1 – SINFONIA E RAFFINATEZZA TORNA IN SCENA PAPPANO
Valentina Venturi per “il Messaggero”
La stagione sinfonica dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia si è inaugurata all'insegna della raffinatezza. Seppur contingentata, ieri la sala Santa Cecilia era piena, regalando ai presenti una serata da portare nel cuore. Tra i primi ad entrare Gianni e Maddalena Letta, il Presidente dell'Accademia Michele dall'Ongaro.
Non è voluto mancare un solitario vice sindaco Luca Bergamo, mentre il giornalista Bruno Vespa era con la moglie Augusta Iannini, Innocenzo Cipolletta entrava con la moglie Anna Boccaccio e la giornalista Serena Bortone era al fianco del direttore di Raiuno Stefano Coletta.
stefano coletta serena bortone foto di bacco
Roberto D'Agostino in tunica nera e mascherina militare era affiancato dalla moglie Anna Federici, mentre Federica Cerasi Tittarelli è arrivata in compagnia di amici, a cui seguivano l'elegante coppia Brunetto Tini e Sabrina Florio. Oltre all'avvocato Guido Calvi, ai collezionisti Barbara e Gaetano Maccaferri e a Gabriella Bassatne, si riconosceva la giornalista Annalisa Chirico.
giuseppe cornetto bourlot e claudia merloni foto di bacco
Due i capolavori del sinfonismo corale di fine Ottocento proposti dal direttore Antonio Pappano: nella prima parte il Coro istruito da Piero Monti e l'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, ha presentato il Te Deum di Anton Bruckner. A seguire il Das Lied von der Erde, con cui Mahler torna alla riflessione sul senso e sulla caducità della vita; le voci del contralto tedesco Gerhild Romberger e del tenore americano Clay Hilley hanno risuonato nell'intensa serata musicale.
2 – S. CECILIA TORNA E CONQUISTA CON LA MUSICA DELLO SPIRITO
anna federici roberto d agostino foto di bacco
Luca Della Libera per “il Messaggero”
«Noi ci siamo, con tutto il nostro impegno, la qualità, l'entusiasmo e il desiderio mai così forte di suonare per voi». Questo era il messaggio, forte e chiaro, arrivato ieri sera alla fine del magnifico concerto che ha inaugurato al Parco della Musica la stagione sinfonica dell'Accademia di Santa Cecilia. La prova di Pappano e dei suoi musicisti è stata accolta con grande entusiasmo dal pubblico in un momento particolarmente delicato e pieno di incertezze.
LA CAPIENZA
luca cerasi federica tittarelli foto di bacco
Fino a pochi mesi fa nessuno avrebbe potuto immaginare la realizzazione di un appuntamento così imponente, con la presenza sul palco del Coro, istruito da Piero Monti, e dell'Orchestra a pieno organico. La Sala Santa Cecilia ha una capienza di duemila ottocento posti, ma ad oggi la normativa anti-Covid ne consente solo milleduecento.
Data la situazione, il Coro è stato collocato nella Galleria. Questo ha modificato gli equilibri fonici con l'Orchestra, disposta a sua volta con i musicisti distanziati tra loro. Per arrivare alla giusta coesione sono state necessarie delle prove particolarmente accurate, che hanno dato ottimi risultati.
barbara e gaetano maccaferri foto di bacco
Il distanziamento tra i musicisti ha allargato lo spetto sonoro dei brani in programma, mettendone in evidenza, in particolare in Mahler, i lancinanti momenti cameristici Il Coro e l'Orchestra diretti da Antonio Pappano hanno così vinto la loro sfida, inaugurando la stagione sinfonica con un programma che ha messo a confronto la fiducia granitica nella fede da un lato e la consapevolezza della vanità del mondo dall'altro: Bruckner e Mahler.
Il programma prevedeva infatti due grandi lavori sinfonico-corali, all'insegna dell'intensa spiritualità. Nella prima parte è stato eseguito il Te Deum di Bruckner e nella seconda Das Lied von Erde (Il canto della terra) di Mahler. Bruckner aveva pensato di collocare a conclusione della Nona Sinfonia il Te Deum come suo ideale completamento corale sull'esempio nella Nona beethoveniana.
brunetto tini sabrina florio foto di bacco
Si tratta di una partitura monolitica, essenziale, nella quale gli appelli alla fede sono sintetizzati in pochi elementi, soprattutto ritmici, spesso ossessivi, che rinunciano per una volta al denso dettato contrappuntistico tipico in Bruckner, ad eccezione della fuga finale. Questo perentorio inno di lode a Dio passa anche attraverso la luminosità del do maggiore, la scrittura granitica per coro e il poderoso organico orchestrale.
IL CICLO
innocenzo cipolletta anna boccaccio foto di bacco
Das Lied von der Erde è un ciclo di Lieder e fu eseguito postumo a Monaco di Baviera nel 1911, sei mesi dopo la scomparsa dell'autore. Qui Mahler realizza un capolavoro che è stato definito Sinfonia di Lieder. Si tratta di una sequenza di sei testi poetici in una partitura che s' interroga sul senso e sulla caducità della vita. Il senso ultimo è racchiuso nell'ultimo, lunghissimo Lied, Abschied (Addio), nel quale dopo le immagini legate alla gioia terrena intonate nei primi cinque brani, si fa strada il profondo senso di struggimento e di commiato, con un chiaro riferimento autobiografico.
Qui l'orchestra è polverizzata in una scrittura cameristica, dove convivono tra gli altri i brividi sinistri, (gli interventi del controfagotto) e gli echi di una felicità irrecuperabile (gli interventi delle arpe). Pappano, da profondo conoscitore del teatro musicale, ne ha fornito un'interpretazione magistrale, come in un teatro delle passioni. Orchestra e Coro in grande spolvero: ottima la prova del tenore americano Clay Hilley, meno convincente per qualità vocali ed espressive il contralto tedesco Gerhild Romberger.
gabriella e baha bassatne foto di bacco annalisa chirico foto di bacco gabriella bassatne foto di bacco enzo carra foto di bacco barbara e gaetano maccaferri luca cerasi federica tittarelli cerasi foto di bacco stefano coletta foto di bacco luca bergamo foto di bacco maddalena e gianni letta foto di bacco guido calvi foto di bacco serena bortone foto di bacco giuseppe cornetto bourlot foto di bacco