide Togni , Moira Orfei e P.T. Barnum.
Se questo spettra-colo lo vede il Cirque du Soleil ricorre alla corte dell’Aia per crimini contro l’intelligenza e la retina umana. Marco Balich prima di dare il via alla mattanza visiva ha detto di aver voluto mescolare assieme tante cose . Come se un attore prima di uno spettacolo dichiarasse di aver voluto mescolare nella propria interpretazione di Amleto Marlon Brando , Checco Zalone, Mastroianni, Merylin Streep, Denzel Washington e Isabelle Huppert. Balich che è un mago delle cerimonie inaugurali delle Olimpiadi cosa avrebbe detto se il suo mestiere avesse voluto farlo Michelangelo Antonioni?
2. PARTERRE DI STELLE DA MICHELANGELO
Federica Rinaudo per “il Messaggero”
Un trio sorprendente che non sfugge al giudizio umano: Michelangelo, Sting, Pierfrancesco Favino. L' improbabile e coraggioso accostamento spiazza ma il suo effetto è decisamente dirompente e lo dimostra il bagno di folla che, ieri sera, all' Auditorium della Conciliazione ha accolto il debutto del mega live show Giudizio Universale.
Michelangelo and the Secrets of the Sist, l' atteso evento, realizzato con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani, ideato e diretto da Marco Balich. Ad accogliere il parterre stellare, tra cui: la dolcissima Bebe Vio, in cappottino grigio e bordeaux e cappellino blu, l' effervescente Barbara D' Urso, in mini abito giallo tempestato con piccoli fiori, che coinvolge Bruno Vespa in un gustoso brindisi, Eva Grimaldi con Imma Battaglia, Stefano Dominella, è proprio Balich, produttore super creativo e deus ex machina delle applauditissime cerimonie olimpiche da Torino 2006 a Rio 2016, riuscito in una delle sfide più spettacolari, quella di portare sul palco la Cappella Sistina.
barbara d urso victoria cabello roberto d agostino
Un viaggio sensoriale, in grado di condurre lo spettatore alla scoperta di uno dei luoghi più incredibili della storia, che si snoda in un mix di tradizione ed innovazione attraverso performance teatrali, arte, musica e tecnologie avanzate. Davanti ai flash dei fotografi Favino, insieme alla bellissima moglie Anna Ferzetti, si emoziona e non lo nasconde. Ancora incredulo di trovarsi al centro di un progetto culturale dalle proporzioni storiche: «Non mi sembra vero di essere stato scelto per dare voce al grande maestro del Rinascimento. Siamo circondati dalla bellezza. Abbiamo questa enorme fortuna ed è assurdo quanto spesso ce ne scordiamo».
anna ferzetti pierfrancesco favino
Il team di talenti provenienti da ogni parte del mondo, con la co-regia di Lulu Helbek, vanta la collaborazione di una star di fama internazionale come Sting, autore del tema principale Dies Irae cantato in latino. L' assenza dell' artista inglese si accusa ma non troppo, poiché i numerosi invitati regalano un' atmosfera magica. Tra sorrisi ed eleganza ecco anche Diane Fleri, Dino Abbrescia, Gianni Letta con la moglie Maddalena, Roberto D’Agostino, Victoria Cabello e varie personalità dell' ambito religioso ed istituzionale, trepidanti all' idea di accomodarsi in sala ed assistere al capolavoro di Buonarroti reso immortale proprio dal celebre affresco.
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