Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
(askanews) – Per un pugno di voti (214 contro 199), la giuria popolare del Teatro Eliseo ha assolto Maximilien de Robespierre, protagonista di spicco della Rivoluzione Francese e del Regime del Terrore, ottavo e ultimo appuntamento della stagione 2018-2019 con il format teatrale “Colpevole o Innocente: la Storia a processo”. A difendere l'”Incorruttibile”, interpretato dal giornalista francese Olivier Tosseri, è stato chiamato l’avvocato Antonio Catricalà, che ha dovuto tenere testa a una presidente di corte molto agguerrita, Simonetta Matone (sostituta procuratrice generale della corte d’appello di Roma), mentre il pm, Fabrizio Gandini, aveva chiesto che Robespierre venisse punito con i lavori forzati scavando il tunnel della Tav:“Sulla base delle sue idee, che sono la rivoluzione, ma anche giustizia, libertà e uguglianza”
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“Se il disegno di Robespierre non fosse stato interrotto con il taglio della sua testa, forse i gilet gialli non ci sarebbero”.Elisa Greco, ideatrice del format teatrale, arrivato alla sua 11esima edizione.“Al di là della storia c’è la modernità del tema: l’incorruttibile che si presenta come incorruttibile e poi diventa o tiranno o rivoluzionario. Così come c’è l’attualità dei gilet jaunes, di questa presenza che è sempre rivoluzionaria all’interno della Francia”. La Storia a processo accende ogni volta dibattiti sopiti da tempo.
Quest’anno ha registrato 8 sold out tra Roma e Milano (Teatro Manzoni). Una serata super vip, che ieri ha visto la presenza della conduttrice tv Andrea Delogu e del deputato dem Gennaro Migliore, dell’attrice Giovanna Ralli e di tanti giornalisti nel pubblico. Il finale è sempre aperto:“La storia del processi racconta di un Mitterand condannato dal pubblico italiano, Le Monde con tre articoli si chiedeva perché mai un pubblico italiano si era permesso di condannare Mitterand”, racconta ancora Elisa Greco.
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Tra gli altri protagonisti di questa edizione: Marco Pannella, Karl Marx, Lisbeth Salander, Ovidio vs Augusto Imperatore, Elisabetta I, il caso Charlie Hebdo ed Evita Peron, interpretata dalla contessa Marisela Federici, intervenuta anche lei a conclusione della rassegna:“Evita Peron è stato per me una sicurezza che era una donna tremenda, che ha avuto una vita piena di contrasti, di amore e di odio e capisco perché molte mie amiche quando ho detto che facevo Evita Peron mi hanno detto ‘ti togliamo la parola”. “Una donna che ha fatto molto, ma ricordatevi che nella vita non è fare molto, è fare il bene e farlo bene”, ha spiegato.E lei lo ha fatto bene?“Penso di sì, perché mi hanno assolta”, ha concluso la contessa sorridendo.
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