1. LA PAPESSA BOLDRINI AVVERTE RENZI: TRA UN PO’ ASSALTANO LA FORTEZZA
Paola Zanca per il “Fatto Quotidiano”
Eugenio Scalfari, diciamolo, aveva cominciato nel peggiore dei modi. Prima snobbando malamente le domande di Alessandra Sardoni, la giornalista che moderava la presentazione del libro di Laura Boldrini, ieri sera al tempio di Adriano: “Io non rispondo, io c’ho una testa e vado con quella lì”. Poi rivolgendosi con naturalezza “all’autore” de Lo sguardo lontano, dimenticando la motivata idiosincrasia della presidente per la discordanza di genere.
Schiarita la voce, corretto l’appello “all’autrice”, il fondatore di Repubblica si era poi rifatto con gli interessi. E alla presidente della Camera – al cui cospetto sono accorsi, tra gli altri, il capo dello Stato Sergio Mattarella, gli ex presidenti Luciano Violante e Pier Ferdinando Casini – ha tributato la smanceria massima: “Dice cose molto simili a Papa Francesco”. Nella sala si alza un comprensibile brusio.
Seguono i “non mi permetterei mai”, “questo lo ha detto lei” e una serie di convenevoli. Ma la Boldrini approfitta della benedizione del giornalista che ha il filo diretto con Bergoglio per lanciare la sua prima enciclica. Indirizzata al premier Matteo Renzi: “Che aspettiamo a mettere le diseguaglianze al centro dell’agenda politica? Possiamo fare tutte le riforme che vogliamo – tuona la presidente – Ma se non ci occupiamo delle persone non ci rispetteranno mai! Cosa deve succedere? Cosa stiamo aspettando? Che facciano l’assalto alla fortezza?”.
pierferdinando casini michele ainis
Spiega la presidente Boldrini che ha scritto questo libro perché voleva “dar conto” dello “sforzo” che sta facendo: “Io sono sempre stata abituata a lavorare, a produrre e a essere valutata per i risultati che portavo. Qui non funziona così. Stai ore e ore a lavorare, poi succede una cosa e cambia tutto. Bisogna mandar giù il magone. Bisogna saper aspettare”. Ne valeva la pena, habemus Laura.
2. LIBRO DI BOLDRINI: HO DATO VOCE A CHI VIENE TRASCURATO
Da il “Corriere della Sera”
Il presidente della Camera Laura Boldrini ieri a Roma al Tempio di Adriano ha presentato il suo libro “Lo sguardo lontano”. All’incontro ha voluto essere presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Nel libro dò voce a tanti che si sono sentiti trascurati - ha detto Boldrini - Io sono lo strumento a disposizione di chi non ha voce»
3. ALTA SOCIETA’
Carlo Rossella per “il Foglio”
Laura Boldrini non riesce a trovare l’acconciatura giusta. Chiami a consulto i principali registi cinematografici. Nel film di Nanni Moretti le attrici hanno sempre tagli di capelli perfetti anche se un poco irriverenti. È il caso di Margherita Buy. Da imitare.
4. BOLDRINI: "GLI IMMIGRATI? NON SONO UNA MINACCIA"
Francesco Curridori per "il Giornale"
"L'immigrazione é la diretta conseguenza della globalizzazione. Il mercato del lavoro è legato alla migrazione umana".
Così Laura Boldrini, presidente della Camera, nel corso della presentazione del suo libro "Lo sguardo lontano" è intervenuta nel dibattito sull'immigrazione dopo l'ultima tragedia in mare. Presenti in sala anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella e l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. "Non possiamo pensare di essere autosufficienti e autarchici e considerare la migrazione una minaccia. C'è chi vuole questo ma è in una dimensione fuori dal tempo", ha detto la Boldrini aprendo di nuovo un terreno di scontro con il leader della Lega Matteo Salvini.
"La migrazione - ha proseguito la presidente - è fattore strutturale che va dove c'è domanda. Gli immigrati che vengono da noi non hanno scelto di venire per motivi economici ma scappano dalle guerre". Nel suo intervento che sembrava più simile a una lezione universitaria la Boldrini ha spiegato che "Quelli che vogliono lavorare vanno nel Golfo dove vivono in situazioni al limite dell'accettabile. Non possiamo confondere le persone che fuggono da regimi dittatoriali dalla Siria, dall'Irak e dalla Somalia con chi, invece, viene a minacciarci creando confusione e speculando su questo".
E infine un plauso a Matteo Renzi :"Ha fatto bene il presidente del Consiglio a dire che è inaccettabile la strumentalizzazione che viene fatta collegandola al terrorismo perché questo ha un ritorno di consenso". "Si chiede - ha concluso la presidente - alle Regioni di fare una valutazione delle disponibilità per una situazione d'emergenza anche se è un po' bizzarro chiamare emergenza un fenomeno che si ripete ogni anno... Mi preoccupa molto, invece, la deriva del dibattito pubblico". Al termine della sua invettiva la Presidente si è concessa ad amici e conoscenti e, tra baci e abbracci, ha firmato parecchie dediche come se fosse una star.
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