1 - CASELLI E VENDOLA, UNITI NELLA LOTTA
Alla festa di Sinistra Ecologia e Libertà (SEL) in corso a Roma fino al 25 Luglio presso Villa Gordiani (via Prenestina), il portavoce nazionale del movimento Nichi Vendola, il procuratore capo della Repubblica di Torino Giancarlo Caselli, Francesco Forgione gia\' presidente della commissione parlamentare antimafia, introdotti da Giovanni Bianconi del Corriere della Sera hanno amabilmente dibattuto sul tema \"la lotta alla Mafia oggi, a 18 anni dalle stragi\".
In precedenza si era svolto il dibattito sulla nuova politica culturale alla luce dei tagli, con Felice Laudadio, Carlo degli Esposti, produttore (Palomar); Gennaro Migliore, Vincenzo Vita e Wilma Labate...
FOTO DI MARIO PIZZI DA ZAGAROLO
2- D\'ALEMA \"NICHI? UN PRODOTTO DEL BERLUSCONISMO\"...
Wanda Marra per \"il Fatto Quotidiano\"
\"Vendola? È figlio di Berlusconi. D\'altra parte l\'ha detto anche lui. Io invece faccio dei ragionamenti politici per i quali si richiede... una certa applicazione. Ho un target un po\' alto\". Alla fine del dibattito di mercoledì sera alla Festa democratica di Roma, Massimo D\'Alema, chiacchierando con un paio di giornalisti finalmente si lascia andare. Senza paura di apparire superbo ed elitario.
D\'altra parte il suo intervento è stato tutto un dialogo, anzi un duello, a distanza con il governatore della Puglia. Un controcanto costante, a volte esplicito e a volte tenuto sotto traccia, allo stile e alle parole vendoliane. Perché \"la politica non si fa col racconto, con il linguaggio, con la letteratura, con la poesia. Ma con i contenuti. Anche perché peraltro abbiamo poeti migliori che battono le piazze\".
Vincenzo VitaPerché la politica \"non si fa con i simboli\", come risponde a chi gli chiede perché il Pd non abbia sostenuto il referendum alla privatizzazione dell\'acqua (una delle bandiere di Vendola). Ma la stoccata principale il Lìder Maximo probabilmente la dà con la sua analisi della discesa in campo di Berlusconi che legge come il risultato di lasciare indietro i partiti e la professionalità politica: perché il Cavaliere \"è stato il maggior prodotto della società civile\".
La candidatura di Vendola a leader del centrosinistra evidentemente ha sparigliato parecchio, creando non pochi malumori. D\'Alema l\'ha presa come una sfida personale, dopo la battaglia persa in Puglia sulle primarie. E mercoledì sera - intervistato sul palco da Corradino Mineo - sceglie uno stile che più d\'alemiano non potrebbe essere: parla di crisi e di economia, di disparità Nord-Sud, di legge elettorale, delle stragi di mafia e di lavoro.
VendolaNon si lascia andare ad immagini, utilizza la razionalità come lettura della realtà, come lama per affondare nelle incongruenze altrui. Non cerca l\'applauso, né l\'approvazione facile. Più altezzoso che mai, comunque parla ai suoi, prova ancora a detta la sua linea. La platea - lo spazio dibattiti è pieno, molti rimangono in piedi - è attenta, non si infiamma, ma non si distrae, cerca un\'indicazione, una strada, una prospettiva.
Sottolinea i passaggi cruciali con un silenzio di concentrazione e con brevi applausi. Sembra aspettare. Ma in qualche modo appare anche smarrita, disillusa. Mentre lui si lancia in una delle sue analisi di scenario politico, nel pubblico un commento colpisce.
Vendola Biancone Forgione Casellio\"Non è lui l\'Italia\", sospira una vecchia militante, mentre si sventola con il ventaglio. E un\'altra, accanto a lei. \"Sì, ma non lo è neanche Vendola\". D\'Alema, comunque, la sua la dice: \"Se il governo cade è molto probabile che si vada alle elezioni perchè Berlusconi le vuole molto più di Di Pietro. Però a mio giudizio sarebbe più giusto un governo di transizione con chi ci sta, come nel \'94\".
E boccia però come \"una aberrazione\" la proposta di Casini che Berlusconi possa essere il premier di un governo tecnico: \"Noi non sappiamo se il governo cadrà ma credo che più diciamo che se Berlusconi cade si va alle elezioni, più puntelliamo Berlusconi\".
Vendola Forfione CaselliTradotto: alle elezioni adesso Baffino non ci vuole andare. E poi, a proposito della situazione politica: \"Siamo alla scena della caduta dell\'impero romano e dobbiamo affrontare una fase nuova ed è per creare un nuovo scenario democratico che ho un intenso lavoro di dibattito con Fini. Fini è Fini\".
Le due signore col ventaglio si avvicinano per sentire meglio. Lui dice: \"A me interessa un dialogo con la destra democratica e non per fare di Fini l\'ennesimo candidato leader del centrosinistra\". E loro: \"Vabbè, che D\'Alema era di destra lo sapevamo\". Nella sua battaglia a distanza con Vendola, D\'Alema alla fine dell\'intervento non esita a indicare la sua alternativa: \"Ai vertici del partito e come amministratori sta emergendo una giovane classe dirigente che è in grado di prendere le redini del governo del Paese\". E, primo su tutti, cita Nicola Zingaretti.
2- IL SEGRETARIO: CANDIDATURA FUORI CONTESTO - BERSANI SI SVEGLIA: HA GLI AMICI DI VENDOLA IN CASA...
Gabriele Pieroni per \"Libero\"
Nichi Vendola continua a ripetere che la sua candidatura a premier sarà interamente volta a sferrare il colpo mortale al «dominio berlusconiano sul Paese». Gli unici che però sentono la scure sul collo sono i vertici del Pd, il partito dal quale Nikita dovrà farsi votare, ammesso che voglia vincerne le primarie. Così Bersani, eletto alla segreteria dei Democratici da nemmeno un anno, sente già la poltrona scricchiolare sotto i piedi e tuona un \"fermi tutti\": prima di pensare ai candidati, ha detto ieri in conferenza stampa, «vogliamo attrezzare un\'alternativa a Berlusconi».
Vedola e caselli al tavoloChe poi, a ben vedere, è anche il chiodo fisso del Pugliese, con l\'unica differenza che lui ha chiara la sfida: «Sono giunto per sparigliare i giochi del centrosinistra ». Mai detto fu più profetico visto che oggi, ventiquattr\'ore o poco più da quell\'annuncio, nella sinistra italiana è già tutto un vespaio. Anche perché Nikita non è uno a cui piace - anche se gli piace eccome - intrecciare soltanto belle parole.
La sinistra ha bisogno di un leader, lo si dice da anni, e gli appoggi sono fondamentali. Così Vendola comincia la sua campagna elettorale all\'interno del Pd prima ancora che fra gli elettori, cercando di guadagnarsi la simpatia di vecchi e nuovi leader. Operazione che sembra riuscirgli con Veltroni, al quale un antagonista all\'asse Bersani-D\'Alema non spiacerebbe affatto, anzi.
Un regalo per NichiLa strada del successo è lastricata di imprevisti, si sa. E il primo resta Pier Luigi Bersani. La sua accoglienza ai vendoliani è fredda, adatta congelare da subito ogni entusiasmo: «Considero l\'autocandidatura di Vendola fuori contesto. Oggi non stiamo preparando le primarie e aprire un dibattito, non è utile». Forse, però, un po\' di preoccupazione c\'è già. Anche perché, in rete, il suo futuro avversario ha sei volte e mezzo i fan che ha lui.
Un regalo per Nichi